Taxi, diffida contro il Comune di Pescara Confartigianato si schiera coi tassisti teatini

L'associazione si schiera col consorzio Cometa: va fermata la cancellazione del radiotaxi

PESCARA. Un nuovo capitolo nello scontro tra tassisti pescaresi e chietini. Dopo la rissa all’aeroporto d’Abruzzo che ha innescato il muro contro muro e con il presidio di protesta sotto la sede della Regione Abruzzo in viale Bovio ancora in corso, è Confartigianato a intervenire e a schierarsi dalla parte del consorzio Cometa di Chieti: «Il Comune di Pescara, a seguito di un’urgente commissione taxi convocata l’altroieri, ha deciso di far cessare l’attività del consorzio radiotaxi Cometa», dice Luigi Colalongo, presidente di Confartigianato Abruzzo Taxi, «questo gesto ci appare come un vero e proprio atto ritorsivo, un gesto mirato per punire tutti quei colleghi che si sono battuti, anche fra gli operatori di Pescara, per riportare i principi di legalità ed equità all’aeroporto d’Abruzzo».

Dopo la decisione del Comune, Confartigianato ha presentato una diffida per chiedere una immediata marcia indietro: «La decisione presa è assurda», dice Colalongo, «l’iniziativa economica privata, la nascita di forme di cooperazione fra lavoratori ed il diritto al lavoro sono garantiti dalla costituzione. Chiunque, all’interno del Comune di Pescara, si renderà responsabile di limitazioni di questo genere ne risponderà nelle sedi competenti. Martedì scorso, i nostri legali hanno protocollato una diffida, con cui veniva messo in mora lo stesso Comune per atti che, a seguito di un’attenta valutazione, risultano illegittimi».

Colalongo, poi, riporta il caso sui binari della politica: «In un difficile periodo economico come questo trovo scellerato che l’assessore alla Mobiltà Berardino Fiorilli, anzi all’immobilità, ponga in atto azioni di questo genere, mettendo a rischio decine di posti di lavoro. È sconcertante, inoltre, che il Comune di Pescara anziché trovare con urgenza una soluzione per il “lodo aeroporto” trovi invece urgente privare dei lavoratori di un proprio diritto. È ormai chiaro a tutti che le scelte vengono fatte solo per un proprio tornaconto elettorale».

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