Topi, zanzare e rifiuti nello scheletro del resort rifugio dei senzatetto

Francavilla, appello dei titolari degli stabilimenti «Il cantiere sotto sequestro è diventato una discarica»

FRANCAVILLA. Terza estate all'ombra della gru per gli stabilimenti balneari a ridosso del resort Le Vele, in costruzione sulla spiaggia in prossimità del confine con Pescara. La magistratura non ha ancora tolto i sigilli al cantiere sequestrato nei primi mesi del 2009, a seguito delle denunce delle associazioni ambientaliste che avevano contestato la regolarità delle autorizzazioni.

E a pagare le spese di questa situazione di stallo, sono ancora una volta i titolari degli stabilimenti Albatros e Sabbia d'oro. I gestori, infatti, già nell'estate 2008 si erano ritrovati a fare i conti con i disagi provocati del cantiere aperto a sorpresa: dai rumori assordanti delle escavatrici alla polvere, per non parlare del braccio della gru con i carichi sospesi, in continuo movimento sopra gli ombrelloni. Da allora a oggi nulla è cambiato.

«E' peggio di prima. Il cantiere è diventato una discarica: c'è gente che viene a buttarci calcinacci e rifiuti», lamenta Piergiorgio Illica, titolare dell'Albatros, «La situazione igienico-sanitaria è preoccupante. L'acqua putrida ristagna nel piano interrato destinato ai garage. Di sera, per proteggerci dalle zanzare, dobbiamo accendere le spirali e posizionarle dappertutto a seconda di come tira il vento».  A volte il cantiere è utilizzato come rifugio notturno da poveri disperati senzatetto, mentre i topi proliferano indisturbati, protetti dalle erbacce e dal pattume.

«La gru rappresenta un grosso problema per la sicurezza», aggiunge Paride Salerni che gestisce lo stabilimento Sabbia d'oro insieme a Cristina Falasca. «Il braccio continua a muoversi col vento e quando si gira verso il mare la punta arriva in corrispondenza dell'acqua. In più un paio di mesi fa, degli operai sono venuti per spostare del materiale: hanno montato il gancio per sollevare i carichi e l'hanno lasciato appeso. Così ora il gancio oscilla proprio sopra la zona attrezzata con i giochi per i bambini».  I titolari delle concessioni hanno segnalato il problema igienico-sanitario e quello della sicurezza agli organi competenti, Comune, Asl, Capitaneria, ma la situazione è sempre la stessa.

«Ci hanno spiegato che essendo il cantiere sotto sequestro, se non c'è un'autorizzazione del prefetto nessuno può entrare», continua avvilito Salerni. «Non abbiamo neppure potuto aderire al servizio di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta che il Comune ha organizzato per gli stabilimenti. Per i topi che girano nel cantiere siamo costretti a togliere subito i rifiuti».