Tra Giappone e Abruzzo una scoperta fusion a Pescara. Con vini selezionati

Luca Di Marcantonio e Gianni Sinesi
PESCARA. Per Gianni Sinesi Chardonnay e Pinot nero, collaborazione con Carlo Cavicchioli. Metodo classico o Charmat? «La mia idea è sempre stata metodo classico, i miei vini sono apparentemente semplici ma hanno dietro una costruzione profonda perché io voglio dare, appunto, una profondità nel gusto. Mi piace raccontare i miei vini non con tecnicismi ma attraverso una visione, un'immagine, un momento. Questa bollicina al naso mi ricorda la strada bagnata, umida, tipica della zona che racchiude Modena nel periodo autunnale (cioè le colline modenesi). Il vino è la connessione tra il produttore e l'uomo. Io voglio raccontare il luogo che mi ha ispirato il vino. Seleziono campioni delle varie masse a disposizione e da lì vado a racchiudere tutto ciò che è poi la costruzione del vino. È inutile fossilizzarsi su determinati profumi, tutti legati alla memoria. Il vino è legato ai nostri momenti. La bottiglia deve finire, altrimenti non ha senso. Bisogna far venire sempre voglia di bere. Cerasuolo vino versatile, in estate richiamo di cocomero e melograno. Rosato vino sempre bistrattato, sottovalutato, ma io ci ho sempre creduto. Montepulciano grande bevibilità che ho sempre cercato nei vini. Preferisco bere un vino più leggero anziché bere senza alcool. In Abruzzo compro in giro ciò che mi piace e poi lo porto alla cantina Valle Reale di Popoli. Come scelgo? Dipende da quel che mi emoziona. “Impressioni” prima annata nel 2021 e ora siamo alla 2024, con 8.000 bottiglie. Prossimamente usciranno il Trebbiano cru, il Bianco cru e il Rosso cru: quest'ultimo si chiamerà "Rocce e Fiori"».
Luca Di Marcantonio ci porta invece a fare un'interessante riflessione sul rapporto tra Giappone e Abruzzo soprattutto in merito all’accoglienza del “gusto nipponico” da parte dei nostri corregionali. Potremmo anche citare gli esempi del Wagyū e del tonno rosso molto grasso. Ecco le parole di Luca: «Il palato abruzzese è un palato importante, che mangia bene ed è abituato a qualcosa di strutturato, pertanto fare del sushi in Abruzzo è complicatissimo. La bollicina sta bene su tutto ed è la connessione che lega tutti». I giovani d'oggi? Si rischia di allontanarli, per questo bisogna pensare a qualcosa di diverso: «Oggi il cliente medio è più concreto, più focalizzato sul tasting e sul palato. Non dimentichiamo che ci sono state 27.000 chiusure quest'anno, e quindi è un periodo difficile per la ristorazione. Adesso le persone si emozionano ad ascoltare lo storytelling e vogliono un valore aggiunto nel prodotto e nell'esperienza».
Riprende la parola Gianni Sinesi: «Chardonnay e Pinot nero fatti a Modena. La bollicina fa affinamento per 24 mesi. Ha questa dolcezza apparente che nel finale chiude con sapidità e acidità. L’abbinamento con i piatti incide anche sul gusto, che cambia». Confermiamo: abbinamento indovinato. Il gusto si modificava e alla fine c’era il cetriolo a pulire il palato. «Nel progetto “Impressioni” non seguo le mode ma il mio gusto e la mia esperienza perché è lo stile ciò che, alla fine, resta», precisa Gianni. «Si racconta una storia, che è la mia. Questi vini hanno un canale di posizionamento medio alto, costano il giusto ma hanno una qualità eccellente. Per esempio, le bollicine costano 25 euro. Voglio fare vini di grande qualità ma a prezzi contenuti». I ricarichi non sono più sostenibili, e anche per questo la gente beve meno».
Gianni insiste sull’importanza di «una nuova chiave di lettura su quello che è il vino, è importante comunicare il lato emozionale e vivo del vino. Il vino è la connessione che c'è tra il prodotto e l'uomo». Tartare piemontese e gambero, carne, abbinamento pregevole ma più standard: l'abbinamento è riuscito, nessun ingrediente prevale sull'altro. Alganori, miso disidratato etc. Gambero argentino tagliato al coltello, la parte grassa è diventata il gambero. C'è sempre qualcosa che ricorda un po' l'Abruzzo. Effetto caldo freddo tempura, piatti completamente diversi. Tartare di manzo e uovo disidratato. Montepulciano 2024 13 gradi. Croc. Senape e miele. Piatti editati per questa serata. Prodotti unconventional. Conclude Luca: «Queste sono serate formative per il nostro staff, è un’esperienza innovativa per noi. In base a quello che serve al piatto, Gianni ci fornisce il vino, e questa collaborazione sta funzionando alla grande».
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