Trasporti, scontro sulla sentenza del Tar

17 Luglio 2022

D’Alfonso: legittima la nostra gestione del rapporto con i privati. D’Annuntiis: merito dell’attuale giunta

PESCARA. La sentenza del Tar che ha respinto i ricorsi delle società di trasporto private dando ragione alla Regione diventa oggetto di polemica tra la precedente e l’attuale amministrazione regionale. Il senatore Luciano D’Alfonso rivendica «la stagione della costumatezza amministrativa e la fine del safari dei gestori privati, non abituati alle regole».
«La sentenza del Tar di Pescara», osserva D’Alfonso, «respingendo tutti i ricorsi presentati dalle società di trasporto private, ha legittimato la fermezza e la dirittura con la quale abbiamo gestito il mondo degli interessi privati nel settore del trasporto pubblico. Ebbene, di fronte a una sentenza del genere, destinata a fare giurisprudenza e a creare emulazione, ci saremmo aspettati una conferenze stampa dell’attuale Regione per un pubblico encomio, non dico della classe politica precedente, ma almeno dei funzionari, dei dirigenti e dell’intero personale amministrativo che ha lavorato alla riforma del Tpl. Perché invece la linea del silenzio? C’è stato, forse, dispiacere e rammarico per aver vinto dinanzi la giustizia amministrativa dopo essere abituati a perdere a beneficio dei portatori d’interessi privati? E se il dispiacere è permanente mi dichiaro disponibile a trovare la maniera per risolvere le ragioni di questo dispiacere. Voglio anticipare», conclude D’Alfonso, «che ai primi di ottobre ci saranno interessanti novità di grande trazione proprio nel settore dell’attività riguardanti i trasporti».
Secca la replica del sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, Umberto D'Annuntiis: «Il senatore D’Alfonso, noto a tutti per i suoi modi garbati, crede di essere ancora Presidente di Regione e pensa di poter maltrattare, come faceva in passato, assessori , consiglieri, dirigenti e funzionari: ora non gli viene più permesso. Le contestazioni mosse dai ricorrenti riguardano non solo provvedimenti della precedente amministrazione ma anche deliberazioni della attuale Giunta regionale. Quest’ultima, nel rispetto dell’ineludibile principio della continuità amministrativa, ha il merito maggiore di aver prodotto ogni possibile sforzo difensivo per il conseguimento del positivo risultato. Non si comprende tanto clamore per esiti giuridici che, soprattutto a chi guidava l’amministrazione proponente i provvedimenti, oggi ritenuti legittimi e adottati nell'interesse della comunità abruzzese, dovrebbero risultare scontati».