Treni, pendolari beffati

Da Teramo a Pescara, ma le coincidenze sfallano

TERAMO. Sono tra i più assidui frequentatori di stazioni e vagoni ferroviari e per loro ogni giornata inizia e finisce con l'attesa e il ritorno sui binari. Ma per questo non ricevono in cambio agevolazioni, il più delle volte solo beffe e disservizi. I pendolari che ogni giorno viaggiano sulla linea Teramo-Giulianova-Pescara-Chieti non ci stanno più ad accettare questa situazione e sono passati ai fatti con una petizione presentata alla Regione e ai vertici delle aziende di trasporto ferroviario.

La lettera porta la data del 1º febbraio ed è stata sottoscritta in calce con le firme di oltre cento lavoratori e studenti pendolari su questa tratta.

Non si tratta delle prima richiesta del genere, già in passato, esattamente un anno fa, nel febbraio 2010, un'altra petizione di questo tipo era stata indirizzata agli stessi destinatari senza ricevere però alcuna risposta.

QUALI SONO I DISAGI?
A chiedere maggiori servizi e attenzione agli orari e alle coincidenze sono soprattutto abbonati mensili e annuali che, nella petizione, si «rammaricano per i continui disagi ai quali vengono sottoposti quotidianamente».

Per recarsi sul posto di lavoro - a Pescara e a Chieti - utilizzano il treno numero 3182 che parte da Teramo alle 6.25 e arriva a Sulmona alle 9.03 (con fermate a Pescara alle 7.44 e a Chieti alle 7.57).

Ma per rientrare dopo il lavoro il primo treno utile da Pescara verso Giulianova dopo le 13 è quello che parte alle 14.45 da Pescara oppure il regionale 21582 che parte da Chieti alle 17.30 e arriva a Teramo alle 19.28.

Come si spiega dettagliatamente nella petizione, questi treni fanno numerose soste che pregiudicano e ritardano notevolmente il tragitto verso casa dei pendolari.

Come ad esempio accade con il treno del pomeriggio numero 21582 che arriva a Pescara Porta Nuova alle 17.56, a Pescara centrale alle 18.02 dove fa una sosta di 17 minuti per ripartire verso Teramo alle 18.19.

Questa sosta diventa spesso di durata "non definita" quando uno dei treni in transito alla stessa ora (nello specifico il Lecce-Milano) accumula ritardo lungo il percorso.

IN MOLTI RISCHIANO.
Sempre i ritardi o le mancate coincidenze tra i treni creano poi ulteriori disagi ai viaggiatori scatenando spesso «una corsa sfrenata sui binari di decine e decine di persone che trasbordano da un treno all'altro» per evitare soste inutili nelle stazioni alla ricerca del treno che parte prima.

Un'operazione che - come si legge nella petizione - "potrebbe addirittura diventare pericolosa, in considerazione del fatto che la piattaforma di sosta presente tra i binari della stazione di Pescara Porta Nuova ha una larghezza limitata".

In base a questa lunga lista di disagi descritti con minuzia nella petizione, i pendolari chiedono all'assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra e ai vertici delle compagnie ferroviarie innanzittuto di rivedere i transiti dei treni nella fascia oraria tra le 13 e le 14.30 e di anticipare la partenza del treno numero 21582 da Chieti per permettere una vera e propria coincidenza con il treno della Sangritana in partenza da Pescara Porta Nuova alle 17.51.

IL MOMENTO NERO.
L'ennesima richiesta dei pendolari teramani arriva in un momento "nero" per i trasporti locali, fortemente influenzati dai tagli del governo nazionale.

E' proprio di un paio di giorni fa la notizia secondo la quale Trenitalia sarebbe sul punto di tagliare altri 6 collegamenti in Abruzzo, 4 tra Pescara e Milano e 2 con Venezia.

Un ulteriore colpo per i trasporti che, per ora, è stato smentito e rifiutato con forza dall'assessore Morra.

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