Tribunale a rischio paralisi

Allarme degli avvocati: «Il Civile è senza magistrati»

PESCARA. «In 40 anni non ho mai visto una situazione così difficile». E' preoccupato il presidente dell'Ordine degli avvocati Lucio Stenio de Benedictis. Perchè sono troppi i magistrati che mancano. E il Civile rischia seriamente la paralisi.

«Il Tribunale soffrira come non ha mai sofferto», profetizza de Benedictis. A mettere seriamente a rischio i processi è la carenza di organico che attanaglia il Tribunale di Pescara. Un problema che si scaricherà quasi totalmente sulla sezione civile, vista la necessità di far andare avanti il penale.

«Tra penale e civile Pescara ha perso cinque magistrati, trasferiti ad altre sedi», spiega de Benedictis, «ma siccome ci sono grandi inchieste e processi da portare avanti i posti del penale non possono restare vacanti troppo a lungo. Dunque si è deciso di coprirli immediatamente con i giudici del civile. Una scelta inevitabile, che però apre un problema serissimo per la sezione civile. Se su dieci magistrati se ne perdono cinque, all'orizzonte si profila solo la paralisi».

La questione non è nuova, tant'è che già dal 13 gennaio gli avvocati pescaresi sono in stato di agitazione. Ma negli ultimi giorni la situazione si è ulteriormente aggravata. «Questa settimana», spiega de Benedictis, «il civile ha perso un altro magistrato di grande esperienza, Gianlulca Falco, trasferito al penale proprio per sostituire uno dei colleghi trasferiti». Il blocco del settore, a questo punto, sembra inevitabile. E proprio per affrontare la questione il Consiglio dell'Ordine ha convocato oggi a Palazzo di giustizia un'assemblea. Insieme ai magistrati, gli avvocati cercheranno soluzioni a un problema che sembra non averne.

«Avevamo tentato di ottenere», spiega de Benedictis, «l'assegnazione provvisoria a Pescara di alcuni magistrati di altri uffici abruzzesi. La loro disponibilità c'era, ma non se ne è fatto niente». Il Tribunale, dunque, dovrà far fronte alla crisi con le risorse che ha. E che sono sempre troppo poche.

«Il problema non è solo pescarese: in Italia ci sono 1600 posti da coprire, ma non c'è personale. Tra l'altro nei mesi scorsi 400 magistrati sono andati in pensione. Al momento», spiega de Benedictis, «di possibilità concrete all'orizzonte per scongiurare la paralisi se ne vedono solo due, ed è di questo che discuteremo oggi. La prima è che i giudici che restano prendano in carico anche il lavoro dei colleghi che sono andati via. Su questo fronte tra l'altro c'è già una disponibilità, che abbiamo molto apprezzato. La seconda è che i giudici togati che si occupano del civile a San Valentino e Penne vengano spostati a Pescara. Ma questo lascerebbe le due sezioni ai giudici onorari, con dei rischi seri per il funzionamento della macchina. Basta solo ricordare che quando alla fine degli anni'90 si affidarono le cause civili ai giudici onorari, ci fu un aumento esponenziale dei ricorsi in appello».

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