Truffa del Superbonus, in tre rischiano il processo: ecco i cantieri nel mirino del pm

Pescara, l’inchiesta per truffa aggravata, evasione fiscale, riciclaggio e falso. Indagini sulla società Ediles. Nei guai l’amministratore bergamasco Massimiliano Nembrini, con l’ingegnere Andrea Presenza e il commercialista Giulio Bucciarelli, entrambi di Casalbordino
PESCARA. Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, evasione fiscale, riciclaggio e falso sono i reati che a vario titolo il procuratore aggiunto di Pescara, Anna Rita Mantini, contesta a tre imputati che rischiano ora di finire sotto processo.
Al centro dell’inchiesta lavori del Superbonus 110, sempre più spesso nel mirino delle procure e della guardia di finanza. Questa volta, sotto la lente della magistratura è finita la società Ediles srl (con sede a Pescara) amministrata dal bergamasco Massimiliano Nembrini che deve rispondere di evasione fiscale per circa 110mila euro, e di truffa aggravata e riciclaggio, in concorso con Andrea Presenza (abruzzese di Casalbordino), consigliere di amministrazione della stessa società, ma soprattutto direttore dei lavori in qualità di ingegnere; terzo imputato, accusato soltanto di falso, è il commercialista di Casalbordino Giulio Bucciarelli.
Tre i cantieri presi di mira dalla procura, tutti nello stesso paese di due degli imputati, Casalbordino. Secondo l’accusa Nembrini e Presenza, avrebbero ceduto il credito corrispondente all’incentivo superbonus 110% della Ediles, mediante raggiri e artifici consistiti: «Nel produrre a sostegno degli atti istruttori necessari per le erogazioni del contributo pubblico, atti gonfiati negli importi e con quantità eccedenti refluiti nel computo metrico allegato al progetto esecutivo in difformità dei materiali effettivamente impiegati nelle opere ammesse a contributo; nell’emettere fatture con componenti positivi di reddito maggiori rispetto a quanto realmente realizzato nelle opere della Ediles, relativamente alle lavorazioni edili effettivamente riscontrate ed accertate dalla perizia tecnica».
Così facendo, avrebbero indotto in errore l’Enea e l’Agenzia delle Entrate nella quantificazione del credito da erogare. Con l’apporto specialistico degli uomini della guardia di finanza, la procura ha dettagliato ogni passaggio riferito alle fatture, e quindi agli stati di avanzamento dei lavori dove venivano elencati gli interventi di efficientamento energetico realizzati, che non sarebbero corrispondenti alla realtà, permettendo alla Ediles di beneficiare di entrambe le misure, ossia “Sisma Bonus” e “Eco Bonus”, cedendo poi i crediti all'istituto Cherry Bank.
Quanto al reato di falso, il commercialista Bucciarelli e il direttore dei lavori Presenza, stando al capo di imputazione, avrebbero «attestato falsamente, nelle rispettive dichiarazioni fidefacenti, come veridiche le opere esposte negli atti di asseverazione prodotte in riferimento ai lavori eccedenti il reale, confermando elementi non corrispondenti a quelli delle opere realizzate».
Il reato di riciclaggio pesa invece sull’amministratore della Ediles, Nembrini, e su Presenza, socio al 25% della stessa società, nonché socio della Renovatem srl. I due, secondo quanto si legge nell’imputazione della procura, «provvedevano a trasferire, senza documenti giustificativi, ed in via meramente distrattiva, le somme di denaro percepite a seguito della cessione del credito relativo al Superbonus 110, in attività economiche/imprenditoriali a loro stessi riconducibili o comunque ad avvantaggiarsene per scopi meramente speculativi e finanziari». Soldi che finivano sui conti personali di Presenza e Nembrini.
Parti offese sono il ministero delle Finanze, l’Agenzia delle Entrate e il Comune di Casalbordino. A novembre prossimo udienza preliminare davanti al gup Francesco Marino.
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