Ultrà ucciso, cresce la tensione a PescaraMolotov e sassi contro la casa del romaccusato dell'omicidio. Striscioni in Comune

3 Maggio 2012

Cresce la tensione in città dopo la spedizione punitiva costata la vita a Domenico Rigante, 24 anni. Lanciate due molotov e sassi contro la casa di Massimo Ciarelli, il rom accusato dell'assassinio e ancora ricercato. Striscione davanti al Comune: "Avete 5 giorni per cacciarli". Vertice in prefettura per il rischio faida: in arrivo rinforzi di polizia

PESCARA. La risposta, la prima risposta all'agguato di via Polacchi è arrivata la sera stessa del primo maggio, ancora prima che si sapesse che Domenico Rigante era morto in ospedale: due molotov incendiarie lanciate in via Vico Moro, a Rancitelli, contro la casa di Massimo Ciarelli, il rom di 29 anni indicato dalla stessa vittima, prima di morire, come il suo aggressore. Un segnale di insofferenza, ma soprattutto del clima di rabbia che l'uccisione dell'ultrà biancazzurro ha provocato nell'ambiente dei Rangers (il gruppo ultrà del Pescara calcio) e non solo, tanto che anche ieri pomeriggio qualcuno è tornato a Rancitelli, ancora sotto casa di Ciarelli, a lanciare sassi. E nella mattinata di oggi alcuni tifosi dei "Rangers" hanno issato davanti al municipio uno striscione in cui è scritto: "Avete cinque giorni per cacciarli dalla città".

Episodi che giustificano l'allerta delle forze dell'ordine che da martedì notte hanno incrementato i controlli in piazza dei Grue, ma anche nelle zone più calde della città dove si teme il rischio di scontri e vendette: servizi per i quali saranno utilizzati anche i venti poliziotti arrivati di rinforzo ieri dalle Marche.

Un rischio di vendette giustificato dal fatto che il raid finito nel sangue martedì sera rappresenta comunque un salto in avanti della violenza che finora aveva caratterizzato gli scontri e le ruggini tra i gruppi di giovani rom e quelli di cui anche Domenico e Antonio Rigante facevano parte.

Il timore è che questo sangue generi altro sangue, se non ora più avanti, e che comunque dia il via a una faida a cui la città non è nè abituata nè preparata. Per questo, per tentare di arginare subito il fenomeno, già per questa mattina alle 9,30 è stata convocata dal prefetto Vincenzo D'Antuono la riunione del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza su richiesta del sindaco Luigi Albore Mascia.

Proprio il sindaco ha incontrato una rappresentanza di tifosi della curva nord davanti al Municipio. Insieme a lui anche il presidente della Provincia, Guerino Testa. I tifosi hanno annunciato al sindaco che domenica mattina si svolgerà una manifestazione pubblica in piazza del comune a Pescara a cui sarà chiesta la partecipazione di prefetto, questore, uomini di polizia, carabinieri e guardia di finanza oltre ai rappresentanti delle istituzioni cittadine. I tifosi del Pescara contano di portare in piazza diverse centinaia di tifosi e sportivi pescaresi.

Un'iniziativa che racconta di un clima incandescente: secondo le forze dell'ordine il pericolo di eventuali scontri è altissimo.

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