Urbanistica, prescrizione per l'ex arcivescovo Cuccarese

Tentata truffa relativa alla realizzazione della Cittadella della Carità a Pescara. Prescrizione per l'arcivescovo emerito di Pescara-Penne e per il manager Luciano Carrozza

PESCARA. Non si procederà, per intervenuta prescrizione del reato di truffa ai danni dello Stato, nei confronti dell'arcivescovo emerito di Pescara-Penne, Francesco Cuccarese e del manager Luciano Carrozza, sotto inchiesta per la vicenda relativa alla realizzazione della Cittadella della Carità, a Pescara. Lo ha stabilito il Gup del Tribunale adriatico.

Secondo l'accusa, l'ex arcivescovo, attraverso la sua Fondazione 'In Veritate e Caritate', avrebbe parzialmente ricevuto fondi dalla Regione per la costruzione dell'opera senza tutti i passaggi obbligati. Cuccarese e Carrozza (in qualità di gestore della fondazione), erano stati indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'Urbanistica e gli accordi di programma al Comune di Pescara, portati avanti tra il 2006 ed il 2008, che vede attualmente imputate 20 persone, tra cui l'ex sindaco Luciano D'Alfonso (Pd), il suo ex braccio destro, Guido Dezio, l'attuale presidente del comunale Licio Di Biase (Udc), i consiglieri Vincenzo Dogali (Udc) e Giuseppe Bruno (Pescara Futura), oltre a funzionari comunali ed ai costruttori Aldo Primavera, Lorenzo Di Properzio, Michele D'Andrea, Dino e Giovanni Di Vincenzo, Alfio Sciarra e Franco Lamante.

Le posizioni di Cuccarese e Carrozza, in occasione della chiusura delle indagini, erano state stralciate dalla procura per essere trattate in un fascicolo a parte.
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