Villa Basile torna agli eredi del barone

Il tribunale accoglie il ricorso e cancella la donazione al Comune. Del Vecchio: «Faremo appello»

PESCARA. Villa Basile, donata 40 anni fa al Comune dal barone Vincenzo Basile, tornerà agli eredi del nobile pescarese. Lo ha deciso una sentenza del tribunale che, accogliendo il ricorso degli eredi, ha riconosciuto il diritto di usucapione sulla parte del parco regalata all’ente. Ma l’amministrazione comunale ha già preannunciato che presenterà ricorso in appello contro questa decisione.

«Giunge abbastanza inattesa», ha detto il vice sindaco Enzo Del Vecchio, «la sentenza emessa il 26 marzo scorso dal giudice Stefania Ursoleo, del tribunale di Pescara, in merito alla vicenda che vede gli eredi del barone Vincenzo Basile rivendicare il diritto di usucapione sulla parte del parco di Villa Basile che il 14 febbraio 1975 era stato donato all'amministrazione comunale».

«Gli eredi del donante», ha spiegato il vice sindaco, «hanno rivendicato sin dal 1991 un diritto di usucapione sul predetto appezzamento. Parliamo di circa 7 ettari del parco di Villa Basile, che nel 2003, con l'amministrazione D'Alfonso appena insediata, fu organizzato e aperto ai cittadini». «La sentenza di cui parliamo oggi», ha aggiunto, «ci lascia non senza perplessità, poiché sul primo ricorso promosso dagli eredi del barone Basile la sezione stralcio del tribunale civile di Pescara, in data 16 dicembre 2006, aveva rigettato l'istanza. Una decisione peraltro confermata dalla Corte d'Appello dell'Aquila, che anch'essa aveva rigettato l'appello promosso dagli eredi Basile, condannando gli stessi alle spese del grado di giudizio». «Va detto», ha rivelato, «che nel corso degli ultimi anni della consiliatura D'Alfonso, 2008-2009, gli eredi avevano presentato un'ipotesi di accordo bonario che sostanzialmente veniva recepita, sia dagli uffici comunali, sia dall'allora amministrazione. Trattandosi comunque di una sentenza di primo grado, sono stati già presi i contatti con il legale che ha difeso il Comune, Carlo Montanino, per procedere all'appello». L’ex consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, che in passato si era battuto per salvare il parco dalla cementificazione, è convinto che il Comune vincerà in appello.

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