Scandalo Sanitopoli

Villa Pini, il Senato scrive ai giudici

Commissione d'inchiesta: irregolarità, intervenga la procura di Chieti

PESCARA. «Avendo acquisito notizie di diverse irregolarità relative ad alcune cliniche del gruppo "Villa Pini", la Commissione ha inviato una relazione alla Procura di Chieti». E’ quanto deciso ieri dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, presieduta dal senatore Ignazio Marino. Nella relazione della commissione si parla di «irregolarità» e secondo indiscrezioni la Commissione ha invitato la Procura teatina a intervenire sulla clinica del gruppo che fa capo alla famiglia Angelini per chiarire le irregolarità emerse. I rilievi della commissione e quali siano le irregolarità indicate per ora non sono note.

La Commissione ha fatto anche verifiche sulla spesa sanitaria regionale, sull'appropriatezza delle prestazioni. Martedì la commissione ha preso atto della lunga deposizione fatta dall'ex amministratore del gruppo Villa Pini, l'imprenditore Enzo Angelini, che è stata convocato due. Inoltre sul tavolo della Commissione sono arrivate le lettere-denuncia di pazienti, dei medici e dei lavoratori che hanno protestato per non aver percepito da sette mesi gli stipendi che, dovrebbero, almeno per due mensilità essere pagati da oggi.

Determinanti sono state le valutazioni dell’assessore alla sanità, Lanfranco Venturoni, che durante l’audizione ha riepilogato le sue iniziative e le denunce risalenti agli anni 90 in merito ai rapporti tra sanità privata e Asl. A sollecitare, tuttavia, l’intervento della commissione è stato il Partito democratico abruzzese, con il senatore Giovanni Legnini e il segretario regionale Silvio Paolucci, che avevano sollevato il caso dei mancati pagamenti di sette mensilità ai dipendenti del gruppo Villa Pini, ma anche un chiarimento della vicenda giudiziaria della sanitopoli abruzzese. L'iniziativa del Senato, infatti, cade ad un anno dallo scandalo degli arresti sul presunto giro di tangenti, che sarebbero state versate, secondo la procura di Pescara, a esponenti politici regionali e all'ex presidente della giunta d’Abruzzo, Ottaviano Del Turco.

Le manette scattarono dopo le dichiarazioni dell’imprenditore Angelini. Su questo aspetto il Pd aveva rimarcato che «a un anno dal clamoroso arresto, l'unica cosa certa è che i dipendenti del grande accusatore Angelini sono senza stipendio e, per tale ragione, la Commissione d'inchiesta del Senato ha deciso di fare chiarezza». Per Legnini e Paolucci, inoltre, «Villa Pini è un caso unico in Italia. Un'azienda sanitaria privata accreditata e finanziata dal Sistema sanitario pubblico, che non paga i lavoratori e i fornitori, dopo avere prelevato ingenti risorse dalle casse della società con destinazione a oggi ignota. Alla magistratura», aveva osservato il Pd, «abbiamo chiesto nel pieno rispetto della sua autonomia e delle sue prerogative, di fare in fretta, di far conoscere la verità agli abruzzesi e di fare giustizia senza sconti per nessuno ma, al contempo, mettendo gli indagati nella condizione di difendersi, dimostrare eventualmente la loro innocenza o subire una condanna se saranno riconosciuti colpevoli».