Enio Mancini accusato di avere palpeggiato una trentenne incontrata per un posto di lavoro

Violenza, ristoratore condannato

Un anno e 8 mesi e un risarcimento di 15 mila euro alla vittima

PESCARA. Un ristoratore pescarese, Enio Mancini, 60 anni, è stato condannato dal tribunale a un anno e 8 mesi di carcere per violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 30 anni. Non solo, ma il collegio ha inflitto all'imputato anche il totale risarcimento dei danni, fissato in 15 mila euro, accogliendo la richiesta della parte civile, rappresentata dall'avvocato Danielle Mastrangelo.

All'epoca dei fatti, risalenti al 17 luglio 2006, la donna era una sua collaboratrice saltuaria, alla quale avrebbe promesso un interessamento per cercare di farle ottenere un'occupazione stabile.  La giovane aveva lavorato come cameriera, poi aveva operato nel campo edile ma aveva perso il posto. Secondo l'accusa, l'uomo l'avrebbe avvicinata con la scusa di essere una persona in vista, facendole credere che avrebbe potuto intercedere presso una terza persona, una donna sua conoscente, per farle ottenere un posto di lavoro da ragioniera.  L'incontro si era svolto in un'abitazione in via Battisti, dove la ragazza viveva con alcune studentesse.

L'uomo, secondo l'accusa, ha cercato di palpeggiare la giovane, che si è sottratta alle avances e poi ha sporto denuncia.  In aula, l'uomo si è difeso sostenendo che voleva solo abbracciare la ragazza per rassicurarla.  Il pubblico ministero Giuseppe Bellelli ha chiesto una condanna a due anni di carcere. Il tribunale (foto), presieduto da Maria Cristina Salvia, ha condannato l'uomo a 20 mesi. La pena è stata sospesa. (g.p.c.)

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