«Vittorio stanco, voleva cambiare vita»

L’imprenditore Della Pelle non si trova da 8 giorni, parenti e amici ascoltati dai carabinieri. Indagini su 2 cellulari e 4 computer
PESCARA. Una decina di parenti e amici «tutti» d’accordo nel raccontare che Vittorio Della Pelle, l’imprenditore di 45 anni scomparso venerdì scorso da Pescara, era stanco delle troppe responsabilità e voleva cambiare vita: «Vittorio stava attraversando un momento di disagio a causa dei troppi impegni lavorativi», è la sintesi dei carabinieri dopo i primi confronti. Ai carabinieri che indagano sulla scomparsa di Della Pelle, originario di Ortona e residente in via Savonarola a Porta Nuova, parenti e amici hanno disegnato i tratti di una persona che aveva bisogno di un taglio con il passato, anche recente. Ma finora, spiega il capitano Claudio Scarponi, «nessuno è stato in grado di fornire particolari determinanti per l’individuazione». Ripensando agli ultimi gesti di Della Pelle, i carabinieri immaginano un piano studiato: l’imprenditore, socio e amministratore di una ditta di trivellazioni e consolidamento, ha ripreso la figlia di 5 anni da scuola intorno alle 13,15, l’ha accompagnata in un doposcuola ed è tornato sotto casa per parcheggiare la sua Citroen C4 in strada. Prima di andare via a piedi, Della Pelle ha lasciato le chiavi della macchina nella cassetta della posta. Alle 17 la compagna ha provato a telefonargli sul cellulare ma non è riuscita a parlarci: Della Pelle ha lasciato i suoi telefonini, spenti, a casa. Ha lasciato a casa anche le carte di credito e dei contanti. Poi cosa ha fatto? Ai carabinieri sono arrivate due segnalazioni: una infondata che lo dava al centro commerciale Megalò di Chieti Scalo e l’altra considerata credibile in base alla quale, alle 17,30 di venerdì scorso, Della Pelle si trovava alla stazione di Porta Nuova. Ma per andare dove? Per cercare di dare una risposta, le ricerche si spostano: i carabinieri hanno acquisito il computer dell’ufficio, due computer a casa, un tablet e due cellulari. Le verifiche sono condotte dal consulente tecnico Davide Ortolano, nominato dalla pm Valentina D’Agostino, e scavano nelle mail, nei siti Internet visitati e nei messaggini. Visionato anche il profilo Facebook ma non sono stati trovati elementi: è aggiornato al 23 gennaio. Anche la famiglia non ha trovato in casa un biglietto per giustificare l’assenza.
Le prime ipotesi restano in piedi: non si esclude che l’uomo possa aver preso un treno verso Roma e si stia confondendo tra i clochard: foto alla mano, sono stati sentiti i “frequentatori” abituali della stazione per capire se l’imprenditore, che a detta della famiglia ammirava chi aveva il coraggio di tagliare le proprie radici, sia stato tra loro.
La famiglia, intanto, aspetta ancora aspettare dopo l’appello della compagna: «La bimba chiede del papà, piange e ha cominciato a sentire forte la sua mancanza, essendo molto legata a lui. Non vediamo l’ora di rivederlo, siamo disperati e lo aspettiamo a braccia aperte, con tutto l’amore del mondo».
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