VOTO A MARZO: VINCE IL PDL, PERDE L’ABRUZZO

2 Luglio 2013

Il Pdl ha deciso: l’Abruzzo tornerà al voto nella primavera del 2014 per eleggere presidente e consiglieri regionali. Formalmente il governatore Gianni Chiodi stabilirà una data a marzo. Intimamente, i 22 consiglieri regionali che ieri si sono riuniti ad Atri sperano che il governo li proroghi ulteriormente a maggio, accorpando le regionali con le amministrative e le europee. Dunque, l’assemblea meno votata nella storia della regione Abruzzo (alle urne nel 2008 si recò solo il 52% dell’elettorato) sarà quella che durerà di più: da tre a sei mesi oltre la scadenza naturale della legislatura,il 15 dicembre.

Come è stata motivata la decisione? Secondo il Pdl votare a marzo favorisce l’affluenza alle urne per motivi climatici, inoltre con l’eventuale election day si risparmierebbe sui costi. La prima motivazione è chiaramente peregrina: a novembre la temperatura minima media della città più fredda d’Italia (L’Aquila) è di 3,2 gradi. A marzo scende a 2,4 gradi. Sarebbe dunque meglio votare a novembre. Quanto ai risparmi, la Regione Abruzzo prolungando la legislatura, prorogherà per 3-6 mesi 47 tra consiglieri e assessori, 15 in più rispetto al numero della futura assemblea regionale. Il costo aggiuntivo in stipendi sarà di 540mila euro se si voterà a marzo; la cifra salirà a 900mila euro se si voterà a maggio. Dov’è il risparmio?

Inoltre l’assemblea e la giunta lavoreranno in una situazione di “prorogatio”, dunque obbligati all’ordinaria amministrazione: la Regione galleggerà e non potrà affrontare nessun problema vero. L’unico vantaggio sarà per le tasche dei consiglieri. E poi, è normale che sulla proroga di una legislatura si esprimano consiglieri che in gran parte sono certi di non essere nè ricandidati nè rieletti?

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