A Imola 4 giorni di tributo ad Ayrton
La bandiera a scacchi: c'era anche questo sventolio a salutare ieri pomeriggio a Imola, sul rettilineo dei box dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, i tantissimi che hanno partecipato alla Messa,...
La bandiera a scacchi: c'era anche questo sventolio a salutare ieri pomeriggio a Imola, sul rettilineo dei box dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, i tantissimi che hanno partecipato alla Messa, spostata per la pioggia dalla pit lane alla briefing room, per ricordare Ayrton Senna e Roland Ratzenberger che, giusto 20 anni fa, perirono nel più tragico week end mai visto sulle sponde del Santerno, tra i peggiori della storia della F1. A celebrare il rito, davanti alle bandiere d'Italia, Brasile e Austria, in memoria del pilota austriaco (era al suo secondo Gran Premio, morì in qualifica il 30 aprile 1994: ieri alla commemorazione sono venuti i genitori) e dell'asso brasiliano (ore 14:17 dell'1 maggio, settimo giro del Gp) è stato il cappellano dei piloti don Sergio Mantovani («Mi colpì una frase che mi disse Ayrton: “Nessuno mi può togliere l'amore che Dio ha per me”») un modenese amatissimo da Enzo Ferrari. A proposito di Ferrari, Senna non aveva mai guidato la «rossa» ma sarebbe stata nel suo destino senza quella dannata rottura del piantone della Williams in una curva che ora non esiste più e che è stata variata in una «S» che, c'è chi auspica, potrebbe essere a lui intitolata. «Lui voleva la Ferrari e io lo volevo in squadra», ha detto il presidente Luca di Montezemolo precisando il retroscena: «Me lo disse nel Gp di San Marino nella mia casa di Bologna il 27 aprile».
Oggi alle 14, la stessa ora di inizio di quel malededetto Gp, Sky dedica uno speciale a Ayrton. E da oggi e fino al 4 maggio l’impianto di Imola ospiterà numerosi manifestazioni e tributi, aperte a tutti, in ricordo di Senna.