Cristiano Ronaldo esulta con tutta la squadra

PALLA AL CENTRO

Aspettando gli esami più indicativi

Tutto il calcio della serie A di domenica, come non accadeva da tempo. Non allo stesso orario, per carità. Ma è stato bello stesso, un’abbuffata di pallone davanti alla televisione più che alla radio. È sembrato di tornare indietro nel tempo, agli anni Ottanta-Novanta. E come nello scorso secolo, le milanesi stanno dettando legge. La prima giornata di serie A dell’anno non ha modificato granché la gerarchia. Una sorta di riscaldamento in vista di un gennaio ricco di impegni tra campionato e coppe e pregno di esami. A cominciare da quello in programma all’Epifania tra Milan e Juventus. I rossoneri viaggiano sulle ali dell’entusiasmo e non solo si impongono senza Ibrahimovic a Benevento, ma lo fanno anche in inferiorità numerica per oltre un tempo. I nerazzurri infilano l’ottavo successo di fila. Magari danno la sensazione di soffrire nel primo tempo, ma il 6-2 non ammette repliche. Chi, invece, continua a balbettare è la Juventus reduce dal crollo casalingo nell’ultima gara del 2020. La prima del 2021 conferma i problemi sul piano del gioco, ma viene decisa dal solito Ronaldo, al 18° gol stagionale sui 42 complessivamente segnati dalla squadra. 83 in maglia bianconera. Juve Ronaldo-dipendente, nel senso che c’è (quasi) solo lui, perché dà sempre la sensazione del potenziale inespresso. Del talento sprecato, così come i punti lasciati per strada. A gennaio - a dieci punti dalla vetta - quella di mercoledì al Meazza è già un’ultima spiaggia in chiave scudetto.
@roccocoletti1
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