Atletica, Pompei traccia la rotta: «Aumentano gli iscritti ma mancano i tecnici»

12 Novembre 2025

Il presidente regionale Fidal: «Abbiamo superato i 4mila tesserati e stiamo ultimando due nuovi impianti da inaugurare a breve»

PESCARA. Tempo di valutazioni per l’atletica abruzzese, i cui temi sono affrontati dal presidente del Comitato regionale Fidal Massimo Pompei. I principali risultati sono stati caratterizzati dalle imprese di tre atleti: le marciatrici Michelle Cantò (Atletica Gran Sasso) e Serena Di Fabio (Tethys Chieti), il mezzofondista Tamirat Del Prete (Tethys Chieti), che hanno vestito la maglia azzurra delle varie rappresentative nazionali. Ma questi atleti sono solo le punte di un movimento che nel 2025 ha espresso altri talenti a livello nazionale: 9 medagliati e 41 finalisti nei vari campionati italiani.

Presidente, che bilancio si sente di tracciare?

«Sono orgoglioso di rappresentare l’atletica abruzzese. I traguardi tecnici, ma anche i nostri numeri, come il costante aumento dei tesserati, arrivati a superare abbondantemente i 4 mila nel 2025, sono frutto dell’impegno quotidiano di dirigenti e tecnici, che lavorano animati da passione e competenza». Numero di tesserati in aumento. Ma in una categoria cardine di transizione all’agonismo come quella Cadetti (fascia d’età 14-15 anni) ci sono indicazioni diverse con una contrazione numerica per il quarto anno consecutivo. Lo sono in modo particolare in ambito maschile, dove il bacino di possibili talenti si è ridotto del 25% rispetto al 2023. Conseguenza, è stato il calo di rendimento delle nostre rappresentative regionali Cadetti ai Campionati Italiani rispetto, ad esempio, a un 2023 con tanti talenti in rampa di lancio.

Quali potrebbero essere i rimedi nell’immediato futuro?

«Penso che, come in ogni sport, ci sono dei cicli. In Abruzzo abbiamo passato un paio di anni dove i risultati sono stati esaltanti e ora viviamo un leggero calo dovuto a diverse circostanze. Abbiamo una difficoltà a reperire tecnici specializzati in alcune discipline, un paio di situazioni veramente sfortunate per alcuni atleti e, per finire, veniamo da un periodo di mancanza di impianti utilizzabili. Sono certo che torneremo ad essere, anche nella categoria Cadetti, una regione che si farà rispettare».

Con il rilancio degli impianti di Teramo ed Avezzano l’atletica regionale potrebbe avere un calendario di gare più ricco, che non costringa i nostri atleti a numerosi e dispendiosi viaggi fuori regione per avere l’opportunità di gareggiare?

«Oltre a questi due nuovi impianti, ce ne sono due in fase di ultimazione, il che permetterà agli atleti abruzzesi di gareggiare con meno difficoltà. Molto dipende anche da quanto le società sono disposte a investire sui giovani. Ma su questo punto sono molto ottimista». Lo stadio Adriatico-Cornacchia di Pescara è uno dei principali impianti di atletica in Italia, che ha ospitato di recente anche eventi internazionali come i Campionati del Mediterraneo Under 23, nel 2022, e gli Europei Master nel 2023. Non solo, ogni giorno accoglie l’attività di oltre 600 tesserati delle quattro società pescaresi che utilizzano la pista e altre strutture al suo interno. Ma si profilano interessi lobbistici che cercano la conversione dello stadio pescarese per un utilizzo esclusivamente calcistico.

E’ preoccupato da queste prospettive? E prevede qualche iniziativa per rilanciarne l’immagine a favore dell’atletica leggera?

«Sono anni che si parla di questa questione, ma ad oggi non ci sono notizie concrete. Anche se si dovesse concretizzare l’operazione, sono certo che la politica cittadina e regionale non resteranno con le mani in mano. Anzi, magari arriverà il momento per realizzare un impianto per la sola atletica leggera con capienza per poter ospitare dai 5 mila, 10.000 spettatori, che favorirebbe la possibilità di ospitare manifestazioni nazionali e internazionali di altissimo livello». La federazione ha aumentato del 28,5% le quote di affiliazione delle società, e anche le quote di tesseramento degli atleti: 33%, per le categorie Allievi (under 18) e Juniores (under 20), 20 % per le categorie over 20 anni.

Teme ripercussioni per il Comitato regionale dalla concorrenza degli enti di promozione, che propongono quote più economiche avendo, però, un’attività molto più ridotta, rivolta quasi esclusivamente al podismo?

«Sono 12 anni che la federazione non ritocca le quote d’iscrizione. Ci sono federazioni che sono state molto più pesanti. L’aumento del costo per i tesserati è di 5 € l’anno che corrisponde a 0,10 centesimi settimanali per le società. Parliamo di 8 € al mese. Mi sembra che, dopo 12 anni di costi invariati, si possa accettare un aumento. Se a questo aggiungiamo che, dallo scorso mese di luglio, il nostro comitato regionale deve pagare l’affitto a Sport e Salute per l’utilizzo della sede regionale, che è di oltre 15.000 € l’anno, si comprende che tutti dobbiamo contribuire al bene del nostro sport».

E’ al secondo mandato della sua presidenza. Al suo inizio aveva dichiarato che il precedente triennio le era servito anche per fare esperienza insieme al Consiglio regionale per un incarico del tutto nuovo rispetto al suo curriculum dirigenziale. Per il 2026 quali saranno le priorità da affrontare, a suo avviso?

«Crescita numerica e qualitativa dei nostri tecnici, che sono già di grande livello. Tre sono anche inseriti nella Struttura Nazionale. Dobbiamo inoltre consolidare la presenza nel mondo podistico: siamo passati da 30 a 50 gare nella nostra regione. E, per finire, portare a termine gli impianti di atletica ancora in fase di realizzazione».

L’atletica italiana ha avuto negli ultimi tre anni un exploit enorme in termini di risultati internazionali, mai riscontrato in passato. I tesserati sono in aumento sia a livello nazionale che regionale. Ma, forse, manca quello slancio di popolarità che sta riscontrando il tennis con il fenomeno Sinner, a causa di una presenza mediatica più ridotta?

«Sicuramente, il fenomeno Sinner ha il vantaggio di una visibilità di almeno dieci mesi l’anno, che non può avvenire per un campione di atletica leggera, costretto per ovvie ragioni a tempi di recupero e programmazione più lunghi. Ma i nostri atleti top cominciano a essere molto popolari ed è sempre maggiore la richiesta della loro presenza in eventi non sportivi. Campioni come Nadia Battocletti, Mattia Furlani, Gimbo Tamberi, solo per fare alcuni nomi, hanno permesso all’atletica di varcare i propri confini e diventare parte dell’immaginario collettivo».

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