Baroni nuovo idolo a Roma dopo gli sfottò abruzzesi

30 Ottobre 2024

L’allenatore fiorentino ha guidato Virtus Lanciano e Pescara (2013-2015) in B L’insulto dei tifosi biancazzurri in un derby al Biondi: “Arpieteve su ndundite”

Ora che il calcio italiano sta scoprendo le qualità di Marco Baroni e la Lazio sta celebrando il nuovo condottiero esploso alla corte di Claudio Lotito torna in mente il passato abruzzese del 61enne tecnico fiorentino. Un paio d’anni, intensi. Dal 2013 al 2015: prima a Lanciano e poi a Pescara. Sempre in B. Uno dei pochi casi di allenatore che il Delfino ha preso dall’Abruzzo. Due anni in cui tutti hanno potuto apprezzare le qualità dell’uomo e tutti, o quasi, hanno discusso quelle del tecnico. Pragmatico, concreto, essenziale e poco spettacolare. All’epoca questo si diceva di Marco Baroni reduce dall’esperienza alla guida della Primavera della Juve. A Lanciano lo portò l’allora direttore sportivo Luca Leone. Erano i tempi in cui andava d’amore e d’accordo con Paratici, all’epoca uomo-mercato bianconero. Era una scommessa Marco Baroni.
Una sfida vinta grazie a risultati che andarono oltre le aspettative. Per mesi la Virtus Lanciano era stata in zona play off, facendo sognare la tifoseria frentana. Alla fine, il traguardo sfuggì proprio nei pressi della linea del traguardo. Ma quella squadra fece bene, grazie alle punizioni di Mammarella (oggi ds della Ternana), ai guizzi di Thiam e alle parate di Sepe. Grande organizzazione, un occhio attento alla fase difensiva. E risultati ottimi. Un maniaco dei numeri. Alla prima riunione disse chiaro e tondo alla squadra che incassava troppi gol. A Lanciano portò anche nuove tecnologie di lavoro sperimentate alla Juve.
Molto lavoro sulla forza. In quella Virtus Roberto D’Aversa era dirigente, responsabile dell’area tecnica. La stagione successiva Marco Baroni passò al Pescara e D’Aversa prese il suo posto sulla panchina rossonera. Ora si sfidano in serie A. L’esperienza biancazzurra non fu esaltante, ma nemmeno malaccio. Sono in totale 44 le partite disputate dai Delfini sotto la guida di Baroni. Diciassette gare vinte, tredici pareggiate e quattordici perse; il tutto in un susseguirsi di alti e bassi. Baroni registra con la sua squadra grandi vittorie: 4-0 con la Virtus Entella e in trasferta con la Pro Vercelli e, sempre contro i liguri, 5-2 al ritorno, mentre la sconfitta più grande alla decima giornata con il Carpi: cinque i gol presi all’Adriatico, nessuno realizzato. È così che la squadra, poi, raggiunge i play off, sfiorando la serie A. Marco Baroni stentò non poco, fu esonerato a poche giornate dalla fine con il Pescara, nono in classifica e a portata di play off, di ritorno da Varese dopo una sconfitta contro l’ultima della classe. Esonero comunicatogli quando era sul pullman sulla via del ritorno. Era un Pescara in fase calante che poi Massimo Oddo rivitalizzò fino a portarlo alla finale play off persa a Bologna. Da lì le strade dell’Abruzzo e di Marco Baroni si sono divise anche se da queste parti ha lasciato parecchi amici che ancora oggi fanno il tifo per l’uomo che, da calciatore, vinse lo scudetto nel Napoli di Maradona. Di quel campionato di serie B, 2014-2015, sono tanti gli aneddoti. Sono passati anni, tanti, in cui Baroni ha vinto campionati, ha conosciuto esoneri ed è salito di categoria. Mai una polemica, mai una tensione. Mai sopra le righe. Allenatore-aziendalista, ma, soprattutto, capace di valorizzare i giovani. L’esempio dell’Hellas Verona della passata stagione è emblematica.
Tanto da far tornare in mente un aneddoto del 2015. Un episodio avvenuto allo stadio Biondi di Lanciano, in occasione del derby con il Pescara. In particolare uno striscione comparso nella curva ospiti durante la partita.
In pratica, in stretto dialetto pescarese, la curva Nord invitava i lancianesi a riprendersi questo allenatore (Marco Baroni) poco sveglio. Concetto espresso in maniera inelegante (“arpieteve su ndundite”) che fa a pugni con quella che poi è stata la carriera del tecnico della Lazio. E con i cori che la curva biancoceleste oggi gli dedica per via degli ottimi risultati.
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