Battisti mette i paletti al Chieti: «Abbiamo i mezzi per crescere»

Il ds neroverde esclude un ritorno sul mercato e applaude i rossoblù: «Sono secondi non a caso». I teatini al Savini per cercare un successo esterno che manca da otto mesi
CHIETI. Il derby di domani (diretta tv su Rete 8) con il Notaresco, il punto sul mercato dopo l’infortunio di Arlotti e l’ambizione di disputare un campionato all’altezza del blasone del Chieti. A parlare alla vigilia della trasferta al Savini contro la vicecapolista è il ds neroverde Alessandro Battisti, consapevole che la squadra di Vagnoni sarà un osso duro da affrontare. I rossoblù, trascinati dal 39enne bomber Saveriano Infantino, sono la rivelazione del campionato.
«Io non sono sorpreso dal Notaresco», dice Battisti, «ho visto le loro partite e meritano la posizione che occupano. È una squadra che nella sua colonna vertebrale ha giocatori di esperienza che hanno fatto la serie C e sono un punto di riferimento per i giovani che sono altrettanto forti per la categoria. Infantino? Non spetta a me tessere le sue lodi. Quello che sta facendo da quando è arrivato a Notaresco è sotto gli occhi di tutti. È un giocatore di personalità e qualità. Il Notaresco non è solo Infantino. Davanti hanno un altro giocatore forte che è Paudice, che io portai a Mantova dal Giulianova. Ci aspetta una partita complicata».
Che il Chieti giocherà senza l’infortunato Scott Arlotti. Lesione parziale del legamento crociato anteriore destro per l’esterno neroverde che rischia fino a sei mesi di stop. La società non tornerà sul mercato. «È un’assenza importante che peserà tanto», dice Battisti. «Arlotti è un giocatore spaziale, ma sono convinto che in rosa abbiamo giocatori come Giampaolo e De Souza che possono sostituirlo». Con il Notaresco mancherà anche Pinto. Il difensore pugliese, ko all’esordio col Fossombrone, non è ancora pronto.
Del Zotti confermerà il 3-4-2-1 e la difesa a tre con Caparros, Gallo e Di Filippo e l’under Zanin in porta. Ballottaggio Gueye-De Luca come quarto di centrocampo a destra e tra Sabba e Grandis in mediana. Davanti Cascio, Vuthaj e Ceccarelli. Il Chieti va a caccia della prima vittoria in trasferta che manca da otto mesi (2-3 a Teramo lo scorso 16 febbraio) per risalire la classifica. «Non faccio bilanci dopo cinque giornate», risponde Battisti, «le rimonte subite sono frutto anche di variabili e di episodi non controllabili. Sicuramente dobbiamo aumentare a dismisura la percezione del pericolo e la famelica ossessione di godere di una vittoria».
Battisti non è sorpreso nemmeno nel vedere l’Ostiamare a punteggio pieno. «Conosco la realtà e l’allenatore D’Antoni che ha già vinto la D col Monterosi, i play off con la Romana e ha costruito il Guidonia che poi ha stravinto senza di lui». Il Chieti, invece, che campionato deve fare? «Noi stiamo ponendo le fondamenta per costruire un Chieti all’altezza dei colori che indossiamo e della gente che rappresentiamo. Questo significa avere un grande cuore in tutte le partite. Essere a Chieti è un onere gravoso ma anche un privilegio unico. Con umiltà, senso di appartenenza e spirito di sacrificio dobbiamo essere tutti all’altezza».
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