Calcio, Italdonne fuori, ma le abruzzesi si fanno onore 

Agli Europei la frentana Di Criscio, la Marsicana Tucceri e la vastese Sabatino brillano nell'ultima gara

Le azzurre di Cabrini sono tornate a casa, non essendo riuscite a qualificarsi per i quarti di finale degli Europei di calcio femminile, in corso in Olanda. E con essa anche il terzetto abruzzese (completato dall'avezzanese Franco Olivieri, presente nelle vesti di preparatore atletico), uscito però a testa alta dalla competizione. L'esperienza, sia pur fugace, non è stata del tutto negativa per la frentana Federica Di Criscio, la marsicana Linda Tucceri Cimini e la "quasi vastese" Daniela Sabatino, nata ad Agnone ma originaria di Castelguidone. Dopo aver assistito (almeno inizialmente) dalla panchina alle prime due gare che l'Italia ha giocato, e perso, contro Russia e Germania, il trio in questione è riuscito, infatti, a trovar spazio, nell'undici titolare, solo nell'ultima (e inutile ai fini della qualificazione) sfida con la Svezia, sconfitta per 3-2 (ma ugualmente approdata ai quarti) dalla squadra di Antonio Cabrini. Che magari si sarà morso le mani, pensando alle scelte effettuate in precedenza. Soprattutto in attacco, se è vero che martedì sera, due delle tre reti azzurre sono state messe a segno proprio dalla 32enne centravanti del Brescia. Con la doppietta alle svedesi, la Sabatino ha raggiunto quota 18 (in 33 gare) in azzurro. Soddisfacente anche la prova delle altre due abruzzesi, schierate in difesa: sulla fascia sinistra la Cimini Tucceri, al centro la Di Criscio, che così racconta la sua esperienza: «Dispiace essere uscite di scena», il commento della 24enne neo bresciana, «avendo confermato di possedere numeri e mezzi per dare del filo da torcere a chiunque. Purtroppo si è rivelato decisivo il ko patito all'esordio. Errori pagati a caro prezzo, avendoci poi costretto a giocarci il tutto per tutto contro le fortissime tedesche. La soddisfazione però di non aver sfigurato in nessuna delle tre gare disputate non ce la toglie nessuno». Come quella di aver vinto l'unica in cui voi tre eravate titolari: «E' vero, anche se i meriti di questo successo vanno ovviamente divisi con tutte le ragazze. Del resto, l'altra sera ci tenevamo da matte a far bene, visto che quella con la Svezia era l'ultima partita ufficiale del nostro capitano Melania Gabbiadini». Missione compiuta, insomma... «E nel migliore dei modi, anche se», precisa in chiusura la Di Criscio, «resta un po' di rammarico per il rigore del momentaneo 1-1 da me causato. Per fortuna siamo riuscite a raddrizzare il match e a vincerlo, ed è ciò che conta».
Stefano De Cristofaro
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