Calcio sporco, il Teramo sospende il ds Di Giuseppe: c'è l'ufficialità

Ma la società biancorossa non licenzia il ds della promozione della D alla B e si augura "che possa dimostrare la sua estraneità ai fatti emersi"
TERAMO. Poche righe pubblicate sul sito internet del Teramo calcio per prendere le distanza dal direttore sportivo con cui i biancorossi sono saliti dalla serie D alla B. Come annunciato, il club del presidente Luciano Campitelli ha sospeso dall’incarico il direttore sportivo rosetano Marcello Di Giuseppe, il più esposto tra i tesserati biancorossi alla luce delle intercettazioni sulla vicenda Savona-Teramo sotto inchiesta sia da parte della giustizia sportiva che penale.
"La S.S. Teramo Calcio Srl, in applicazione del proprio codice etico, comunica di aver sospeso dalla propria attività il direttore sportivo Marcello Di Giuseppe. Con l’augurio che lo stesso possa dimostrare nelle sedi competenti la sua estraneità ai fatti emersi nelle indagini della Procura Federale”.
Si tratta di un provvedimento che probabilmente trae origine dalla lettura degli atti che sono stati consegnati agli avvocati dopo l’avviso di conclusione delle indagini della procura federale della Figc. Agli atti, infatti, ci sono le dichiarazioni rese da Ninni Corda, il tecnico nuorese indagato dalla procura di Catanzaro. Corda ha raccontato di essere stato a cena con Di Giuseppe (ed Ercole Di Nicola) nei giorni prima della gara e che gli è stato chiesto di attivarsi per far vincere il Teramo. Lo stesso Corda avrebbe rifiutato. E poi, a distanza di circa un mese avrebbe saputo, da Marco Barghigiani, che la combine era andata a buon fine.
Da qui, probabilmente, la decisione del Teramo per presentarsi al processo con Di Giuseppe sospeso. Sospeso e non licenziato, quindi il ds rosetano continua a essere a busta paga del Teramo grazie al contratto triennale stipulato appena dopo la promozione in B. In questa settimane Di Giuseppe ha operato a pieno titolo sul mercato, agendo da regista della campagna di rafforzamento del Teramo.