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Camplone, scritte ingiuriose nel suo lido sulla riviera Nord

Il nuovo tecnico del Bari la prende con ironia: «Tanto dovevo ritinteggiare i muri». E sulla partita: «Abbiamo regalato un tempo, ma i biancazzurri vanno forte»

PESCARA. Andrea Camplone la prende con ironia. La giornata del tecnico pescarese del Bari era iniziata con una brutta sorpresa. Sui muri del suo stabilimento balneare, situato nella riviera nord di Pescara, sono apparse alcune scritte ingiuriose. E nel pomeriggio la sconfitta che ha interrotto la serie positiva (4 punti in 2 gare) del suo Bari. «Sulle scritte», ha detto il 49enne pescarese, «dico che mi hanno fatto un favore perché dovevo tinteggiare i muri. Il problema è che in questi anni si sono dette tante stupidaggini sul mio conto. Sulla partita dico che nel primo tempo il Pescara ha giocato meglio, ma nel secondo abbiamo avuto una grande reazione. Mi dispiace perché abbiamo regalato 45 minuti agli avversari, eppure avevo chiesto di essere sbarazzini. Siamo entrati in campo con troppo timore».

Alla fine l’allenatore guarda il bicchiere mezzo pieno. «Sono soddisfatto perché la squadra è in crescita. Purtroppo c’è voluto l’intervallo per far capire ai miei come dovevamo affrontare la gara. Per sei mesi ho visto le partite del Pescara perché ero fermo e, nonostante ciò, non sono riuscito a trasmettere le mie idee sin da subito. Comunque, se in futuro dovessimo giocare come abbiamo fatto nella ripresa perderemo pochissime volte».

L’arbitro Ghersini (in tribuna c’era anche il designatore della serie B Farina) non gli è piaciuto. «Ha acceso gli animi e non ho capito i motivi. Il fuorigioco di Lapadula non c’era, però Maniero è stato spinto nettamente in area. Faccio i complimenti al Pescara che sta attraversando un periodo fantastico».

A fine conferenza il chiarimento sulle vecchie ruggini con alcuni tifosi che non gli hanno perdonato la scelta di dimettersi da tecnico del Delfino nel 2007. «In quel periodo la società era assente. A queste persone vorrei ricordare che durante il ritiro non avevamo il materiale per svolgere gli allenamenti. Comprai le attrezzature pagando di tasca mia, ma ad un certo punto non c’erano più le condizioni per proseguire il rapporto. Da pescarese non potevo prendere in giro i miei concittadini. Così decisi di andarmene. Mi accusarono di aver già firmato per un’altra squadra, invece rimasi fermo fino a gennaio quando venni chiamato dal Martina che era ultimo in classifica in Lega Pro. Purtroppo, ci sono persone invidiose che mettono in giro strane voci. Non sono molti quelli che mi odiano, però spero di aver chiarito la situazione una volta per tutte».

Prima di firmare per il Bari ha seguito tante gare all’Adriatico. «Ho sempre ricevuto tanti attestati di stima. Vado in giro a testa alta per Pescara. Le scritte? Cambierò colore allo stabilimento».

Il presidente barese Gianluca Paparesta, non fa drammi. «È stata una gara da due volti», spiega Paparesta, «nel primo tempo eravamo contratti, ma nella ripresa abbiamo cambiato marcia. Poteva finire con qualsiasi risultato. Ingoiamo un boccone amaro perché ad un certo punto potevamo anche vincere». La corsa ai primi due posti diventa sempre più ardua. «Siamo indietro, però la serie B è imprevedibile. Ci servirebbero cinque o sei risultati utili. Dobbiamo restare sereni e giocare come abbiamo fatto nel secondo tempo. Alla fine vedremo cosa accadrà. A volte bisogna congratularsi con gli avversari. In questo caso mi sento di fare i complimenti al Pescara che è una grande squadra».

Giovanni Tontodonati

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