Carratta riprende in mano il Giulianova

11 Novembre 2009

Il centrocampista: l’infortunio è alle spalle, posso dare il massimo.

GIULIANOVA. Ad inizio stagione aveva convinto tutti sulla possibilità di sostotuire degnamente D’Aniello. Poi, un infortunio muscolare lo ha bloccato e condizionato nelle gare successive. Francesco Carratta, regista di centrocampo classe 1987, è pronto a riprendersi il posto in mediana: «Ho ripreso ad allenarmi regolarmente con i compagni, l’infortunio sembra superato. Il problema all’adduttore non mi ha permesso di dare quello che io volevo. Praticamente non sono mai stato al 100% della forma dopo le prime due-tre giornate. Il mio è anche un ruolo delicato, devo essere anche leader, prendere in mano la squadra e farla girare al meglio. Non ho paura di questo, sto bene e sono pronto a dare una mano al collettivo». Carratta è nato in Belgio, il padre è di Gallipoli, e calcisticamente è cresciuto in Olanda: «Sì, al Psv Eindhoven», racconta. «Poi sono tornato in Belgio, dove ho giocato due anni: il primo in serie A, il secondo in B. Prima di approdare al Giulianova ho militato nel Blackpool, nella la serie B inglese».

Il giovane regista, come Migliore (e Vinetot l’anno scorso) è una scoperta del d.s. Pino Greco: «Lo conoscevo, mi ha dato lui questa opportunità di venire in Italia. Io mi son sempre sentito italiano, ho festeggiato per il mondiale di tre anni fa e ho sempre tifato Juventus. Aggiungo che qui a Giulianova sto benissimo, mi piace la città, ho preso un appartamento. La squadra è composta da bravissimi ragazzi con cui vado d’accordissimo, non posso chiedere di meglio. Anzi, una cosa la desidero», dice: «Il ritorno alla vittoria e la fine di questi infortuni». Francesco Carratta non ci gira troppo intorno e ammette: «Il Giulianova si è dimostrata una bella squadra, difficilissima da battere sia in casa che fuori. Ma deve tornare a vincere il più presto possibile, soprattutto in casa».

E’ vero anche che finora al Fadini sono arrivati anche Cosenza, Pescara, Verona... «Assolutamente tutte gare difficili, non solo queste. Finora stiamo facendo bene, sono soddisfatto, ma dobbiamo e possiamo fare ancora meglio. Per esempio, quella col Pescara era una gara da vincere. La nota positiva è che questo gruppo ha mostrato carattere e con un po’ di fortuna può compiere il salto di qualità. Il mister è bravo, il gruppo lavora e si applica con costanza e tutti si sentono importanti».