Castelnuovo, un paese nel pallone dalla Prima al sogno della serie D 

Eccellenza, i neroverdi sono primi davanti al Lanciano. Il patron Marini: «Non siamo una meteora, vogliamo la terza promozione». Il presidente Di Flaviano: il nostro centro sportivo fiore all’occhiello

CASTELLALTO. Dalla Cina a Castelnuovo Vomano per vedere i neroverdi. Alla prima giornata di campionato, il patron Umberto Marini, impegnato all’estero per lavoro, ha preso il primo volo dalla Cina per non perdersi il debutto della sua squadra con il Lanciano. «Ho fatto una corsa pazzesca, ma sono arrivato cinque minuti prima che finisse la partita. Giusto in tempo per festeggiare la vittoria». Un gesto che è il manifesto della passione che muove chi lavora dietro le quinte del Castelnuovo, la capolista dell’Eccellenza che punta dritto alla serie D. Una frazione di Castellalto, un borgo di 3.800 anime che sogna con il pallone dopo aver vinto due campionati di fila, la Prima e la Promozione. «Puntiamo al triplo salto», dice il patron Marini, imprenditore della Pnk Farmaceutici, azienda che si occupa della produzione di integratori alimentari. «Con il calcio vogliamo ridare un’identità e un senso di appartenenza al paese. Sono anni che stiamo facendo investimenti, vincendo due campionati di fila. Non siamo una meteora, ma una realtà che vuole durare nel tempo».
Nemmeno la presenza del Lanciano ha impaurito la società neroverde, che ha allestito una squadra competitiva - probabilmente la più forte a livello di organico con giocatori come Lepre, Di Ruocco, Calvarese, Forò, D’Egidio e Terrenzio su tutti - per vincere il campionato. C’era anche Micciché, ma il bomber poi si è trasferito al Lanciano. «È stato un atto di buonismo regalarlo a una diretta concorrente», dice Marini, «tenere un giocatore controvoglia sarebbe stato controproducente per la squadra. Noi vogliamo la D e siamo pronti per farla, ma la lotta è agguerrita. La favorita è la Torrese, poi c’è il Lanciano e potrebbero inserirsi Capistrello e Sambuceto». Il Castelnuovo è una società che guarda al futuro. «Il campo in sintetico di ultima generazione è il nostro fiore all’occhiello», spiega Giancarlo Di Flaviano, presidente dei neroverdi dal 2006. «Abbiamo realizzato un polo sportivo, con due campi di allenamento per la prima squadra e il settore giovanile. L’arrivo di Marini ci ha dato una spinta in più. Siamo una società ambiziosa che fa calcio per amore verso il paese e per passione».
La classifica dice che, dopo 11 giornate, il Castelnuovo è primo con 26 punti (miglior difesa del girone, con appena 5 reti subìte), a +3 sul Lanciano e a +4 sul Capistrello. Domenica gara in casa con i Nerostellati. «È ancora lunga», avverte il tecnico Guido Di Fabio, arrivato a Castelnuovo insieme al ds Claudio Cicchi. «Sono rimasto attratto dalla serietà dei dirigenti e dalla loro voglia di fare calcio. Stiamo costruendo una struttura che rasenta il professionismo. Ma dobbiamo restare umili. Quest’anno il campionato è più equilibrato. Bisognerà lottare fino all’ultima giornata». Per compiere quel triplo salto dalla Prima alla D che farebbe entrare i neroverdi nella storia.
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