Chieti Calcio, un’altra figuraccia. Il presidente: «Meglio far giocare la juniores»

Tonfo umiliante neI giorno dell’esordio del neo allenatore Silva: i neroverdi battuti in casa dal fanalino di coda, il Castelfidardo. Dura contestazione dei tifosi davanti ai cancelli (foto Andrea Milazzo)
CHIETI. Un’altra figuraccia, la più umiliante. Perfino il Castelfidardo, ultimo in classifica, riesce nell’impresa di espugnare l’Angelini (1-2). Nel giorno dell’esordio del nuovo allenatore Massimo Silva, il Chieti incassa la terza sconfitta consecutiva, precipita in zona play out ed è allo sbando più totale.
Esplode la contestazione dei tifosi. Nel mirino ci sono tutti, nessuno escluso: la squadra, accusata di scarso attaccamento alla maglia, e la società, ritenuta responsabile del fallimento tecnico e di poca chiarezza sulle vicende che da mesi gettano ombre sul futuro del club.
Il dopo partita è incandescente. Gli ultrà della curva Volpi, che hanno cantato incessantemente sotto la pioggia, perdono la pazienza due minuti prima della fine della partita. Lasciano lo stadio in anticipo e si posizionano fuori ai cancelli della tribuna. Parte la contestazione contro la società. I tifosi chiedono e ottengono un confronto con il presidente Gianni Di Labio, fra i più bersagliati dalle critiche, che scarica tutte le responsabilità sulla squadra e lancia un attacco frontale ai giocatori. «Loro accampano la scusa che non hanno preso lo stipendio di settembre», dice Di Labio, che in settimana aveva dichiarato pubblicamente di aver pagato, ma i soldi ai giocatori non sono ancora arrivati: «Siamo in ritardo di 20 giorni perché paghiamo il 15 di ogni mese. Prima della partita, avevamo assicurato ai giocatori che li avremmo pagati mercoledì. Io accetto le contestazioni dei tifosi e sono rammaricato per loro perché ci mettono cuore e passione. C’è gente che non merita di indossare questa maglia. Prenderemo provvedimenti. Meglio giocare con la Juniores piuttosto che con questi soggetti».
Parole durissime che aprono lo scontro tra società e squadra e porteranno ad una rivoluzione nel mercato di dicembre. A parlare con i tifosi ci va anche il ds Alessandro Battisti, ieri presente in tribuna dopo una settimana vissuta da separato in casa. Una situazione paradossale: il ds è stato attaccato e sfiduciato pubblicamente da Di Labio, non è stato interpellato nella scelta del nuovo allenatore, ma non è stato esonerato e resta al suo posto non si sa con quali ruoli. Alla fine l’unico a pagare per un inizio di stagione disastroso è stato il solo Del Zotti. La musica, però, non è cambiata nemmeno con l’arrivo del nuovo allenatore.
L’esordio di Silva è da dimenticare. Il Chieti ha rivitalizzato anche il Castelfidardo, che arrivava all’Angelini con un solo punto in classifica. I neroverdi sprecano tanto nel primo tempo. Ceccarelli colpisce subito il palo in avvio, poi Vuthaj si fa parare un rigore da Osama e ancora il capitano va vicino più volte al gol. Il vantaggio arriva al 35’ con un tocco fortuito di De Luca su calcio d’angolo, ma è solo un’illusione perché il Castelfidardo trova il pari con Abagnale al primo tiro in porta.
Nella ripresa il Chieti cala, la partita si complica e i cambi di Silva non convincono: tardivi gli ingressi di Busatto e De Souza. Quello che succede a cavallo tra il 79’ e l’80’ è il manifesto del momentaccio dei neroverdi. Ceccarelli si divora il gol del 2-1 e sul capovolgimento di fronte il Castelfidardo raddoppia con Morais. Un altro miracolo di Osama su Vuthaj fa calare il sipario sull’Angelini. Piovono fischi per tutti. Il Chieti è una polveriera. Giammarco Giardini

