serie d

Chieti profondo rosso, perde in casa col Campobasso

La squadra molisana sbanca l’Angelini con un gol realizzato da Rinaldi dopo appena 45 secondi. Il patron Pomponi continua a cercare l'allenatore

CHIETI. Crisi nera, caos totale. Il Chieti è allo sbando e sprofonda nei play out. Il Campobasso vince per la prima volta nella storia all’Angelini (0-1) con un gol di Rinaldi dopo 45 secondi, e condanna i neroverdi alla terza sconfitta consecutiva. Quattro punti nelle ultime cinque partite, zero gol segnati nelle ultime quattro e una classifica sempre più imbarazzante: il Chieti è sestultimo e, se il campionato finisse oggi, disputerebbe gli spareggi per non retrocedere. Altro che Lega Pro, altro che ripescaggio: il primo obiettivo adesso è la salvezza. Con il Campobasso era l’ultima chiamata per i play off che a questo punto diventano quasi irraggiungibili: il Chieti è a -9 dal quinto posto. Una stagione fallimentare. Non c’è ancora un allenatore. Dopo le dimissioni di Ronci e del suo staff, la squadra è stata affidata al capitano Del Grosso. In panchina è andato il tecnico della Juniores, Giuseppe Florio, in campo è scesa una squadra rimaneggiata (senza quattro titolari) che ha disputato una partita generosa, almeno nel primo tempo. Ma il cuore non basta più. Serve Dos Santos, che tornerà domenica per lo scontro diretto di Castelfidardo, e serve una guida tecnica.

«Ho in programma una serie di incontri e decideremo», spiega il patron Giorgio Pomponi. Per la panchina è corsa a due tra il 47enne Raffaele Cerbone (ex Budoni) e il 61enne Guglielmo Bacci, ex centrocampista di Roma e Udinese, ed ex allenatore di Torres, Nuorese, Terracina e Viterbese. Bacci era allo stadio a vedere la partita, ha preso appunti sul Chieti e si è intrattenuto a parlare con alcuni dirigenti. In giornata la società dovrà prendere una decisione perché la squadra ha bisogno di una guida tecnica per uscire dal tunnel. La partita? Il Chieti ha preso gol dopo 45’’ per una dormita difensiva dei due centrali Mariani e Sebastianelli che si sono fatti infilare da Rinaldi. Il gol a freddo ha costretto i neroverdi a scoprirsi e a concedere spazi al Campobasso che ha avuto diverse occasioni da gol per raddoppiare, una delle quali clamorosa capitata al solito Rinaldi. Il Chieti è tutto nelle iniziative personali di Fiore (il più ispirato) e di Varone, ma lì davanti si sente l’assenza di un centravanti. I neroverdi ci provano, ma la mira sbagliata e gli interventi di Grillo chiudono la porta ai tentativi di Fiore, Comini, Varone e Riccucci.

Nel secondo tempo, il Chieti si vede solo con un diagonale di Massimo respinto con i piedi dal portiere. Del Grosso ha provato a cambiare in corso d’opera la squadra, passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1, ma è stato sempre il Campobasso a divorarsi più volte il gol dello 0-2. Al 31’ l’espulsione per doppio giallo di Zanetti, tra i peggiori in campo, ha tagliato le gambe al Chieti che non ha più avuto la forza di attaccare. A fine partita i tifosi non hanno contestato la squadra ma, prima del fischio d’inizio, gli ultrà 89 Mai Domi hanno esposto uno striscione fuori dallo stadio rivolto alla società: “Dall’ennesima stagione fallimentare nuovi stimoli per lavorare. Società basta chiacchiere, è ora di programmare”.

In sala stampa si presentano Del Grosso e Pomponi. «Siamo stati condannati da un’altra ingenuità difensiva», dice il capitano. «È una sconfitta che brucia, la situazione è preoccupante e dobbiamo farci tutti un esame di coscienza perché abbiamo toccato il fondo». «Speriamo di uscire da questa situazione imbarazzante perché i nostri programmi erano altri», aggiunge Pomponi. «Lo striscione dei tifosi? Stiamo mantenendo tutte le promesse, stanno mancando solo i risultati».

Giammarco Giardini

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