Ciccone, l’amico Sinner e il guizzo del campione: un ruggito per ricordare a tutti che Giulio c’è

Il ciclista teatino è reduce dalla splendida vittoria della Clasica di San Sebastian: ora l’obiettivo è la Vuelta Espana che partirà il 23 agosto da Torino
Ogni tanto un colpo di reni. Un’impennata. Un successo per ricordare a tutti che Giulio Ciccone c’è. La sensazione è che il corridore teatino nella sua carriera abbia raccolto meno di quel che poteva. Una sensazione rapportata ai suoi mezzi, notevoli. Sabato Giulio Ciccone ha dominato la 44ª edizione della Clasica di San Sebastián, con un’azione solitaria negli ultimi chilometri.
A 18 anni dall’ultimo successo italiano (Bertagnolli nel 2007), il corridore della Lidl-Trek ha staccato tutti sull’asperità finale di Murgil Tontorra, resistendo al ritorno del gruppo. Uno strappo degno di un campione in una stagione iniziata bene e caratterizzata dalla caduta che l’ha messo fuorigioco al Giro d’Italia.
Uno degli imprevisti che hanno segnato la carriera del corridore di Brecciarola, ben presto salito al nord per inseguire il sogno di diventare un professionista. Obiettivo centrato, mantenendo le radici a Chieti. Non a caso, la moglie è di Chieti, Annabruna Di Iorio. Nel 2022 le aveva chiesto di sposarlo davanti a un mare di gente, durante una tappa del Jova Beach Party, a Vasto: il 21 giugno 2023 Giulio Ciccone e Annabruna Di Iorio si sono detti sì nella cattedrale di San Giustino a Chieti. La serenità familiare gli ha regalato una maturità sportiva che prima non aveva. La vittoria di sabato, arriva dopo un periodo complicato per il 30enne Ciccone, costretto al ritiro dal Giro d’Italia per una caduta e assente dalle corse per due mesi. «Non mi aspettavo di vincere al rientro», ha ammesso, «ma sapevo di aver lavorato bene». In stagione aveva vinto solo la tappa inaugurale del Tour of the Alps. L’azione decisiva nei Paesi Baschi è nata da una fuga di 12 uomini, poi ridottasi nella salita finale. «Quando ho visto Del Toro in difficoltà, ho accelerato», ha raccontato. «Da lì ho gestito il vantaggio». Ce li ha questi colpi Ciccone, probabilmente nella carriera gli è mancata quella continuità per battagliare alla pari con i mostri sacri delle due ruote.
A San Sebastian, visibilmente emozionato, ha dedicato il successo alla squadra e alla sua preparazione, sottolineando quanto la Klasikoa — una delle sue corse preferite — rappresenti un traguardo speciale. «Ai 200 metri ho capito di avercela fatta e mi sono goduto il trionfo». Per la gioia dei parenti di Brecciarola e degli amici di Chieti. E non solo, perché nel ristretto novero di amici da un po’ di tempo a questa parte c’è anche Jannik Sinner, il numero uno del tennis mondiale fresco vincitore del torneo di Wimbledon. Spesso escono in bici insieme per una passeggiata. Hanno trascorso il Capodanno insieme, con le famiglie. A maggio dopo la caduta di Gorizia Sinner ebbe parole affettuose per Ciccone. «Per lui, il Giro d'Italia è come Wimbledon per noi tennisti. Finirlo così gli ha spezzato il cuore. Siamo amici stretti e cerchiamo di sostenerci a vicenda. Mi spiace non poter essere lì con lui». Nel frattempo uno ha vinto Wimbledon e l’altro a San Sebastian, alla prossima reunion avranno molto da raccontarsi.
Nel gruppo di amici c’è anche il pilota pugliese Antonio Giovinazzi: «Siamo persone tranquille, una bella comitiva: giochiamo alla Playstation e al simulatore, ridiamo, andiamo sui kart e in pista. E ora vogliamo organizzare una partita di tennis. Solo che dovremo trovare la formula giusta».
Ora l’obiettivo di Giulio Ciccone è la Vuelta Espana che partirà sabato 23 agosto da Torino. La corsa proporrà subito una tappa per velocisti a Novara e quindi l'arrivo in salita a Limone Piemonte. Dopo la tappa di Ceres, la corsa passerà in Francia per poi entrare in Spagna, senza alcun giorno di riposo. Ciccone guarda alla classifica generale con un occhio di riguarda a quella per scalatori. Dopo aver vinto la speciale graduatoria in Italia e Francia, vorrebbe fare il tris in Spagna.