«Cuore e testa per la salvezza»

10 Agosto 2020

Dicara: «La tattica non conta». Gelsi: «Non si sa chi sta peggio tra Pescara e Perugia»

PESCARA Parola ai doppi ex. Sono tantissimi i calciatori che in passato hanno vestito le maglie di Pescara e Perugia. Alcuni sono diventati allenatori, altri dirigenti o procuratori, e per tutti è sorprendente vedere le due squadre coinvolte nello spareggio per evitare la serie C. Alla vigilia della gara di andata all’Adriatico (domani ore 21), Gianluca Colonnello, Michele Gelsi, Cristian Bucchi, Giacomo Dicara, Carmine Gautieri e Guglielmo Stendardo anticipano i temi principali di una sfida sportivamente drammatica.

Gianluca Colonnello (allenatore). Il vice di Massimo Carrera all’Aek Atene seguirà in tv dalla Grecia il primo round. «Ai play out i valori vengono azzerati», dice l’ex terzino del Delfino (dal 95’ al ’97 e nel 2003-04) e del Grifo (dal ’97 al ’99, una B vinta e una salvezza in A), «al di là di tecnica e tattica, servono freddezza e attenzione per vincere. La retrocessione in C sarebbe difficile da digerire per due piazze storiche». Pronostico difficile. «Il Perugia ha un attacco super, mentre il Pescara ha una buona struttura difensiva e tanti giocatori validi. Peccato, una delle due dovrà salutare la B».

Michele Gelsi (allenatore). L’ex biancazzurro (oltre 300 gare dal 1989 al 1992 e dal 1994 al 2004) ha militato nel Perugia per una stagione e mezza. «Situazione paradossale, ma ora è inutile pensare al passato. Società, squadra, allenatore e tifosi devono unirsi e portare il Pescara alla salvezza». Da giocatore ha vinto un play out di C con la Lucchese di Osvaldo Jaconi contro l’Alzano e conosce le insidie degli spareggi. «La paura che si avverte prima del fischio d’inizio deve scomparire quando inizia la partita, altrimenti la sconfitta è inevitabile. Occorrono voglia di vincere, esperienza e personalità, doti che non si comprano al supermercato». Nessuna favorita. «Non si sa chi sta peggio, entrambe arrivano massacrate all’appuntamento. L’attacco del Perugia è temibile, ma quando ha spazi per ripartire il Pescara può fare male».

Cristian Bucchi (allenatore). «Non ci sono favorite», dice l’ex tecnico dell’Empoli che da calciatore ha debuttato in A nel 1997 con il Perugia e nel 2011 ha chiuso la carriera nel Pescara iniziando la nuova vita da allenatore (nel 2012-13 in Primavera, poi qualche mese in A al posto di Bergodi). «L’aspetto mentale farà la differenza. Un po’ di paura deve esserci, se non hai la percezione di poter retrocedere rischi di fare una brutta figura. Mi aspetto due gare equilibrate, forse i momenti più spettacolari li vedremo negli ultimi 15' del match di ritorno, quando una delle due dovrà recuperare il risultato». Sul probabile impiego del 40enne Hugo Campagnaro. «È un messaggio preciso, Hugo può dare solidità ed esperienza. E chi giocherà con lui avrà accanto un vero leader. Oddo contro il Pescara? Brutta situazione, ma dovrà pensare al Perugia».

Giacomo Dicara (allenatore). L’ex difensore non ha dubbi. «I play out si vincono con la testa e il cuore», dice il 50enne pescarese, oltre 200 gare con il Delfino e quasi 100 con il Perugia, dove è stato anche vice del tecnico Andrea Camplone dal 2012 al 2015. «Conta solo il risultato, la tattica non è fondamentale. Bisogna gestire l’emozione e avere un pizzico di fortuna. Il ritorno a Perugia può essere un piccolo vantaggio per i biancorossi, più abituati a giocare su quel campo che è più grande rispetto all’Adriatico». Nessun dubbio su chi tifare. «A Perugia sono stato benissimo e ho tanti amici, ma sono pescarese e la retrocessione del Delfino mi farebbe più male».

Carmine Gautieri (allenatore). L’ex tecnico del Lanciano è d’accordo con Dicara. «La tattica conta poco, tutto si deciderà in base alla tensione nervosa, alla determinazione e alla condizione fisica», afferma l’ex ala destra di Pescara (dal 2005 al 2007) e Perugia (1996-97). «In partite del genere il pallone deve scoppiare in ogni contrasto. Dispiace vedere coinvolti nei play out due club blasonati, ma a volte ci sono annate in cui gira tutto storto. Pensavo di vederle almeno nei play off, invece…».

Guglielmo Stendardo (avvocato). Anche per l’ex difensore è difficile indicare una favorita. «Serviranno calma e determinazione nel gestire i 180’. L’aspetto mentale farà la differenza», spiega Stendardo che nel 2004-05 ha giocato a Perugia e nel 2017-18 a Pescara. «Sono dispiaciuto per i presidenti Sebastiani e Santopadre che spesso hanno ottenuto buoni risultati, ma l’epilogo conferma l’imprevedibilità del campionato di B. Il pescarese Oddo contro il Delfino? È un professionista e come tale si comporterà. Purtroppo, a volte la vita ci mette di fronte a situazioni difficili…». 

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