Dimarco-gol, l’Inter prende il volo Osimhen sbaglia, pari del Napoli
I nerazzurri vincono a Empoli, il nigeriano prima fallisce un rigore e poi polemizza col tecnico Garcia Lukaku illude la Roma, Zapata evita il ko al Torino. Colpo della Fiorentina a Udine. Bene l’Atalanta
EMPOLI. L'Inter batte l'Empoli al Castellani grazie a un eurogol dell'ex Dimarco nel match testa-coda. È en plein di vittorie per i nerazzurri che a punteggio pieno allungano in vetta (più tre sul Milan) e guardano tutte le altre dall'alto. Simone Inzaghi raggiunge un traguardo toccato soltanto da tre allenatori prima di lui: Conte (2019/20), Mancini (2015/16) ed il mago Herrera (1966/67). Tre tecnici che hanno fatto la storia del club, ma nessuno di loro ha conquistato lo scudetto nella stagione della partenza a razzo. Ci potrà provare così Inzaghi, che ieri nello stadio toscano ha portato a casa un successo non così banale e scontato come atteso dal confronto con l'ultima in classifica. Partita equilibrata. Per rompere gli equilibri serve il colpo da campione. A estrarlo dal cilindro è Federico Dimarco. Per lui, che a Empoli, ha anche giocato una stagione in prestito, conclusione bellissima da 24 metri al volo. Un gioiello balistico di sinistro: arriva sugli sviluppi di un calcio d'angolo da lui stesso procurato con una botta sul primo palo messa in corner da Berisha. Nel finale infortunio muscolare per Arnautovic. «L'Inter non deve lanciare nessun messaggio e fare nessuna tabella», ha detto a fine partita Simone Inzaghi. «Sono passate solo cinque partite e tutto può cambiare velocemente. Bisogna continuare con questa concentrazione». Raggiante il terzino Dimarco: «È stata un vittoria importante come segnale all’intero campionato. Dedico il gol a Marko Arnautovic per l’infortunio».
Il Napoli non sa più vincere. Due punti nelle ultime tre gare di campionato e la vetta della classifica è già distante 7 punti dopo appena cinque giornate: la sfida con il Bologna conferma che qualcosa, in casa dei campioni d'Italia del Napoli, non funziona più. Un palo, un rigore sbagliato e niente gol per il capocannoniere dell'ultima serie A, Victor Osimhen: basterebbe questo per fotografare le difficoltà della squadra di Garcia, fermata sullo 0-0 al Dall'Ara, ma c'è dell'altro. Ad esempio l'ennesima sostituzione di Kvaratskhelia che porta anche qualche fischio, per il tecnico, e alle frizioni con il georgiano si aggiungono quelle con Osimhen, che protesta visibilmente al momento della sostituzione, senza risparmiarsi qualche parola di troppo all'indirizzo dell'allenatore francese. Dopo la vittoria in Champions, torna ad alzarsi la tensione in casa Napoli, fermato da un Bologna che ci mette organizzazione, attenzione e pure un pizzico di fortuna.
Di gol neanche l'ombra, neppure al 27' della ripresa quando Osimhen sparacchia un rigore malamente fuori. Escono Kvara prima e Osimhen poi e il nervosismo sale alle stelle. Fischi per Garcia all'uscita del georgiano, che non la prende bene. La prende anche peggio Osimhen, che con gesti e parole manifesta la sua insofferenza per il cambio (suggerendo al tecnico che sarebbe meglio giocare con due punte) e per un'altra partita stregata. «Di negativo c'è il risultato», ha detto Rudi Garcia, «però la prestazione dei ragazzi è stata buona». E le sostituzioni? «Abbiamo tanta qualità anche in panchina», la replica dell’allenatore del Napoli, «con i tre che sono entrati, Simeone, Elmas e Politano. Abbiamo quattro partite in nove giorni, fra le quali quella con il Real Madrid». Soddisfatto il presidente Aurelio De Laurentiis che in un tweet scrive: «Il Napoli riparte da Bologna. Bravi tutti!».
Angelo Caradonna

