Atletica leggera

Gaia Sabbatini è campionessa d’Europa: «Dedicato al mio papà, il suo ricordo mi dà una grande spinta»

15 Dicembre 2025

Atletica leggera: un altro successo della teramana con la staffetta mista italiana 4x1500 ai campionati continentali di cross a Lagoa, in Portogallo

TERAMO. E sono due per Gaia Sabbatini, secondo titolo in carriera ai campionati Europei di cross, che si sono svolti ieri a Lagoa, in Portogallo. La teramana delle Fiamme Azzurre, cresciuta nell’Atletica Gran Sasso Teramo, si è aggiudicata di nuovo, dopo tre anni, il titolo con la staffetta mista 4x1500 che, per la circostanza, vedeva la prima frazione lunga 1,3 Km, seconda e terza 1,510 Km, la quarta era di 1,640 Km. Per l’Italia è la seconda vittoria europea consecutiva nella staffetta mista composta per trequarti dagli atleti dell’anno scorso, ma con il ritorno di Gaia Sabbatini in squadra dopo tre anni. Gli altri alfieri azzurri sono, in ordine di frazione, Sebastiano Parolini, Marta Zenoni e Pietro Arese. L’entusiasmante giornata azzurra è stata completata dall’ennesima impresa di Nadia Battocletti, vincitrice nella gara individuale.

Gaia Sabbatini, reduce da una proficua preparazione autunnale, ma senza gare di cross di collaudo, è stata schierata in prima frazione a differenza dell’edizione di Torino 2022, dove chiuse da ultima staffettista.

Un avvio non semplice per la 26enne teramana, che si ritrova ottava tra le donne, nona posizione effettiva, perché la sola Turchia sceglie di partire con un atleta maschio in prima frazione. Il percorso non è semplice, fatto di collinette, lunghe salite e curve a gomito, che all’inizio creano qualche problema di ritmo alla Sabbatini. La quale è brava, però, a tenere duro e a sfruttare al meglio gli ultimi due lunghi rettilinei del percorso. La volata finale, grazie alle sue lunghe leve, permettono alla Sabbatini di rimontare una posizione e di accorciare sulle avversarie delle nazionali favorite.

Il cosiddetto testimone, per l’occasione rappresentato da un braccialetto di gomma, viene preso da Sebastiano Parolini, che ha il difficile compito di rimontare posizioni, anche se il terreno perso dalla Sabbatini è recuperabile. L’atleta bergamasco conduce una gara saggia. Senza farsi prendere dalla foga, rimonta la Francia e la Gran Bretagna e, poi, passa in testa, superando la staffetta turca, che in seconda frazione schiera una donna. Marta Zenoni, la terza frazionista azzurra, parte in testa, ma viene superata dalla rimonta dell’atleta inglese. Dunque si forma un terzetto: Italia, Gran Bretagna, Francia. Zenoni non ci sta a farsi superare e reagisce, fino a riportarsi in testa e, poi a staccare tutte. Intanto, da dietro comincia la rimonta del Portogallo. Pietro Arese deve gestire il vantaggio guadagnato dalla Zenoni. E lo fa con grande acume tattico, conservando anche le energie per il finale. Da dietro arriva l’incredibile progressione del portoghese Isaac Nader, che acciuffa la seconda posizione, ma non può insidiare il primo posto di Arese.

Toccante la riflessione a caldo di Gaia Sabbatini: « Questo oro lo vorrei dedicare a mio padre, venuto a mancare proprio undici anni fa per un evento sfortunato. Il suo ricordo mi dà sempre una spinta in più. L’impegno era un po' un’incognita per me, una bella sfida, perché non ho disputato cross quest’anno. Era importante arrivare il più avanti possibile nella mia frazione. E’ stato un grande lavoro di squadra e sono grata di avere queste persone al mio fianco».