serie a

Giampaolo fa faville e ora sfida la Juventus

Il tecnico giuliese a Empoli sta facendo meglio di Sarri con un potenziale tecnico inferiore

E’ già l’Empoli di Marco Giampaolo. E che Empoli! Quattordici punti in undici partite, uno in meno della Juventus. E domenica al Castellani c’è proprio Empoli-Juventus. Che non è una sfida dal sapore particolare per il tecnico giuliese, il quale, nell’estate del 2009 è stato a un passo dalla panchina bianconera. Lui era a Siena, ma l’allora ds Alessio secco e l’allora amministratore Blanc presero seriamente in considerazione la sua candidatura prima di affidare la Juventus a Ciro Ferrara con i risultati che ormai fanno parte della storia. Il problema è che da allora Marco Giampaolo ha vissuto più bassi che alti in carriera. Era anche uscito fuori dai radar della serie A e dalla B. Era finito in Lega Pro, la scorsa stagione, alla guida della Cremonese. In estate, la chiamata dell’Empoli che doveva sostituire Sarri passato al Napoli. «E’ come se mi avessero tolto l’ergastolo», ha detto presentandosi alla tifoseria toscana. Non è un gestore di risorse umane, è un insegnante di calcio e come tale ha bisogno di tempo per lasciare la sua impronta. All’inizio della stagione la sua panchina era quella più a rischio esonero dai bookmakers. Anche perché la squadra che fu di Sarri ha perso per strada gente del calibro di Rugani, Valdifiori e Hysaj. Che ormai si tratta dell’Empoli di Giampaolo lo testimoniano anche i numeri: lunedì sera, nella sfida vinta a Palermo (terzo risultato utile di fila), erano sei i giocatori toscani arrivati la scorsa estate. I numeri dicono anche che Sarri dopo undici partite, nella passata stagione, aveva 10 punti, mentre Giampaolo ne ha 14. Ovviamente, il tecnico giuliese vola basso. Non è tipo da fare proclami. «Siamo contenti dei 14 punti», ha detto dopo il colpo alla Favorita, «ma ancora il campionato è lungo. È una partita che temevo, con tanti match ravvicinati è difficile mantenere alta la concentrazione. Per fortuna abbiamo tenuto, anche contro un Palermo che ha cercato il pareggio fino alla fine. Del resto è un campionato molto equilibrato e basta un risultato per farti respirare o gettarti nel baratro». A decidere è stato Saponara, ma Giampaolo preferisce dividere i meriti. «Tutti i giocatori che sono arrivati sono stati bravi a inserirsi. Tocca poi a noi tecnici», ha concluso, «mettere anche i più giovani nelle migliori condizioni per rendere al meglio». (r.c.)

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