I rinforzi? L’importante è che costino poco

9 Gennaio 2016

Ecco chi può arrivare e partire nel progetto di ridimensionamento

LANCIANO. I tifosi che in questi giorni seguono gli allenamenti della Virtus Lanciano al Biondi, la prima cosa che fanno quando arrivano al campo, è vedere chi manca. Valentina e Guglielmo Maio hanno annunciato che la squadra è interessata da una «rifondazione» e non da una «smobilitazione», ma nuove partenze sono comunque attese a momenti. Tra le più probabili (e temute) al momento c’è quella del capitano Carlo Mammarella, che potrebbe rientrare in una più ampia operazione con la Salernitana e la Lazio. Mammarella tornerebbe a vestire la casacca granata, con la quale ha collezionato 13 presenze nel 2007-2008, e con lui andrebbe anche Antonio Rozzi, giovane attaccante di proprietà della Lazio che con la Virtus è sceso in campo solo 45 minuti a Vercelli. Il percorso inverso in questo caso lo farebbero in tre: altri due ragazzi della Lazio in prestito e Manolo Pestrin (1978), che lascerebbe Salerno dove è tornato nel gennaio del 2014 e nella stagione scorsa ha vinto il girone C di Lega Pro. Pestrin, compagno di squadra di Roberto D’Aversa a Messina nel 2007, ha militato nel Lanciano tra il 2000 e il 2003, collezionando 71 presenze e segnando 4 reti. Il club capitolino, che con la Salernitana condivide il proprietario Claudio Lotito, è pronto a dirottare in Abruzzo due classe 1995: Gianluca Pollace, terzino destro vicecampione d’Italia Primavera con la Lazio, che quest’anno ha giocato una partita (alla sesta giornata nel 4-0 rimediato a Crotone) e poi è stato solo panchina; Thomas Strakosha, portiere albanese e capitano dell’Under 21, che il 27 ottobre era tra i pali a Lanciano in una delle 9 gare disputate, e che l’anno scorso con la Lazio di Stefano Pioli è rimasto sempre in panchina. Quasi certamente lascerà la Virtus un altro laziale, Luca Crecco, conteso tra Avellino, Livorno e Modena. Su Mammarella è forte anche la pressione del Bari, che ha da poco ingaggiato come allenatore Andrea Camplone. Proprio dalla rosa biancorossa potrebbe muoversi una pedina in direzione Lanciano: il centrocampista Massimo Donati (1981), ex Celtic di Glasgow, potenziale play dopo la partenza di Fabrizio Paghera e con quella annunciata di Armin Bacinovic, visto che la porta è aperta per tutti. Tra quelli che dovrebbero sfruttarla per entrare c'è soprattutto Flavio Lazzari (1986), che finora non ha trovato spazio nel Novara di Baroni; l’anno scorso proprio con Baroni aveva giocato una decina di partite nel Pescara, ma in Piemonte non è mai sceso in campo: il ritorno in Abruzzo, sponda rossonera, è probabile per Lazzari, che può giocare sia come trequartista sia come esterno sinistro. Con il trasferimento di Antonio Piccolo allo Spezia è saltata la maxioperazione col Pescara che avrebbe potuto rimpinguare l’organico dei frentani con due o tre elementi. Non è però escluso che dal club adriatico arrivi comunque qualcuno. Uno dei papabili è l’attaccante centrale Pierluigi Cappelluzzo (1996), di proprietà dell’Hellas Verona: Massimo Oddo nel girone di andata gli ha fatto fare giusto una comparsata a Trapani, e ha giocato un paio di partite con la Primavera, tra cui quella vinta 4-1 con la Virtus nella quale ha realizzato la sua unica rete stagionale. Sempre per il reparto offensivo, piace l’esterno Gennaro Tutino (1996), che il Napoli ha prestato all’Avellino dove, dopo le 11 presenze col Gubbio l’anno scorso in Lega Pro, quest’anno è stato impiegato giusto una volta nel campionato Primavera. In ballo per rinforzare l’attacco c’è inoltre Arturo Lupoli (1987), punta centrale o ala destra “a piede invertito”, ex Frosinone e Varese con varie esperienze all’estero tra Inghilterra e Ungheria: potrebbe lasciare il Pisa, dove finora ha giocato 10 partite e segnato due reti.

Andrea Rapino

©RIPRODUZIONE RISERVATA