Il Chieti Calcio a Russo tra speranza e scetticismo

Il passaggio di proprietà previsto per gennaio non entusiasma la tifoseria neroverde che attacca la società
CHIETI. I dubbi e lo scetticismo sulla trattativa con Pino Russo. La contestazione dei tifosi verso Altair D’Arcangelo e Gianni Di Labio, accusati di aver tradito la città. Il malcontento dei giocatori, senza stipendi da mesi, alcuni dei quali vogliono andare via. Il Chieti sta vivendo una situazione surreale. Dopo il fallimento della Wip Finance e le difficoltà economiche per portare avanti la stagione, D’Arcangelo e Di Labio hanno messo la società in vendita e sembrano aver trovato un acquirente. Prima di Natale, hanno annunciato «di aver raggiunto un accordo definitivo per la cessione del 100% delle quote societarie a un imprenditore italoamericano di origini abruzzesi».
Nel comunicato si legge che «l’intesa è stata definita telefonicamente tra gentiluomini con impegno definitivo e prevede che la formalizzazione dell’operazione, già definita, avverrà entro il 15 gennaio dopo il completamento degli adempimenti formali». L’acquirente è Pino Russo, 71 anni, teatino della Civitella con il sangue neroverde, uno dei fondatori del club “I Fedelissimi” e con un passato da calciatore nelle giovanili del Chieti. Ha lasciato la città nel 2001 dopo «essere stato truffato da un imprenditore e passato tanti guai», così ha raccontato, per trasferirsi in Argentina dove «ho iniziato con il commercio di metalli preziosi e ora mi occupo di compravendita di attivi finanziari e buoni tesoro». È stato anche presidente del Sulmona per un paio di mesi nel 2002-2003 senza lasciare un buon ricordo. «Ho raggiunto un accordo con Altair e Di Labio per rilevare il 100% delle quote», dice Russo, «la cessione sarà perfezionata nei dettagli quando tornerò a Chieti nella seconda metà di gennaio».
Le condizioni sono due: azzeramento delle cariche dirigenziali e un patto sui debiti. «Io mi accollo 270mila euro di debiti di questa stagione e mi farò carico di tutte le spese per terminare il campionato in maniera dignitosa e programmare l’anno prossimo», spiega Russo. «Tutti i debiti accumulati negli anni precedenti rimarranno a carico dell’attuale società». Qui sorgono i primi dubbi. La situazione debitoria del Chieti è stato un ostacolo insormontabile per chi di recente ha provato a rilevare la società. Con Russo cosa è cambiato? «Io su questo sono stato chiaro», risponde l’italoamericano, «non pago i debiti che hanno fatto gli altri».
D’Arcangelo e Di Labio hanno accettato questo accordo sui debiti? «Gianni mi ha detto di sì e anche Altair mi ha detto che va bene nell’incontro telefonico che abbiamo avuto».
Di nero su bianco, però, non c’è ancora nulla. È solo un accordo sulla parola. Gli altri dubbi sono legati alla forza economica di Russo. «Non so perché si è scatenato questo attacco alla mia persona ancora prima di iniziare ad operare. Non abbiamo bisogno di iettatori, ma di creare unità d’intenti. Inviterò una rappresentanza dei tifosi a far parte della società. Ribadisco che la nuova società ha autonomia economica e non cerca soci e/o sponsor. Spero che si possa chiudere il passaggio nei tempi stabiliti e nelle condizioni elencate, contrariamente ringrazierò».
Intanto, gli ultrà della curva Volpi hanno esposto uno striscione all’esterno dello stadio contro l’attuale proprietà: «Società traditrice della sua città». La squadra oggi riprenderà gli allenamenti in un clima di perenne incertezza. Potrebbero esserci altre partenze dopo l’ultima di De Souza alla Viterbese: da monitorare la posizione di Di Filippo, Mele, Pinto e Gallo.

