Serie A

Il commentone della 15esima giornata di Serie A

15 Dicembre 2025

L'Inter sfrutta i passi falsi di Milan e Napoli, rispettivamente contro Sassuolo e Udinese, e si prende la vetta della classifica in solitaria, dopo un'ottima prova a Marassi contro il Genoa. In zona retrocessione, situazione sempre più complicata per la Fiorentina, che viene beffata nel recupero dal Verona nello scontro salvezza

Lecce vs Pisa

La 15esima giornata si apre con l’anticipo Lecce-Pisa. Al Via del Mare i padroni di casa inseguono la quarta vittoria in questo campionato, mentre i nerazzurri sono alla ricerca dei primi 3 punti in trasferta, dove sono reduci da ben tre pareggi consecutivi per 2-2. Fin dai primi minuti i giallorossi cercano di rintanare le Torri, giocando una gara a viso aperto e con grande consapevolezza: a scarseggiare sono però le occasioni, non molto promettenti fatta eccezione per qualche conclusione centrale o fuori misura. Anche nella ripresa i salentini cercano il gol con più insistenza degli avversari, venendo premiati al minuto 72: Banda riceve palla sulla trequarti, punta e salta Caracciolo e poi mette in mezzo dal fondo, trovando la deviazione decisiva, la prima in assoluto nel nostro campionato, di Stulic, che con il piatto destro beffa Semper. L’unica nota dolente del match giallorosso è l’infortunio dell’uomo più in forma del momento, Medon Berisha, che è uscito addirittura in barella per un problema muscolare. Successo importantissimo per la squadra di Di Francesco, che fa un bel balzo in avanti rispetto alla zona retrocessione; brutta sconfitta invece per il Pisa, che deve immediatamente rialzarsi.

Torino vs Cremonese

Il sabato inizia con la sfida tra Torino e Cremonese, senz’altro la sorpresa principale di questa Serie A. I granata cercano da subito di indirizzare il match, con una grossa chance già al 19’: ottimo lancio in profondità di Asllani per Adams, che aggancia alla perfezione e poi conclude con il mancino, ma Audero si oppone con un riflesso fantastico. Quasi alla mezz’ora di gioco il Toro trova il vantaggio: traversone di Gineitis per Zapata, che la addomestica e tenta di appoggiarla a Vlasic, con la sfera che arriva a destinazione dopo un rimpallo con Baschirotto: il croato non può sprecare da pochi metri, depositando in porta e lasciando di sasso l’ex estremo difensore della Samp. La risposta grigiorossa è immediata, con Bonazzoli: il capocannoniere dei lombardi riceve una sponda da Pezzella, aggancia con il petto e cerca il gol in rovesciata, con Paleari che risponde in allungo. Nel secondo tempo la formazione di Baroni prova a siglare il doppio vantaggio in più circostanze, specialmente con Che Adams, ma un attento Audero e un pizzico di imprecisione impediscono allo scozzese di segnare. E allora la Cremo resta in gara, con una chance gigantesca di ristabilire l’equilibrio all’80’: Vardy mette in area di prima per Moumbagna, che arriva in scivolata ma conclude sul fondo, a porta completamente spalancata. L’incontro sembra ormai terminato, ma nel recupero accade un episodio molto discusso: al 99’ Simeone colpisce il pallone con il braccio, dopo un leggero tocco con il petto. La decisione del direttore di gara Marinelli è di lasciar giocare e sia il VAR Meraviglia che l’AVAR Di Bello tacciono. In realtà, nonostante ci sia precedentemente la lieve deviazione con il corpo, l’intervento del Cholito è scoordinato, con il braccio che è molto largo rispetto al corpo e con lo spazio davanti a lui che è definibile, in gergo, “aperto”, dunque privo di avversari che gli impediscono di valutare la traiettoria del pallone. Dunque, sarebbe stata opportuna l’on field review e, in seguito, l’assegnazione del penalty, con la Cremonese che recrimina particolarmente per non aver avuto la possibilità di pareggiare tramite la massima punizione.

Parma vs Lazio

Al Tardini va in scena una sfida ricca di colpi di scena, la più incredibile della giornata e forse dell’intero campionato. I biancocelesti partono con il piede sull’acceleratore, con subito una grande opportunità dopo appena 3 giri d’orologio: Cancellieri riceve un pallone vagante in area e cerca di incrociare il tiro, ma Corvi risponde alla grande e salva. D’altro canto, i crociati non si fanno intimorire e provano ad affacciarsi dalle parti di Provedel: scalda i guantoni l’ex portiere dello Spezia, bravo a respingere un tiro a giro, non molto angolato, di Bernabé. Azione da una parte e azione dall’altra, con lo spettacolo che ne beneficia: dopo appena un minuto, Marusic colpisce al volo un traversone di Basic, con il pallone che viene salvato sulla linea dall’intervento miracoloso di Estevez. Agli sgoccioli del primo tempo succede però di tutto: prima Corvi è strepitoso, stavolta su Basic; poi è un episodio a cambiare il corso della gara: Zaccagni compie un intervento a gamba tesa e anche abbastanza alta, con il direttore di gara Marchetti che decide di espellere il capitano dell’Aquila. Il tackle è sicuramente fuori tempo e meritevole di sanzione, ma il 10 colpisce di striscio l’avversario: sembra dunque una scelta severa. La ripresa è inevitabilmente più tranquilla, con i capitolini che preferiscono non scoprirsi a causa dell’inferiorità numerica, mentre i gialloblu non sono di certo nella loro serata migliore. La situazione resta perciò sotto controllo per larga parte della seconda frazione di gioco, fino al minuto 77: Estevez ostacola lo stacco aereo di Basic, che in risposta rifila un colpo all’argentino. Inizialmente l’arbitro sembra non aver visto l’accaduto ma poi, su indicazione del quarto uomo, mostra il secondo cartellino rosso della partita, ancora una volta ai danni della squadra di Sarri. Pertanto, le aspettative sul match si capovolgono: in vantaggio di due uomini, ci si aspetta un forcing finale dai giocatori di Cuesta, mentre i biancocelesti vorranno provare a portare a casa un punto d’oro, per come si è messa la partita. Ma, incredibilmente, gli ospiti riescono ad andare in vantaggio: Noslin prova ad arrivare su un pallone troppo lungo, riconquistandolo con una spallata ai danni di Valenti: l’olandese è ora solo davanti al portiere, che dribbla in velocità prima di depositare in porta, siglando la seconda rete stagionale dopo quella al Lecce. Nel finale i ducali ci provano in tutti i modi, specialmente con l’occasione per Estevez all’84’: l’8 emiliano fa sua una seconda palla e conclude dal limite dell’area, ma Provedel vola e salva con la punta delle dita. È l’ultima vera chance del match, che va in archivio sul punteggio di 1-0 per la Lazio. Partita eroica degli uomini di Sarri, che nonostante la doppia inferiorità numerica riescono a ottenere un risultato fondamentale per la propria classifica; brutto passo falso per Del Prato e compagni, che non riescono a sfruttare la situazione e restano a pochi punti dal terzultimo posto.

Atalanta vs Cagliari

In serata l’Atalanta affronta il Cagliari, desideroso di dare continuità alla grande vittoria casalinga contro la Roma. La Dea, reduce invece dal prestigiosissimo successo contro il Chelsea in Champions League, parte a mille: dopo appena 7 minuti De Ketelaere mette Lookman a tu per tu con Caprile, ma il portiere napoletano vince il duello e il nigeriano colpisce l’esterno della rete sulla ribattuta. È chiaro però lo spartito tattico e i nerazzurri vengono premiati 4 minuti più tardi: Lookman punta la retroguardia cagliaritana e poi crossa a rimorchio per Zappacosta. L’esterno classe ’92 la stoppa e prova a tirare di potenza: sulla traiettoria c’è Scamacca, che con un geniale colpo di tacco corregge in porta. Gol meraviglioso dell’ex Sassuolo, che va a segno per la terza gara consecutiva. Son sempre i tre attaccanti orobici il pericolo più grande, una vera e propria spina nel fianco per la difesa rossoblu: al 38’ Caprile blocca una conclusione di Scamacca, mentre al 41’ la chance è ancora più clamorosa: Lookman vince un altro 1 vs 1 e ci prova con un diagonale mancino, ma Caprile è ancora una volta bravissimo: sulla ribattuta arriva De Ketelaere, che non riesce a insaccare un comodo tap-in per l’intervento prodigioso e tempestivo di Obert, che salva un colpo a botta sicura del belga. La ripresa è giocata a ritmi sensibilmente più moderati, con meno iniziative offensive degli uomini di Palladino. Il risultato è che il Casteddu resta in partita e, grazie alla qualità dei suoi uomini maggiormente tecnici, trova il pareggio a seguito di un’azione da far vedere nelle scuole calcio: Folorunsho serve con l’esterno Gaetano, che si connette con Esposito grazie a un gran colpo di tacco: ma la giocata ancora migliore è dell’attaccante di Castellammare di Stabia, che con l’esterno la restituisce al 10, bravo e lucido a superare Carnesecchi al momento della realizzazione. Passano però appena 6 minuti e i nerazzurri tornano avanti: Scamacca si coordina su un cross di Samardzic ma non riesce a girare in porta, con il pallone che resta nella sua disponibilità e, con grande caparbietà, riesce a far passare il pallone sotto alle gambe di Caprile, complice anche un tocco fortunoso con l’altro piede. Nel recupero brivido gigantesco per la Dea, che evita la beffa del 2-2 a causa di una posizione di offside di Folorunsho, che quindi vanifica la rete di Luvumbo. Torna a vincere anche in campionato l’Atalanta, che però resta nella parte destra della classifica; ottima prestazione, comunque, del Cagliari, che però resta appena sopra la zona retrocessione.

Milan vs Sassuolo

La domenica inizia con il Milan, che nella sfida dell’ora di pranzo fronteggia il Sassuolo, vera e propria kryptonite per le big del campionato. E infatti, dopo appena 13 minuti, la partita si sblocca: Matic recupera palla nella trequarti avversaria e serve Pinamonti spalle alla porta, che mette in moto Koné con un’ottima sponda: il centrocampista francese è bravissimo a portarsi in avanti il pallone e a lasciare sul posto Gabbia, concludendo infine con l’esterno del piede e sorprendendo Maignan. Rete meravigliosa dell’ex Marsiglia, che trova la seconda marcatura consecutiva dopo quella contro la Fiorentina. Il Diavolo cerca immediatamente di lasciarsi alle spalle il colpo subito, provando a riequilibrare il match: se al 29’ è provvidenziale prima Muric e poi Idzes sulle due conclusioni in rapida successione di Rabiot, al 34’ la retroguardia neroverde non può nulla: Loftus-Cheek viene imbeccato tra le linee da Modric e, con un tiro-cross, serve Bartesaghi sul secondo palo, che brucia un disattento Walukiewicz e deposita in rete. Prima rete con i grandi per il prodotto del vivaio meneghino, che a suon di buone prestazioni è diventato il titolare della fascia mancina. E nella ripresa arriva anche la doppietta per il classe 2005: l’esterno rossonero viene servito in profondità da Nkunku e, con un ottima conclusione rasoterra, beffa Muric sul suo palo e completa la rimonta. I lombardi cercano di chiudere il match ma senza successo, vedendosi annullare le reti a Pulisic e Rabiot: è destinata a far discutere soprattutto quella dello statunitense, in cui viene segnalata una spinta di Loftus-Cheek ai danni di Candé, anche se sembra troppo poco per portare all’annullamento di un gol. Il momento chiave dell’incontro arriva al quarto d’ora esatto del secondo tempo, quando Grosso decide di modificare la propria squadra con gli ingressi di Doig e Laurienté: i due nuovi innesti danno nuova energia agli emiliani, che si concretizza al minuto 77: triangolazione a tre tra Laurienté, Koné e Pinamonti, con il capocannoniere della scorsa Serie B che riceve dall’attaccante italiano e con un preciso destro a giro non lascia scampo a Maignan, aggiornando le proprie statistiche contro il Diavolo (quarta rete) e firmando il 2-2. Nel finale il Sassuolo prova addirittura a portare a casa il bottino pieno, sempre con al centro uno scatenato Laurienté: prima l’ex Lorient non riesce nella deviazione sottoporta per via del disturbo di Tomori, poi centra un clamoroso legno con il mancino, su situazione di contropiede. Altro stop per i rossoneri contro una neopromossa, con i punti persi che iniziano ora a pesare; risultato prestigioso invece per il Sassuolo di Grosso, che riesce a trovare la chiave tattica nel secondo tempo e guadagna un punto più che meritato.

Fiorentina vs Verona

Nel pomeriggio si giocano Fiorentina-Verona e Udinese-Napoli. Al Franchi va in scena il match più delicato di giornata, con la viola che non può più permettersi passi falsi e vuole ridurre la distanza con la penultima in classifica, il Verona, il cui obiettivo è invece quello di sfruttare il ko del Pisa e di sorpassarlo al 18esimo posto. Partenza subito ad alta intensità delle due squadre, con una chance gigantesca per i gialloblu al 5’: Bernede riceve la sponda di Mosquera e prova a trasformare in gol, ma la traversa nega lo 0-1 al centrocampista francese. I gigliati rispondono subito con il proprio terminale offensivo di riferimento, Moise Kean: il vice capocannoniere dello scorso campionato riceve in profondità da Fagioli e prova la botta di prima intenzione, con il pallone che sfiora la traversa e termina di un soffio sul fondo. È sempre il bomber nato a Vercelli il pericolo principale per la difesa scaligera, con un’altra occasione al 28’: si ripropone l’asse con Fagioli ma l’esito è sempre negativo, con Montipò che respinge con il corpo. L’estremo difensore italiano viene sollecitato anche 11 minuti più tardi, stavolta da Mandragora: l’ex Juve riceve al limite e prende la mira, ma Montipò vola e mette il lucchetto alla porta. E, nel momento migliore dei padroni di casa, arriva il gol-beffa: Bella-Kotchap neutralizza un traversone e innesca Al-Musrati, che è bravissimo a servire con i giri giusti Gift Orban: il nigeriano ha un altro passo rispetto a Ranieri e, dal limite dell’area, fa partire una conclusione di precisione che inganna De Gea sul proprio palo, reo di aver lasciato scoperta una porzione troppo ampia di porta. La viola è anche molto sfortunata, non riuscendo a trovare l’episodio che possa sbloccare soprattutto mentalmente gli uomini di Vanoli: al 48’ Ranieri scheggia la traversa con un colpo di testa, mentre è ancora attento Montipò sulla conclusione dal limite di Fagioli. Quando la porta veneta sembra sempre più stregata, ecco la situazione tanto cercata dai toscani: altro lancio in profondità di Fagioli per Kean, che manda fuori tempo Nelsson e conclude, ma Montipò respinge anche stavolta: il portiere ex Benevento non può nulla però sulla sfortunatissima carambola, con Nunez che compie un tragicomico autogol che riporta l’equilibrio. Ma al 93’ arriva la clamorosa beffa: Bernede riceve da rimessa laterale e mette a rimorchio per Orban, che non sbaglia la deviazione sottoporta e riporta avanti il Verona. Situazione sempre più complicata per la Fiorentina, che perde anche lo scontro diretto con i gialloblu e si ritrova a -8 dal primo posto utile per non retrocedere; vittoria fondamentale, invece, per gli uomini di Zanetti, che si portano a -2 dalla 17esima posizione.

Udinese vs Napoli

Al Bluenergy Stadium arriva il Napoli, con voglia di lasciarsi alle spalle il pesante ko in casa del Benfica che potrebbe pregiudicare la classifica della Champions League. In campionato è però tutt’altra storia, con i partenopei che potrebbero approfittare della sconfitta del Milan e conquistare la vetta in solitaria. Gli azzurri cercano di sorprendere in avvio i friulani, con una grossa potenziale palla-gol dopo 10 minuti: cavalcata splendida di Spinazzola sull’out mancino, con il cross rasoterra dell’ex Roma che non arriva a Lang per la copertura miracolosa di Bertola, che vale un gol. Tuttavia, esclusa quest’opportunità, i campani non riescono a creare molto, pur tenendo bene il campo contro una squadra molto fisica. Ed è proprio questa la chiave tattica del match: nella ripresa sale in cattedra lo strapotere fisico bianconero, mentre si fanno sentire le fatiche infrasettimanali per gli uomini di Conte. Il primo grande pericolo arriva al minuto 52: Bertola prende coraggio e fa partire un gran tiro dalla distanza, con la respinta di Milinkovic-Savic che capita sui piedi di Davis, bravo e opportunista. La rete viene però revocata dopo silent check con il var, a causa della posizione di offside dell’attaccante inglese. Ma le Zebrette cercano ancora di mettere in difficoltà la retroguardia azzurra, anche fortunata al 59’: un rimpallo in area favorisce Piotrowski che tira, trovando però la straordinaria risposta di istinto di Milinkovic-Savic, che sventa anche grazie all’aiuto della traversa. C’è però solo una squadra in campo, con i partenopei che non riescono più ad arginare le avanzate offensive avversarie: Zaniolo spreca la palla del vantaggio al 68’, poi è sfortunato un minuto più tardi, perché sigla l’1-0 con un mancino micidiale ma la rete viene annullata per un fallo precedente ai danni di Lobotka. Al 73’ arriva però il meritatissimo vantaggio friulano: Davis gestisce molto bene un pallone che poi cede ad Ekkelenkamp, bravo ad aggiustarsela sul destro e fantastico nella conclusione, con un gol da premio Puskas per tecnica, potenza e precisione. Gli azzurri cercano di evitare la sconfitta, la seconda consecutiva, nel recupero: ottimo traversone di Hojlund e grande colpo al volo di Lucca, che si libera magistralmente dalla marcatura di Kabasele e scheggia il palo, dando solamente l’illusione di aver segnato a parte del pubblico napoletano. Grandissimo risultato per la formazione di Runjaic, che torna alla vittoria in casa dopo poco più di un mese; è notte fonda invece per la squadra di Conte, che sta faticando a reggere il doppio impegno e a far fronte ai tanti infortuni.

Genoa vs Inter

Alle 18 l’Inter ha una ghiottissima opportunità al Ferraris contro il Genoa, stadio in cui i nerazzurri non vincono da oltre 5 anni: a causa del pareggio del Milan e della sconfitta del Napoli, il Biscione può ottenere il primato in classifica. La squadra di Chivu, consapevole della grandissima occasione, riesce a mettere fin da subito il match in discesa: Lautaro riceve un pallone troppo lungo da Pio Esposito ma lo riesce a tenere in gioco, servendo alle sue spalle l’accorrente Bisseck: il centrale tedesco si rende protagonista di un meraviglioso assolo, evitando prima il rientro di Ellertsson e sorprendendo poi Leali sul primo palo, con una gran conclusione con il mancino. La Beneamata non sembra però sazia e cerca il raddoppio prima della fine dei primi 45 minuti: prima Lautaro non riesce a concretizzare una grande azione, con due veli prima di Sucic e poi di Esposito; poi è lo stesso 2005 italiano ad andare vicino al 2-0, resistendo di fisico a Otoa e provando poi a segnare in allungo, ma Leali stavolta è attento e chiude lo specchio. I nerazzurri sono però scatenati e, al 38’ trovano il doppio vantaggio: azione splendida, con Esposito che fa da boa, Lautaro che appoggia e Barella che sventaglia dall’altra parte per Carlos Augusto. Il laterale brasiliano, schierato da Chivu al posto di Dimarco, serve nello spazio Lautaro, che nel frattempo ha intuito dove potesse svilupparsi l’azione offensiva ed è andato ad occupare la zona giusta: grazie anche al lavoro di Sucic, il Toro resiste di fisico e resta in possesso del pallone, non pensandoci due volte a scatenare il mancino, che si incastra all’angolino. Rete di pregevole fattura e anche di grande importanza, che consente al capitano nerazzurro di andare in vetta alla classifica marcatori e all’Inter di chiudere il primo tempo sul +2. Nella ripresa i meneghini abbassano il ritmo, cercando più il possesso palla che il pressing asfissiante della prima metà di gara: è una scelta fisiologica, dovuta alla gestione delle energie dopo la sfida contro il Liverpool. Ma il risultato non è quello sperato dal proprio allenatore, perché si fatica a trovare la verticalità sulle due punte. E, da un rilancio apparentemente innocuo, arriva il gol che dimezza lo svantaggio e riporta il Grifone in partita: Ekuban e Vitinha duellano con Akanji e Bastoni, con il 10 portoghese che si porta avanti il pallone con il tacco, salta Sommer e dà vita agli ultimi 20 minuti. Ma nel finale il muro nerazzurro regge, con una formazione più che difensiva che riesce ad arginare le minacce genoane. Quarta vittoria nelle ultime 5 per l’Inter, che per la prima volta in stagione diventa capolista in solitaria.

Bologna vs Juventus

Il weekend si chiude con la sfida Champions tra Bologna e Juventus, con i felsinei che vogliono invertire un trend negativo: i rossoblu non trovano la vittoria contro i bianconeri addirittura dal 26 febbraio 2011, vale a dire da quasi 15 anni. Gli uomini di Italiano provano già nei primi minuti a invertire questa brutta tendenza, con un’ottima occasione al 5’: gran calcio piazzato di Miranda e ottima girata di Pobega, con Di Gregorio che respinge attentamente; il pallone resta però in area e serve un altro intervento dell’ex estremo difensore del Monza, che con il petto respinge anche il tap-in di Orsolini. Fatta eccezione per questa opportunità, la gara è giocata pressoché a centrocampo, con molti duelli e con il gioco che diventa anche un po’ sporco. E, se al 36’ giunge la migliore occasione del primo tempo juventino, con David che insacca da due passi su suggerimento di McKennie, pizzicato però in posizione irregolare, nel recupero rispondono anche gli emiliani: gran filtrante di Orsolini per Zortea, che prende la mira e conclude di potenza, spaccando la traversa. Nella seconda metà di gara non cambia il canovaccio tattico della partita: si cerca un episodio per poter cambiare il corso della sfida, ancora bloccata sullo 0-0. E l’episodio arriva, al 64’: sugli sviluppi di un corner corto, Yildiz mette in mezzo un gran pallone che Cabal insacca da pochi passi, dopo essersi liberato dalla marcatura non molto attenta di Zortea. È il secondo gol in campionato nonché il secondo in assoluto in bianconero per il colombiano, bravissimo a farsi trovare pronto al posto giusto nel momento giusto. L’inerzia del match pende ora completamente a favore della Vecchia Signora, con un evento che indirizza ancora di più la gara appena 5 minuti più tardi: Openda va via ad Heggem con astuzia e viene poi steso dal norvegese al limite dell’area. La decisione del direttore di gara Massa è incontestabile: cartellino rosso per DOGSO, cioè per aver negato una chiara occasione da gol. La Juve si ritrova dunque a 20 minuti dal traguardo con un uomo in più e in vantaggio di una rete, in una situazione più che positiva. Se possibile, l’unico neo, se così si può definire, della prova dei piemontesi è non essere riusciti a far sbloccare Openda, che ci prova per ben due volte nel recupero ma Ravaglia sfodera tutti i suoi riflessi per evitare un passivo più pesante. Le Zebre trovano un successo fondamentale, che gli consente così di superare in classifica proprio i felsinei, andando ad occupare il quinto posto; prova opaca invece per i rossoblu, che non sono rientrati dagli spogliatoi con l’atteggiamento giusto e l’hanno pagato.

In conclusione della 15esima giornata, la sfida molto interessante tra Roma e Como, con i giallorossi che possono accorciare le distanze con Milan e Napoli e impedire ai lariani l’aggancio in classifica, obiettivo della squadra di Fabregas per continuare a sognare un posto in Europa.