Serie A

Il commentone della 35esima giornata di Serie A

5 Maggio 2025

Il Napoli sempre più capolista guida la classifica, seguito dall'Inter e dall'Atalanta. Subito dietro, è bagarre Champions, con ben 4 squadre in soli 2 punti. In zona salvezza, il Venezia ottiene un ottimo punto e accorcia sul Lecce quartultimo

Torino vs Venezia

La trentacinquesima giornata inizia con il match tra Torino e Venezia, assetato di punti per la salvezza. Gli arancioneroverdi sanno dell’importanza della partita e fin dai primi minuti costruiscono azioni su azioni, sfiorando il gol già al 5’: Yeboah riceve poco dopo il cerchio del centrocampo, salta secco Biraghi con un tunnel e punta la difesa granata. Dopo essere entrato in area, l’ecuadoregno se la sposta sul mancino e tira a giro, centrando il palo: la sfera sbatte poi sulla testa di Milinkovic-Savic e carambola nuovamente sul legno. Sul pallone vagante arriva allora Gytkjaer, che in scivolata la rimette in mezzo per Zerbin, che a porta completamente vuota non può sbagliare. Quest’azione rocambolesca porta i lagunari in vantaggio, ma per poco, poiché la rete viene annullata per un fuorigioco di Gytkjaer, in offside per questione di centimetri. Il Venezia non si fa però abbattere e trova il vantaggio al 36’: Gytkjaer e Yeboah lavorano spalle alla porta e lasciano il pallone per Kike Perez, che si inserisce tra due avversari e poi batte l’estremo difensore del Toro con un rasoterra sul primo palo. La squadra di Di Francesco chiude il primo tempo sul +1, al termine di un’ottima prima frazione di gioco. Nella ripresa i piemontesi rientrano con un piglio diverso, più offensivo, e mettono in grande difficoltà Radu: prima il rumeno è super su Che Adams, che rischia di prenderlo controtempo dal centro dell’area di rigore, poi è ancora miracoloso, stavolta su un tiro dai 20 metri di Vlasic. L’episodio che cambia la gara avviene al minuto 73, in area veneziana: Elmas semina il panico, poi crossa, ma la palla viene respinta da Idzes. Tuttavia, l’arbitro Sozza viene richiamato al monitor per un possibile fallo di mano, che reputa punibile nonostante il tocco sia ravvicinato: dal dischetto Vlasic batte Radu e pareggia i conti, mandando in frantumi i sogni di Idzes e compagni. Il Venezia non riesce a portarsi fuori dalla zona retrocessione, mentre il Toro dell’ex Vanoli resta a metà classifica.

Cagliari vs Udinese

Il sabato si apre con due sfide, molto importanti per la lotta salvezza: Cagliari-Udinese e Parma-Como. All’Unipol Domus non si dà vita a un grande spettacolo: i rossoblu hanno paura di scoprirsi e di perdere, i bianconeri invece giocano con molta più spensieratezza per via della classifica. E di fatti la prima vera occasione del match è al minuto 26 per Piccoli, che viene lanciato in campo aperto da Luvumbo ma non riesce a inquadrare la porta con il piede più debole. Arriva subito la chance anche dall’altro lato, che però viene sfruttata dai friulani: Kristensen tenta di servire Rui Modesto e ci riesce, anche a causa di un errore di lettura di Luperto che va a vuoto. Dal fondo, l’angolano appoggia a rimorchio per Zarraga, bravo a battere Caprile grazie a questo “rigore in movimento”. Si accende un po’ la gara, perché il pareggio non viene visto di cattivo occhio da entrambe le squadre, ma il Casteddu vuole assolutamente evitare la sconfitta, specie davanti al proprio pubblico. Infatti, passano solo 8 minuti e Zortea ristabilisce la parità, sfruttando un errore difensivo della difesa di Runjaic: gran suggerimento di Makoumbou per l’esterno italiano, che batte Okoye e torna al gol 104 giorni dopo. Dopo l’1-1, nessuna delle due forza particolarmente la giocata e le emozioni scarseggiano. Ma, come un fulmine a ciel sereno, l’Udinese torna in vantaggio, stavolta da sviluppo di palla inattiva: è il 67’ e Kamara si appresta alla battuta del corner. Il suo traversone a rientrare è molto insidioso e diventa buono sul secondo palo per Kristensen, che sigla così il suo primo gol in assoluto in Serie A. Difesa dei sardi troppo passiva, che non è riuscita ad allontanare il cross, diretto sul primo palo. Finisce 2-1 per l’Udinese, che aggancia il Torino all’11esima posizione, mentre il Cagliari rimane a +7 sulla zona retrocessione.

Parma vs Como

Parma e Como, nonostante le motivazioni possano essere simili a quelle di Cagliari e Udinese, producono un maggiore spettacolo in campo, sia perché il Parma in casa non perde da oltre due mesi, sia perché la filosofia di gioco del Como impone un calcio offensivo. Già nei primi 45 minuti si gioca a viso aperto e a beneficiarne è il divertimento degli spettatori neutrali: da una parte Kempf non riesce a battere di testa Suzuki, protagonista di una grande parata; dall’altra Pellegrino getta al vento un ottimo lavoro di Bonny mandando alto sopra la traversa dal limite dell’area piccola. Nel secondo tempo i crociati mettono in grande apprensione la difesa biancoblu al 52’, con Pellegrino che svetta più in alto di tutti su un calcio d’angolo e centra in pieno la traversa. Ad andare in vantaggio sono però i lariani, al 79’: dopo aver sfiorato il gol qualche minuto prima con Ikoné, stavolta i ragazzi di Fabregas riescono a rompere l’equilibrio. Ikoné lancia per Douvikas, che, in area, si allunga il pallone con il controllo: la sfera diventa però buona per Strefezza, che spiazza Suzuki e va a segno per la seconda partita consecutiva. Ciò che succede nel recupero è però incredibile: i ducali chiudono gli avversari nella propria area di rigore e nel forcing finale non riescono incredibilmente a trovare il pareggio. Camara, al limite, imbuca intelligentemente per Valeri: l’ex Frosinone e Cremonese è lucido a resistere alla tentazione del tiro e appoggia per Man, che da due passi conclude clamorosamente sopra la traversa, con la porta che era rimasta totalmente sguarnita. Errore da matita blu per il rumeno, che costa la sconfitta alla sua squadra; il Como invece esce vittorioso anche dal Tardini e, grazie alla quinta vittoria consecutiva, si stabilisce al decimo posto, scavalcando il Torino.

Lecce vs Napoli

Alle 18 il Napoli si gioca una grande fetta dello scudetto a Lecce, ancora emotivamente sotto shock per la perdita del fisioterapista Graziano Fiorita. Il match inizia con qualche minuto di ritardo per commemorare la sua scomparsa, con entrambe le squadre, i dirigenti e gli staff schierati in cerchio a osservare il minuto di silenzio. Pronti, via e i partenopei la sbloccano dopo soli 100 secondi, ma un offside millimetrico di Lukaku strozza in gola l’esultanza azzurra. Passano pochi minuti e inizia la protesta dei tifosi leccesi, che lanciano sul terreno di gioco numerosi fumogeni causando la temporanea interruzione della gara. Protesta che ha nel mirino la Lega Calcio, a causa della poca sensibilità mostrata nei giorni scorsi, in cui hanno rinviato la sfida contro l’Atalanta solamente di 48 ore. Tornando alla partita, i campani vanno in vantaggio al 24’, da calcio di punizione diretto: fallo al limite dell’area e Raspadori si incarica della battuta, che è impeccabile e sorprende Falcone sul suo palo. Con grande orgoglio i padroni di casa cercano di impensierire la capolista e sfiorano il pareggio al 37’: sul corner di Karlsson, Gaspar prende il tempo alla difesa avversaria e colpisce la traversa, che nega la rete ai giallorossi e scatena invece le polemiche. Episodio molto discusso subito successivo al tentativo di Gaspar, perché la palla viene controllata da Spinazzola con un braccio. L’arbitro Massa non ravvisa irregolarità e neanche il var Mariani, che considerano l’intervento genuino e con il pallone che arriva inaspettatamente sul braccio dell’ex Roma. Nella ripresa la squadra di Conte gestisce la partita, mantenendo il Lecce lontano dalla propria porta con la migliore arma difensiva: il possesso palla. In alcuni frangenti i salentini provano a rendersi pericolosi ma, nonostante la tanta voglia, Meret non viene quasi mai sollecitato. Di Lorenzo e compagni vedono veramente vicino lo scudetto adesso, a sole 3 partite dal traguardo!

Inter vs Verona

Chiude il sabato l’inseguitrice del Napoli, l’Inter, che affronta il Verona a San Siro. Reduci dalle fatiche europee, i nerazzurri scendono in campo con una formazione quasi completamente rivoluzionata rispetto alla trasferta di Barcellona, con Inzaghi che decide di cambiarne ben 10. Dopo appena 6 minuti la partita per la Beneamata si mette in discesa, a causa di un tocco con la mano in area di Valentini: Manganiello viene richiamato al var e assegna il calcio di rigore. Assenti sia Calhanoglu che Lautaro, dagli 11 metri si presenta Asllani, che spiazza Montipò con una grande esecuzione. Avendo indirizzato fin dall’inizio la partita, il Biscione può così gestire il tempo a disposizione, soprattutto per evitare infortuni e di accumulare stanchezza. È vero da una parte che a giocare sono le riserve, ma molti sono giocatori comunque importanti anche a partita in corso (e tra 3 giorni c’è la partita più importante dell’anno interista, che potrebbe consentire di arrivare in finale di Champions League per la seconda volta negli ultimi tre anni). Con il minimo sforzo, i meneghini restano in scia del Napoli e provano quantomeno a mettere pressione alla capolista, sebbene il tricolore sembra oramai un miraggio.

Empoli vs Lazio

La domenica inizia con il match dell’ora di pranzo tra Empoli e Lazio, entrambe alla ricerca di punti per la salvezza e per la zona europea. Dopo neanche un giro d’orologio, i biancocelesti sbloccano la gara: gran lavoro di Castellanos spalle alla porta, che addomestica con il petto e cambia gioco su Hysaj. Il terzino albanese, dalla trequarti, prova subito a servire Dia, che se la aggiusta con il petto e poi apre il piattone, battendo Vasquez e siglando il 14esimo gol stagionale. La partita cambia improvvisamente al minuto 38, quando l’arbitro Colombo decide di espellere Lorenzo Colombo: il giocatore in prestito dal Milan contende la sfera con Rovella, poi cerca di controllare il pallone ma Gigot interviene. Nonostante l’ex Monza abbassi immediatamente la gamba, il direttore di gara ammonisce per la seconda volta il 29 azzurro, condannando i toscani a giocare più di un tempo in inferiorità numerica. Strada che diventa ora spianata per l’Aquila, in vantaggio di un gol e di un uomo. Tuttavia, la squadra di D’Aversa spaventa e non poco la difesa ospite, con Viti che ribadisce in porta da pochi metri ma con un piede oltre l’ultimo difendente laziale e quindi la rete viene annullata. A 14 dal 90’, si ristabilisce la parità numerica, con Hysaj che ingenuamente trattiene Sambia e riceve il secondo cartellino giallo. La Lazio sale a 63 punti in classifica e vede l’Europa, mentre l’Empoli resta penultimo, a -1 dal Venezia e a -2 dal Lecce.

Monza vs Atalanta

Alle 15 si affrontano Monza e Atalanta. Partenza a razzo della Dea, che con due gol per tempo supera agevolmente l’ostacolo biancorosso. A sbloccare il match è De Ketelaere al 12’, che torna a segnare in campionato dopo oltre 4 mesi: riceve da Retegui, si infila tra due avversari e appoggia in porta. Interrompe il digiuno con questo gran gol e poi raddoppia al 23’, stavolta con un colpo da biliardo: troppo lungo il suggerimento di Retegui per Lookman, con Castrovilli che intercetta. Il pallone si trova dalle parti di Pedro Pereira, che però anziché spazzare il più lontano possibile decide incomprensibilmente di spostarsi, forse pensando che il suo compagno avrebbe continuato l’azione: CDK è il più lesto di tutti e con la punta spedisce all’angolino. Infine, nella seconda metà di gara, gli orobici chiudono la partita segnando all’inizio e alla fine di tempo: prima Lookman batte Pizzignacco sul suo palo, tornando anche lui al gol a distanza di quasi 2 mesi dall’ultima volta, poi Brescianini chiude i conti. Con questo risultato, i brianzoli sono ufficialmente la prima squadra retrocessa in Serie B, un risultato meritato per quanto poco fatto vedere durante l’anno; altrettanto meritata è invece la terza qualificazione consecutiva in Champions per la Dea, che ora è a un passo.

Roma vs Fiorentina

Alle 18 la Roma ospita la Fiorentina, nella prima delle due sfide europee. Partita ricca di emozioni e occasioni, in cui regna sovrano lo scontro tra Moise Kean e Mile Svilar: al 27’ il bomber azzurro salta secco Celik e si fa ipnotizzare dall’estremo difensore portoghese, poi al 30’ resiste a Mancini e, da posizione defilata, conclude in porta, trovando nuovamente l’eccellente riflesso del portiere giallorosso. La Magica, dopo aver ricevuto due squilli importanti, inizia a impensierire De Gea ma né Celik né Shomurodov riescono a superare lo spagnolo, che vola come un gatto in entrambe le circostanze. Ma sull’ultima azione del primo tempo, si deve arrendere ad Artem Dovbyk: corner di Pellegrini e respinta della difesa viola, che termina sui piedi di Angelino. L’ex Lipsia colpisce perfettamente al volo e rimette il pallone in mezzo, che Shomurodov appoggia per l’ucraino, bravo a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto e a terminare sul tabellino dei marcatori per la dodicesima volta in questo campionato. Nella ripresa la Lupa concede qualche occasione in più agli avversari e solo un fenomenale Svilar mette in cassaforte il risultato: al 65’ salva con i piedi un tiro a colpo sicuro di Mandragora e, all’83’, si supera due volte su Kean, che prima cerca di piazzare a fil di palo, poi non riesce a depositare in porta il tap-in. Il gol di Dovbyk e una gigantesca prestazione di Svilar consentono alla Roma di rimanere incollata al gruppo Champions, mentre la Fiorentina si defila sempre più. La performance di altissimo livello dell’ex portiere del Benfica consente ai capitolini di tenere vive le speranze di un piazzamento nella massima competizione europea, che dopo il disastroso inizio di campionato sembrava un risultato praticamente impossibile.

Bologna vs Juventus

Per concludere la domenica, si sfidano Bologna e Juventus, nella più bella sfida europea della giornata: i rossoblu in casa hanno perso solo una partita in Serie A, mentre la Vecchia Signora, anche se in piena emergenza per gli infortuni e le squalifiche, è a +1 sulla formazione di Italiano. Dopo appena 9 minuti Thuram stappa il match, con la complicità di Skorupski: il figlio d’arte riceve al limite da Cambiaso, se la sposta sul mancino e tira, con il pallone che passa sotto le braccia dell’estremo difensore polacco, autore senz’altro di un grave errore. L’episodio chiave del primo tempo è però nell’area bianconera, con McKennie che frana su Remo Freuler, cercato da un suggerimento di Cambiaghi: Doveri fa ampi cenni che non è calcio di rigore e il var Marini è silente. In realtà, l’intervento dello statunitense è in ritardo e nega a Freuler un’ottima chance, dunque probabilmente sarebbe stato meritevole di una sanzione da parte del fischietto della sezione di Roma. Nella seconda metà di gara sono ancora gli episodi a fare la differenza, stavolta senza polemiche: al 51’ Cambiaso viene servito in campo aperto da Locatelli, poi se la porta sul piede forte e infine conclude sul primo palo, trafiggendo l’immobile Skorupski. Tuttavia, viene ravvisato un fuorigioco, che in diretta sembra nettissimo, ma in realtà è per questione di qualche centimetro che le zebre non trovano il 2-0. Passano appena 3 minuti e Freuler pareggia, grazie anche a una deviazione: Cambiaghi crossa dall’out mancino, Dallinga ripropone a centro area e l’ex Atalanta tira, segnando grazie alla sporcatura di Danilo Veiga. Cambia improvvisamente la partita, grazie a una rete quasi casuale, poiché il tentativo di Remo Freuler sembrava senza pretese e assolutamente sotto il controllo di Di Gregorio, ma così non è stato e il parziale è di 1-1. Resta altissima l’intensità, con entrambe che cercano di difendersi quando necessario ma non rinunciano assolutamente ad attaccare. Nessuna riesce a creare occasioni a seguito di ottime manovre di gioco o azioni entusiasmanti, ma hanno un’opportunità ciascuna: al 76’ Kolo Muani salta Lykogiannis, poi va giù in area e si rialza subito, con il pallone che diventa buono per McKennie. L’ex Schalke è altruista e appoggia a centro area, ma Alberto Costa si divora il gol, facendosi murare da Lucumì. L’altra grande chance è nel recupero, stavolta per i felsinei: la difesa juventina respinge un corner di Lykogiannis ma sulla ribattuta arriva Cambiaghi, che conclude a botta sicura. Il pallone sembra destinato a terminare in fondo alla rete ma Beukema difende anche l’altra porta, trovandosi sfortunatamente sulla traiettoria. Bologna e Juventus si dividono la posta in palio e creano ancora più confusione in zona europea, con ben quattro squadre in due punti, tra la quarta e la settima posizione. Un plauso va fatto al gruppo di Tudor, che è arrivato con gli uomini contati a giocarsi la stagione al Dall’Ara e ne è uscito con un ottimo punto, sfiorando anche il doppio vantaggio che avrebbe potuto cambiare la partita. Con soli 16 giocatori di movimento (tra cui alcuni molto poco impiegati come Adzic, Rouhi e Costa), i bianconeri hanno interpretato benissimo la gara, si sono sacrificati e hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, strappando un punto a una delle formazioni più in forma del nostro campionato.

Chiude la 35esima giornata il posticipo tra Genoa e Milan, due squadre che, seppur in maniera diversa, hanno poco da chiedere a queste ultime giornate di campionato, con il Diavolo che ha il solo obiettivo di vincere la Coppa Italia per poter partecipare alla 55esima edizione dell’Europa League.

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