Il commentone della sedicesima giornata di Serie A

Nella giornata dei rinvii causa Supercoppa il big match è Juventus-Roma, con i bianconeri che impediscono ai giallorossi di agganciare il primo posto e accendono la lotta Champions. In zona salvezza, Cagliari e Pisa si dividono la posta in palio, mentre la Fiorentina trova il primo successo
La 16esima giornata è la giornata dei rinvii: infatti, ben quattro sfide sono state spostate a metà gennaio a causa della Supercoppa Italiana, che aggiudicherà il primo trofeo dell’anno. Sarà una gara delicatissima, uno snodo fondamentale per la stagione: 43 giorni fa il Bologna aveva battuto per 2-0 il Napoli di Conte, che nel postpartita aveva commentato la gara con molta delusione attribuendo responsabilità ai suoi giocatori e a sé. Sembra passata una vita da quel momento, ciò che è certo è che entrambe le formazioni arrivano alla finale in ottima salute e volenterosi di poter alzare al cielo di Riyad un trofeo che ai partenopei manca da 11 anni, mentre i felsinei non sono mai riusciti ad alzarlo in tutta la propria storia.
Lazio vs Cremonese
La 16esima giornata si apre con la Lazio, che all’Olimpico ospita la sorpresa Cremonese. Il match stenta però a decollare, con ambedue le formazioni che si preoccupano maggiormente a chiudere gli spazi in difesa piuttosto che ad attaccare; ne esce fuori una sfida noiosa, con pochissime occasioni e nient’altro. Le rare opportunità sono praticamente solo a tinte biancocelesti, quasi esclusivamente da palla inattiva: nessuna di queste mette però in affanno Audero, che è chiamato solo a interventi di ordinaria amministrazione. La situazione più importante arriva nel recupero, quando ormai tutto sembra deciso: una grande iniziativa personale di Guendouzi favorisce Cancellieri, che viene steso al limite dell’area da Ceccherini. Il cartellino rosso per DOGSO è ineccepibile, ma è comunque un sacrificio necessario e fondamentale per far guadagnare un punto ai grigiorossi: infatti, Cataldi si incarica della battuta e sfiora la traversa, con la gara che si conclude dunque sul punteggio di 0-0.
Juventus vs Roma
Il big match di giornata è Juventus-Roma, nella cornice dell’Allianz Stadium. È una sfida importantissima, che può portare la Roma di Gasperini ad agganciare l’Inter in vetta alla classifica; dall’altra parte c’è la Vecchia Signora dell’ex Spalletti, che vuole invece accorciare le distanze con la zona Champions. E fin da subito la sfida è ad alta intensità, con le due squadre che mettono in campo tutto l’agonismo a propria disposizione. Il peso dell’attacco giallorosso è affidato a un altro ex, Paulo Dybala, ancora una volta preferito a Ferguson: la scelta di optare per un centravanti più di movimento e meno di struttura è volta a sorprendere la retroguardia avversaria, con dialoghi per vie centrali come quello al minuto 11: la Joya cerca di inventare, chiede e ottiene l’uno-due con Pellegrini e poi calcia, con il pallone che termina docile tra le mani di Di Gregorio dopo una deviazione. Al 38’ Dybala ci riprova, ma anche stavolta senza fortuna: ottima accelerazione di Wesley e palla a rimorchio per l’argentino, che però non centra lo specchio della porta. Nonostante le due migliori occasioni fino a questo momento siano senza dubbio dei capitolini, la sensazione è che i bianconeri possano potenzialmente essere più pericolosi. E infatti la prima vera chance piemontese è molto importante: Locatelli serve Yildiz che favorisce Conceicao, bravissimo a sterzare ai danni di Rensch ma non altrettanto bravo a trasformare l’occasione, con Svilar che si oppone in uscita bassa; il pallone resta ancora in gioco e ci prova al volo Openda, ma un provvidenziale colpo di testa sempre di Rensch evita guai. Passa però appena un minuto ed ecco l’1-0: Yildiz riceve ancora una volta sull’out mancino e ha il compito di inventare. Il turco punta Mancini e poi decide di andare da Cambiaso, che con uno splendido colpo di tacco smarca completamente Conceicao: il figlio d’arte stavolta si ritrova il pallone sul piede forte e infila Svilar, con un bel diagonale. Nella ripresa il canovaccio tattico del match varia leggermente: ora la Juve cerca il +2 mentre la Lupa appare sempre più impaurita, in grande difficoltà soprattutto negli ultimi 20 metri. La formazione di Spalletti attacca con gran convinzione, già al 52’: meraviglioso scambio tra Yildiz e Openda, con il belga che la restituisce di tacco al 10, leggermente impreciso nella fase conclusiva dell’azione. E ancora una volta le occasioni bianconere arrivano “a cascata”: passano meno di 60 secondi e Yildiz manda ancora in porta Conceicao, che però esagera al momento del tiro cercando la soluzione di fino con il tacco. Il meritatissimo 2-0 arriva al 70’, dopo una grande giocata del neoentrato Zhegrova: il kosovaro punta Wesley e mette un traversone al bacio per McKennie, che di testa impegna e non poco Svilar. La minaccia non è però allontanata e la sfera carambola nuovamente tra i piedi dello statunitense, che con grande freddezza appoggia a Openda: l’ex Lipsia non può sbagliare a porta completamente spalancata, siglando la prima rete in assoluto in Serie A. Passano appena 5 minuti e la Magica torna immediatamente in partita, con un lampo: recupero alto di Wesley e passaggio poi per Ferguson, che con il mancino mette in difficoltà Di Gregorio: sul pallone vagante arriva Baldanzi, che in qualche modo deposita in rete e dimezza lo svantaggio. Ma la Roma non crea molto nell’ultimo quarto d’ora, con la rete che non riesce a galvanizzare i giallorossi né tantomeno a mettere in apprensione le Zebre, che anzi sfiorano il 3-1 ancora con Yildiz, sfortunato a colpire il palo dopo un’altra, ottima percussione. Vittoria fondamentale per i bianconeri, che si portano a una lunghezza di distanza proprio dalla squadra di Gasperini, ancora a secco nei big match in questa stagione.
Cagliari vs Pisa
La domenica inizia con la sfida dell’ora di pranzo tra Cagliari e Pisa. Le due squadre si trovano nelle zone calde della classifica, con il Casteddu a +2 sulla zona retrocessione mentre le Torri occupano la penultima posizione. Nonostante ciò, il match risulta piacevole e molto divertente, pieno di ribaltamenti di campo e di chance per segnare. La prima grande occasione arriva al minuto 11 ed è per i rossoblu: Caprile intercetta in presa alta una lunghissima rimessa laterale e prova a trasformare l’azione da difensiva in offensiva, lanciando lunghissimo per Esposito. L’ex attaccante dell’Inter si trova in un 1 vs 1 con Aebischer ma non riesce a saltarlo, decidendo così di servire Gaetano: il 10 prova a sfondare in area di rigore e poi la piazza sul secondo palo, non inquadrando il bersaglio per questione di centimetri. Dopo il pericolo percorso, anche i nerazzurri cercano di rispondere: contropiede portato avanti da Piccinini dopo l’intervento mancato da Obert e traversone basso sul secondo palo per Tramoni, che strozza troppo la conclusione e Caprile respinge. Passano i minuti e cresce l’intensità, con i padroni di casa che hanno un’altra ottima opportunità: Kilicsoy riceve spalle alla porta e si gira magistralmente, con il suo destro che termina appena a lato. Ma al 43’ un episodio cambia la gara: Canestrelli combatte e guadagna con grande caparbietà un calcio di rigore, a causa di un tocco di braccio di Adopo: dal dischetto va l’ex Tramoni, che spiazza Caprile e porta in vantaggio i suoi. Al quarto d’ora della ripresa si riequilibra il punteggio: traversone arcuato di Zappa per Folorunsho, che di testa insacca e torna a segnare in campionato 580 giorni dopo. Gol pesantissimo, con l’ex centrocampista del Napoli che, nella circostanza, impatta anche contro il palo e si fa male. E al 71’ si concretizza la rimonta sarda: altro gran movimento di un ispiratissimo Gaetano e ottimo suggerimento per Kilicsoy, che se la aggiusta ancora sul piede forte e fa partire un missile, imparabile per Semper. Prima rete in assoluto in Serie A per il turco, che è approdato quest’estate in Sardegna dopo un buon biennio al Besiktas. Ma negli ultimi minuti il Cagliari cala e le Torri ne approfittano, a poco dal 90’: Lorran sfiora il palo al minuto 85, mentre ha esito diverso l’occasione di appena 4 minuti più tardi: Leris mette in area un pallone rasoterra per Moreo, che con un movimento da attaccante puro si libera dalla marcatura e di prima intenzione beffa Caprile, fissando il risultato sul 2-2. È l’ultima emozione del match, che va in archivio con un pareggio che non accontenta nessuna delle due.
Sassuolo vs Torino
Alle 15 si affrontano Sassuolo e Torino. È una gara che stenta a decollare, con due squadre che non offrono la propria versione migliore della stagione: il primo tempo regala pochissime emozioni, con la più importante che è la revoca di un calcio di rigore per il Torino a causa di un fallo precedente nell’azione. E anche nella ripresa non cambia granché la partita: ci provano Volpato e Walukiewicz da una parte e Lazaro dall’altra, ma tutte le conclusioni terminano sul fondo. È al 65’ che arriva l’episodio che cambia tutto: sugli sviluppi di un contropiede, Simeone viene servito da Adams, elude l’intervento di Doig con una finta di corpo e viene atterrato dallo stesso numero 3 neroverde. Dal dischetto va Nikola Vlasic, che spiazza Muric e sigla la quarta rete nelle ultime 5 giornate, a dimostrazione dell’ottimo periodo di forma che sta attraversando dopo un inizio non esaltante. Subita la rete dello svantaggio, gli emiliani provano ad attaccare con più insistenza ma senza trovare grandi occasioni, mentre è invece Muric protagonista nel finale, con qualche intervento fondamentale a tenere a galla i suoi. L’estremo difensore albanese naturalizzato kosovaro compie tre grandi parate: prima nega la gioia personale a Simeone, lanciato ancora una volta in campo aperto; poi alza sopra la traversa un insidioso tiro da fuori di Maripan; infine si immola su Ngonge, che non riesce ad angolarla e lo colpisce in pieno. Termina dunque 0-1 la partita, con il Toro che fa un ottimo colpo fuori casa e si porta a -1 proprio dalla compagine neroverde, che non riesce a dare continuità agli ultimi risultati utili.
Fiorentina vs Udinese
Alle 18 la Fiorentina insegue disperatamente la prima vittoria in campionato contro l’Udinese, in grande spolvero dopo il prestigioso successo contro il Napoli. È una partita fin da subito molto tesa, ma che dopo 7 minuti cambia totalmente: Parisi lancia Kean in campo aperto e Okoye prova ad anticiparlo in uscita, parando il pallone con la mano al limite dell’area di rigore: la decisione è l’espulsione diretta per il portiere nigeriano, che dunque condanna i suoi a giocare in inferiorità numerica per oltre 80 minuti. La gara, quindi, si mette fin da subito in discesa per la viola, che potrebbe sentire maggiormente la pressione di dover vincere, ma che ha anche un’opportunità gigantesca nel giocare con un uomo in più. E i gigliati allora iniziano ad attaccare a test bassa: dal calcio di punizione immediatamente successivo Mandragora scheggia l’incrocio, mentre al 20’ Gudmundsson sterza meravigliosamente sul destro e centra in pieno il palo. I toscani sono anche molto sfortunati, ma neanche un minuto dopo trovano il meritato vantaggio: Fagioli tocca corto per Mandragora, che con il mancino buca Sava e sblocca una gara che si stava pian piano complicando. Al 42’ arriva il raddoppio ed è una perla: Gudmundsson viene servito da Parisi, sterza con una finta di corpo che inganna Karlstrom e poi con il mancino la piazza sotto al sette, siglando la quinta rete in stagione. Ma il primo tempo non finisce qua. C’è spazio anche per il tris, firmato Ndour: il classe 2004 riceve da Fagioli un cioccolatino solo da scartare, depositando in porta da pochi passi e grazie anche alla tanta libertà concessa. Nella ripresa non cambia il match: la viola continua ad attaccare e l’Udinese cerca di limitare i danni. Al 56’ arriva anche il quarto gol: Parisi fa sua una seconda palla sulla trequarti, vince un rimpallo in area e tira, colpendo il legno: il pallone carambola però sui piedi di Kean, che da due passi insacca. È una Fiorentina comunque molto convincente, anche se è chiaro che giocare praticamente dall’inizio in 11 vs 10 è un vantaggio non indifferente. Se al 66’ Solet trova il gol della bandiera con una conclusione a giro stupenda, due minuti più tardi Kean firma la doppietta personale, fissando il risultato sul 5-1. Larga vittoria per gli uomini di Vanoli, che conquistano i primi 3 punti in questo campionato.
Genoa vs Atalanta
Chiude la giornata il posticipo tra Genoa e Atalanta. Pronti, via ed episodio che cambia subito la partita: Norton-Cuffy aggancia male un pallone da ultimo uomo e Maldini se ne impossessa, correndo verso la porta avversaria. Il figlio d’arte, arrivato al limite dell’area, vede Leali uscire e allora prova a scartarlo: l’ex estremo difensore dell’Ascoli sbaglia il tempo dell’intervento e stende Maldini, con Abisso che non può esimersi dall’espellere il numero 1 rossoblu. Il cronometro segna 2.40, con il Grifone che è dunque condannato a giocare 87 minuti in inferiorità numerica. E allora la Dea inizia ad attaccare: il neoentrato Sommariva si fa trovare subito pronto su una conclusione rasoterra di De Ketelaere, con un intervento non banale per essere entrato senza riscaldamento. Ma esclusa questa occasione, i nerazzurri non creano troppi grattacapi alla difesa ligure, che si difende benissimo e sventa tutti i pericoli. E invece, nella ripresa, il Genoa ha un’occasione gigantesca dopo neanche un giro d’orologio: Norton-Cuffy, che deve farsi perdonare l’errore che ha causato l’espulsione, resiste di fisico a Bernasconi e poi salta 2 avversari in velocità. L’inglese arriva così sul fondo e mette a rimorchio: sull’ottimo suggerimento Ekuban sfiora e Vitinha calcia, scheggiando il palo e divorandosi una grandissima opportunità. Non sarebbe giusto dire che gli orobici fatichino a creare chances, ma sicuramente in fase conclusiva dell’azione manca sempre qualcosa ai giocatori di Palladino, come se la brillantezza venisse meno nel momento clou. E infatti è sempre il Grifone a rendersi più pericoloso: al 77’ schema fantastico da calcio d’angolo che libera Colombo, che però non impatta bene di testa e Carnesecchi si limita ad allontanare la minaccia. Ma nel finale, su uno degli ultimi palloni della partita, arriva il vantaggio lombardo: ottimo corner di Zalewski e incornata di Hien, che anticipa l’uscita fuori tempo di Sommariva e lo punisce, sulla prima vera sbavatura della sua buona prestazione. Vittoria al fotofinish per la Dea, che finalmente torna nella parte sinistra della classifica.

