Il commentone dell’undicesima giornata di Serie A

Roma e Inter si prendono la vetta della classifica, battendo rispettivamente Udinese e Lazio e superando il Napoli, che cade contro un super Bologna. Rallenta la propria corsa anche il Milan, così come la Juve non riesce a tornare in scia. In zona retrocessione resta praticamente invariata la situazione, fatta eccezione per il Pisa che vince la prima gara della stagione
Pisa vs Cremonese
L’11esima giornata si apre all’Arena Garibaldi, dove il Pisa affronta la sorpresa Cremonese. Le due neopromosse danno vita a una sfida molto combattuta, in cui sono i padroni di casa a cercare con più insistenza il gol nella prima frazione di gioco, anche se i grigiorossi si rendono più pericolosi: al 14’ Vasquez conclude a giro di prima intenzione, con Semper che vola e gli dice di no. Al rientro dagli spogliatoi cambia però tutto: le Torri subiscono maggiormente la qualità della Cremo, che minaccia a più riprese la retroguardia nerazzurra. In rapida successione arrivano ben 3 occasioni: prima Vasquez raccoglie una sponda di Vandeputte e imprime effetto al suo tiro, che si stampa sulla traversa; poi Semper si distende attentamente su un colpo di testa ancora una volta del Mudo Vasquez; infine, altro riflesso del croato su uno stacco aereo di Baschirotto. Ma nel momento migliore degli uomini di Nicola, il Pisa trova il gol del vantaggio: Tramoni recupera a centrocampo ai danni di Vasquez e riparte, superando in velocità Baschirotto e ritrovandosi il pallone tra i piedi dopo un contrasto tra l’ex Lecce e Piccinini. Il 10 ha poi grande lucidità ad alzare la testa e cercare sul secondo palo Touré, che incorna perfettamente e rompe il digiuno casalingo della squadra di Gilardino. Dopo 178 giorni, le Torri tornano a segnare davanti al proprio pubblico, proprio con l’ultimo marcatore del 13 maggio scorso e contro lo stesso avversario, seppure nella serie cadetta. Nel finale Nzola e Canestrelli vanno vicini alla rete della sicurezza, ma non inquadrano lo specchio per centimetri. Prima, fondamentale vittoria per il Pisa di Gilardino, che fa un importante balzo in classifica.
Lecce vs Verona
Alle 15 di sabato si giocano Lecce-Verona e Como-Cagliari. Al Via del Mare si affrontano due squadre in piena zona salvezza, che forse hanno raccolto meno di quanto meritato, specialmente i gialloblu. Non è di certo la gara con più emozioni del weekend, con poche occasioni da ambedue le parti. I salentini sono maggiormente pericolosi, con Banda protagonista: l’esterno zambiano si libera dalla marcatura di Bella-Kotchap e tira a giro sul secondo palo, con Montipò che si allunga e respinge. Anche nella ripresa i giallorossi sfidano Montipò, ma l’estremo difensore italiano vince nuovamente i duelli: prima respinge con i piedi un tiro di Stulic, poi blocca in due tempi una conclusione di Camarda, infine allontana con i pugni un missile, ma centrale, di Sottil. Nel mentre, viene assegnato e successivamente revocato, dopo on field review, un penalty ai padroni di casa, con Abisso che è protagonista di un lapsus durante la spiegazione a tutto lo stadio della propria decisione, scambiando Verona e Udinese. Termina 0-0, con un pareggio che accontenta entrambe.
Como vs Cagliari
Al Sinigaglia il Como ospita il Cagliari, reduce da un periodo decisamente sottotono e con i tre punti che mancano da oltre un mese e mezzo. E al 19’ il Casteddu trova l’1-0: Palestra recupera palla e poi fa filtrare per Esposito, che cambia gioco e trova dal lato opposto Felici. L’ex Feralpisalò cede la sfera a Gaetano, che serve con un traversone arcuato l’accorrente Palestra: il giovane 2005 prova a riproporre in mezzo, con Valle che interviene in scivolata e beffa il proprio portiere. Ma, dopo qualche minuto, il direttore di gara Pezzuto viene richiamato al monitor e decide di annullare la rete, per un fallo a inizio azione di Palestra proprio ai danni di Valle. Decisione al limite, perché è un intervento definibile contatto e su cui Rocchi è stato molto chiaro circa le decisioni da prendere da parte della squadra arbitrale. Il rischio percorso fa rinvigorire i lariani, che si gettano immediatamente all’attacco: Addai salta secco Obert e prova a colpire sul primo palo, con Caprile che è attento e devia in corner. Verso la fine della prima metà di partita ci riprovano i rossoblu: Felici viene favorito da un errore banale in disimpegno da parte di Smolcic e punta la porta, ma Butez salva. Nella ripresa arriva la più importante occasione del match: corner di Caqueret, spizzata di Smolcic e conclusione di Morata da due passi, con Caprile che è miracoloso e gli nega il gol. Va dato il giusto merito all’ex portiere del Napoli per aver respinto il tiro dall’interno dell’area piccola, ma sono anche tante le colpe dello spagnolo, che registra addirittura un valore xG di 0.79, cioè l’indice che misura la probabilità che un tiro si trasformi in gol, basato su dati storici di tiri simili. Agli sgoccioli dell’incontro sono gli uomini di Pisacane a sfiorare il gol, stavolta con Luvumbo: l’angolano riceve da Felici e cerca di superare Butez con un tocco sotto, ma l’estremo difensore francese esce a valanga e impedisce al pallone di entrare. Altro 0-0, stavolta con più occasioni: se conosciamo il potenziale offensivo dei biancoblu, va elogiata la prestazione del Cagliari, che è arrivato in casa di una delle squadre più brillanti del momento e ha giocato senza paura, avendo anche le proprie chance per vincere.
Juventus vs Torino
Alle 18 va in scena il derby della Mole: esordio casalingo nel nostro campionato di Spalletti sulla panchina bianconera, mentre dall’altra parte è il primo derby piemontese anche per Baroni. Il primo tempo va in archivio senza particolari squilli da entrambe le parti, con le due squadre che si studiano e non rischiano di affondare il colpo. Ma, nella ripresa, la Vecchia Signora deve cambiare atteggiamento, per cercare di rimanere aggrappata al gruppone in vetta alla classifica. A battere il primo colpo sono i granata, con un’azione meravigliosa: impostazione dal basso e pallone che arriva ad Adams, che fa la sponda a Simeone con il petto. L’azione prosegue, con Thuram che cerca di recuperare il pallone ma inavvertitamente serve lo stesso Adams: lo scozzese punta allora la porta, salta Gatti e conclude, con Di Gregorio che è bravissimo a sfoderare tutti i suoi riflessi, anche se il tiro dell’ex Southampton non era granché angolato. Rispondono allora le Zebre: prima Paleari salva in uscita bassa su David, poi è grandioso sulla deviazione aerea di McKennie. Da elogiare ancora una volta la prestazione di Alberto Paleari, che solo 3 anni fa, all’età di 30 anni, giocava in Serie B e ora potrebbe anche superare Israel nelle gerarchie per il difensore dei pali. Terzo 0-0 consecutivo della giornata, con una prestazione abbastanza deludente da parte degli uomini di Spalletti: è indubbio che il lavoro del tecnico di Certaldo sia appena iniziato, ma bisogna fare attenzione a non lasciar andare via le altre squadre contendenti scudetto e qualificazione in Champions League.
Parma vs Milan
In serata il Milan va a giocare al Tardini, contro un Parma in difficoltà. Pronti, via e il match si sblocca subito: ripartenza fenomenale dei rossoneri al 12’, con Saelemaekers che raccoglie il lavoro spalle alla porta di Nkunku e conclude con una rasoiata sul palo più lontano, siglando così la seconda rete del proprio campionato. Al 21’ episodio chiave: ancora uno scatenato Saelemaekers vince un rimpallo con Lovik e poi cade a contrasto con Ndiaye: per Di Bello è calcio di rigore. Il direttore di gara viene però richiamato a on field review e, dopo aver rivisto le immagini, conferma la propria decisione: anche questo contatto è molto al limite, perché il tocco del difensore ex Troyes è leggero e l’esterno belga si lascia un po’ cadere. Dagli 11 metri si presenta Leao, che trasforma alla perfezione il secondo rigore consecutivo. Quando i primi 45 minuti sembrano arrivati alla conclusione, arriva il gol che riapre i giochi: leggerezza di Estupinan, al rientro dall’infortunio che l’aveva tenuto fuori nelle precedenti 3 partite, che si fa spostare con troppa facilità da Britschgi: lo svizzero finta il cross e serve invece Bernabé, che da posizione defilata fa partire un mancino a giro imparabile per Maignan. Fondamentale per i padroni di casa andare a riposo con una sola lunghezza di distanza. E infatti, nella ripresa, si sposta completamente l’inerzia del match: i crociati hanno una carica, sia fisica che mentale, decisamente diversa, mentre i rossoneri si adagiano troppo, giocando con sufficienza. E l’atteggiamento dei gialloblu si specchia in diverse opportunità: Pellegrino viene anticipato a un metro dalla porta da Estupinan, mentre Del Prato ha due super occasioni derivanti dalla lunghissima gittata da rimessa laterale di Valenti: la prima conclusione viene salvata da Maignan con i piedi, mentre la seconda termina di poco a lato. Al 61’ altra chance importantissima: Pellegrino prende il tempo a Gabbia e gira verso la porta, con il pallone che centra l’incrocio dei pali. Ma all’azione subito seguente arriva il meritato 2-2: Britschgi lascia sul posto Estupinan e crossa per Del Prato, che anticipa Maignan e lo infila al terzo tentativo. Incassato il pareggio, il Diavolo si getta in attacco alla ricerca del gol-partita, cercando di evitare la beffa dopo il doppio vantaggio: Pulisic viene servito con un colpo di tacco geniale da parte di Leao e apre il piatto, con il pallone che termina largo di pochissimo. 3 minuti più tardi altra chance rossonera: Modric con un pallone geniale trova Saelemaekers tutto solo, che però anziché colpire comodamente si complica la vita scegliendo la soluzione di fino e sbagliando da pochi metri. All’81’ occasionissima prima da una parte e poi dall’altra: prima Hernani cerca di sorprendere Maignan da calcio di punizione diretto, con Magic Mike che respinge con un riflesso clamoroso nonostante la deviazione ravvicinata di un suo compagno; sul ribaltamento di fronte, Saelemaekers supera Keita in velocità, poi salta anche Suzuki e infine si divora il gol, spedendo sul fondo a porta completamente spalancata. Anche Parma e Milan si dividono la posta in palio, dopo un match dalle diverse sfumature. Alla luce del risultato e anche della prestazione delle due squadre, sembra doverosa una riflessione: i meneghini sono sembrati molto pericolosi in zona offensiva, motivo per cui sembra inspiegabile la scelta più conservativa di Allegri che ha portato inevitabilmente i suoi a chiudersi. Di fatti, nei 25 minuti circa dall’inizio del secondo tempo, gli uomini di Cuesta avrebbero potuto segnare in più occasioni, complice l’atteggiamento passivo degli avversari. In chiusura di gara l’esito del match sarebbe anche potuto essere diverso, a causa delle occasioni sciupate da Pulisic e Saelemaekers, ma un’attenzione maggiore al rientro dagli spogliatoi e una strategia meno speculativa avrebbe probabilmente consentito a Modric e compagni di poter ottenere i 3 punti.
Atalanta vs Sassuolo
La domenica inizia con la sfida dell’ora di pranzo tra Atalanta e Sassuolo. La Dea cerca di dare continuità dopo la vittoria allo scadere contro il Marsiglia in Champions League e parte forte: Lookman se la sposta sul destro e conclude, superando Muric ma non Idzes, che salva incredibilmente sulla linea di porta un gol già fatto. La partita dei nerazzurri è però piena di errori tecnici, e uno di questi regala il vantaggio ai neroverdi: Hien sbaglia il retropassaggio, con Pinamonti che gli scippa il pallone e viene poi travolto da Carnesecchi: rigore ineccepibile. Dal dischetto è glaciale Mimmo Berardi, che spiazza l’ex estremo difensore della Cremonese. Nella ripresa, non passano neanche 90 secondi e arriva il raddoppio: stavolta è Samardzic a compiere una leggerezza, scaricando lateralmente verso Zappacosta ma con poca potenza: si impossessa del pallone Berardi, che ottiene l’uno-due da Koné e punta la porta. L’esterno cosentino rientra poi sul piede forte, salta con un tunnel lo stesso Samardzic e poi pesca Pinamonti, che tiene a distanza la marcatura e si gira in un fazzoletto, trafiggendo Carnesecchi. Ma non è tutto: al 66’ Berardi cala il tris, concretizzando al meglio l’ottima ripartenza e siglando così il sesto gol a Bergamo, l’ottavo contro la Dea. È notte fonda per la formazione di Juric, che mai come ora è in bilico: le prestazioni della propria squadra sono senz’altro insufficienti, motivo per cui è possibile che si stia pensando a un cambiamento della guida tecnica in casa Atalanta; vittoria meravigliosa invece per il Sassuolo, che sale così a 16 punti in classifica.
Bologna vs Napoli
Alle 15 si giocano Bologna-Napoli e Genoa-Fiorentina. Questa è probabilmente la partita di maggiore intensità di tutta la giornata, con un pressing continuo e molto alto soprattutto degli uomini di Italiano. La prima metà di gioco non vede particolari emozioni dal punto di vista delle occasioni, ma è interessante lo spunto di Rowe al 32’: l’inglese ignora la sovrapposizione di Miranda e calcia in porta dai 30 metri, con il pallone che rimbalza velenosamente davanti a Milinkovic-Savic, bravo a non scomporsi e a mandare in corner. L’ex Marsiglia è il giocatore più attivo del match, con le azioni che spesso passano tra i suoi piedi; tuttavia, al 36’ segnala allo staff medico di avere un problema fisico, con il quale convive fino all’intervallo per non sprecare uno slot. Infatti, Italiano ha già dovuto attingere dalla propria panchina, facendo esordire il 17enne Massimo Pessina al posto dell’infortunato Skorupski. Nella ripresa Cambiaghi subentra a Rowe ed è proprio l’esterno azzurro a stappare il match, con una grande giocata: l’ex Empoli salta Di Lorenzo e mette in mezzo, con Dallinga che anticipa tutti e con la punta sorprende sul suo palo Milinkovic-Savic, con qualche responsabilità nell’occasione. È un gol importantissimo, forse di uno dei giocatori che aveva iniziato peggio la partita: da questo momento in poi prende coraggio e diventa fondamentale per i rossoblu, con giocate molto preziose. Al 63’ episodio chiave della gara: trattenuta di Ferguson ai danni di Hojlund e gomitata del danese all’avversario. Chiffi vede tutto e decide di ammonire solamente l’ex Manchester United e il var tace, non richiamando il direttore di gara della sezione di Padova. Ad ogni modo, la decisione finale è di assegnare un calcio di punizione per i felsinei, da cui scaturisce la rete del 2-0: la palla viene allargata lateralmente per Holm, che punta e salta Gutierrez e mette in mezzo per Lucumì, che con una grande scelta di tempo lascia di sasso Milinkovic-Savic. È la rete che chiude il match, con i partenopei che non entrano mai realmente in partita sul piano delle occasioni: arriva solamente un tiro nello specchio in 90 minuti per gli uomini di Conte, che nel post partita attribuisce responsabilità ai suoi giocatori circa l’impegno e la voglia di vincere. Non è forse questo l’atteggiamento giusto, con il quale l’allenatore leccese scarica più che altro le colpe piuttosto che prendersele e fare mea culpa, ma questo è spesso stato il modo di comunicare di uno degli allenatori italiani più vincenti degli ultimi anni.
Genoa vs Fiorentina
A Marassi si sfidano le due squadre più in difficoltà di questo avvio di stagione, che occupano rispettivamente la terzultima e l’ultima posizione in classifica. C’è anche una sfida nella sfida, con due tecnici appena arrivati nelle rispettive piazze che cercano disperatamente i tre punti: da una parte Paolo Vanoli, dall’altra Daniele De Rossi, anche se in panchina sarà sostituito dal vice Giacomazzi a causa di una squalifica rimediata nella sua ultima partita con la Roma. Pronti, via e il Genoa va in vantaggio, al quarto d’ora di gioco: traiettoria arcuata da calcio di punizione diretto di Martìn e incornata di Ostigard, che segna la prima rete stagionale in campionato della sua squadra davanti al proprio pubblico e la seconda nell’arco di una settimana. Passano appena 5 minuti e una follia di Colombo consente alla viola di pareggiare: l’ex attaccante del Lecce sbaglia il tempismo per colpire di testa e, in maniera abbastanza goffa, colpisce con il braccio. Dagli 11 metri Gudmundsson è letale: spedisce il pallone all’incrocio e non lascia scampo a Leali. La gara resta molto combattuta, più fisica che bella tecnicamente. Nella ripresa, però, dopo appena un minuto, un episodio cambia la partita: Ranieri viene beffato da un rimbalzo del pallone e ingenuamente colpisce con la mano, che è molto staccata rispetto alla figura e dunque punibile. Guida decreta il penalty anche in questa circostanza, stavolta con l’ausilio del var: dal dischetto Colombo si fa però ipnotizzare da un super De Gea, che salva il risultato. Questo dà gran coraggio ai gigliati: trovano una spinta in più dopo il pericolo, trovando la rete che concretizza la rimonta: liscio di Marcandalli, imbucata di Sohm e diagonale perfetto di Roberto Piccoli, che segna il primo gol in Serie A con la nuova maglia. La viola sembra poter gestire il risultato, ma ancora una volta un calo di concentrazione costa carissimo: amnesia di tutto il reparto difensivo, con De Gea che non riesce ad allontanare, Dodo e Nicolussi Caviglia che pasticciano e con Colombo che si riscatta, trovando il primo centro stagionale tirando da terra, con grande reattività. Nel finale Piccoli prova a caricarsi i suoi sulle spalle, ma un grandissimo intervento di Leali blinda il risultato. Termina sul punteggio di 2-2 tra Genoa e Fiorentina, con un punto che non fa felice nessuna delle due.
Roma vs Udinese
Alle 18 la Roma di Gasperini ha una ghiottissima possibilità, quella di tornare in vetta alla classifica. L’ostacolo è l’Udinese, reduce da ben due vittorie nelle ultime tre, in cui spicca il successo ai danni dell’Atalanta. La partita stenta a decollare nella prima frazione di gara, con qualche occasione per parte: si rendono per primi pericolosi i bianconeri, che in ripartenza con Atta non riescono a finalizzare l’ottimo contropiede; risponde poi Cristante, che con un tiro deviato scheggia il palo. Il vantaggio giallorosso arriva al 42’, su calcio di rigore: Kamara si rende protagonista di un intervento tragicomico e molto scoordinato, in cui colpisce il pallone con il polso dopo averlo lisciato con il mancino. Sul dischetto si presenta Pellegrini, che spiazza Okoye e spezza la maledizione capitolina dagli 11 metri: gli ultimi ricordi non sono di certo lieti, con l’errore di Dybala contro il Milan della scorsa settimana e l’incredibile triplo penalty sbagliato in Europa League contro il Lille. Nella ripresa non cambia la gara, con la Lupa che continua a spingere alla ricerca del 2-0. E il doppio vantaggio arriva, al minuto 61: uno-due tra Celik e Mancini, con il turco che raccoglie l’invito del compagno e batte Okoye, riuscendo a ingannare anche altri avversari che si erano posizionati sulla linea di porta. La partita è virtualmente chiusa, seppur vi siano alcune chances per riaprirla: la più importante è sui piedi di Zaniolo al 72’, che intercetta un passaggio rischioso di N’Dicka e prova a battere Svilar, ma sbatte sul muro serbo. Negli ultimi minuti ancora un super Svilar salva un colpo di testa di Bayo e poi viene aiutato anche dal palo, che respinge invece una conclusione di Atta. Torna in vetta alla classifica la Roma, battendo l’Udinese e arrivando a 24 punti in classifica.
Inter vs Lazio
Chiude l’11esima giornata l’Inter, che affronta la Lazio di Sarri a San Siro. L’ultimo scontro tra le due squadre evoca ricordi amari per i nerazzurri, che hanno gettato la possibilità di superare il Napoli alla penultima gara dello scorso campionato, grazie a una doppietta di Pedro. E infatti, memore del precedente, il Biscione la sblocca dopo appena 125 secondi: Bastoni recupera altissimo il pallone ai danni di Isaksen e serve Lautaro, che di prima intenzione, con un tiro di collo esterno, incastra il pallone all’incrocio, segnando il 161esimo gol in maglia Inter e raggiungendo Mazzola al quarto posto della classifica marcatori all time della Beneamata. Ma l’impeto dei meneghini non si ferma, con la squadra di Chivu che cerca a più riprese il gol del +2: grande incursione palla al piede di Barella fino al limite dell’area, con il pallone che giunge poi sul mancino di Sucic e si spegne sul fondo non di molto. Nella ripresa i lombardi gestiscono il pallone, ma forse addormentano troppo la partita, accontentandosi del risultato: l’effetto è che i biancocelesti rimangono in partita, anche se non riescono a creare situazioni di particolare pericolo verso la porta difesa da Sommer. Anzi, al 58’, Lautaro va vicino al 2-0 e alla doppietta personale: triangolazione tra il capitano nerazzurro e Barella, con l’argentino che va alla conclusione ma spedisce alto. Dopo appena 4 minuti, però, arriva il gol che chiude i conti: Carlos Augusto e Barella recuperano palla ai danni di Cataldi, con il centrocampista sardo che conduce il pallone per qualche metro e poi pesca Lautaro con l’esterno. Il 10 nerazzurro temporeggia e aspetta l’inserimento di Dimarco, che premia con i tempi giusti: è meraviglioso il suggerimento del prodotto del settore giovanile dell’Inter, che mette in area un pallone teso tra portiere e difesa che Bonny deve solo appoggiare in porta, per uno dei gol più semplici della sua carriera. Rete fondamentale per i padroni di casa, che qualche minuto più tardi vedono anche annullarsi una rete, dopo revisione al monitor, per un tocco di mano a inizio azione di Dimarco. Al 77’ l’Aquila sfiora il gol che avrebbe dimezzato lo svantaggio: gran traversone di Pedro e incornata di Gila, che colpisce prima la traversa e poi il palo, rimbalza sulla linea e termina docile tra le braccia di Sommer. Altra vittoria per il Biscione, che continua a crescere e a macinare punti in classifica, agganciando la Roma al primo posto e preparandosi al meglio al derby che andrà in scena dopo la sosta.

