Il Consiglio di stato: Forlì e Pineto in A1, pallavolo nel caos

Il consiglio di stato ha stabilito che la Yoga Forlì è già in serie A1. Il suo ricorso è stato dichiarato inammissibile, ma i giudici della sesta sezione hanno fatto notare che non c’è stato alcun atto di revoca del ripescaggio. Quindi, anche Forlì è in A1.

Una sconfitta sul piano legale, una vittoria agli effetti pratici. Un altro colpo di scena nel mondo della pallavolo italiana messo in ginocchio dalla querelle dell’estate. Sì, perché ad oggi l’Aran Pineto e la Yoga Forlì hanno ottenuto quello che volevano, cioè la serie A1. La Lega e la Fipav, invece, sono uscite con le ossa rotte da una vicenda che non sono riuscite a gestire. L’Aran è stata reintegrata dal Coni, dopo l’esclusione di Lega e Fipav, e la Yoga Forlì ha visto riconoscere le proprie istanze dal consiglio di stato. Che ha messo a nudo un altro errore della Lega e della Fipav che non hanno annullato il provvedimento in cui Forlì è stato ammesso in A1.

Che, quindi, ad oggi conta 15 squadre. La Lega ieri sera ha fatto sapere che oggi si consulterà con la Fipav per decidere il da farsi. Sono due le opzioni: mettere nero su bianco l’esclusione di Forlì, visto che il campionato è a 14 squadre e che il Coni ha rimesso dentro l’Aran. Ma così facendo, i romagnoli riprenderebbero la strada dei ricorsi. L’alternativa, ovvero la soluzione più pratica, è l’allargamento della A1 a 15 squadre (si vocifera con due retrocessioni, anziché una) con la conseguente riformulazione del calendario dopo che sono state già giocate quasi tutte le gare della prima giornata. Un caos, un vero caos!

L’unica certezza, alla luce della decisione di ieri, è la serie A1 per l’Aran Pineto, ormai al riparo da qualsiasi ricorso e da qualsiasi provvedimento ostile.
Che poi i dirigenti che governano il campionato e il movimento abbiano dimostrato tutte le proprie lacune è un altro discorso. La Lega è dimissionaria, il suo direttore generale, Massimo Righi, no. Domani, nel corso dell’assemblea, qualcuno dovrebbe presentargli il conto di questa estate folle. E poi Petrucci, il presidente del Coni: che cosa pensa di questo caos?