Il Lanciano in casa è un disastro

La Spal infligge l’ennesima sconfitta, rossoneri vicini alla zona play out

LANCIANO. Il Guido Biondi si conferma terra di conquista per le squadre avversarie. Quella di ieri è stata infatti l’ottava sconfitta patita dalla Virtus tra le mura amiche. Amiche si fa per dire, visto che ad uscire, per l’ennesima volta, tra gli applausi del pubblico locale, sempre più esiguo (141 i paganti per un totale di circa 700 presenze), è stata la Spal, che si è imposta in rimonta alla formazione dello squalificato Dino Pagliari, che ha seguito dalla tribuna il match, sostituito in panchina dal suo secondo, Guido Di Fabio.

Un’altra debàcle, insomma, per i rossoneri, che a questo punto dovranno cercare lontano da casa (ovvero a Taranto e Ravenna) i punti necessari a garantire la permanenza diretta in Prima Divisione (i play out sono a un punto). Al Biondi infatti restano ancora da disputare due gare (contro Rimini e Cavese), ma con i tempi che corrono meglio non farsi grosse illusioni, e puntare sul rendimento esterno, sicuramente più redditizio.
Eppure l’avvio di gara aveva illuso i pochi tifosi presenti sugli spalti. Dopo essere passata in vantaggio su rigore, la Virtus pareva decisa a mettere al sicuro il risultato, avendo sfiorato più volte il raddoppio.

Volontà vanificata dall’ormai cronica imprecisione di un attacco che, orfano di Colussi (assente ieri, al pari di Turchi, Sacilotto e Chiodini), non è riuscito a metterla dentro, creando così i presupposti per la riscossa estense.
Agevolata a dire il vero, da un penalty concesso con eccessiva magnanimità dal direttore di gara, che giudicava volontario un fallo di mano di Mammarella, sugli sviluppi di una conclusione ravvicinata di Smit.

Azione viziata all’origine da un’ingenuità del portiere Aridità, che si ripeteva allo scadere della prima frazione di gioco facendosi sorprendere sul proprio lato dal violento calcio piazzato di Rossi.
Dal possibile 2-0, quindi, i locali andavano al riposo sotto di un gol, che diventavano due nella ripresa, malgrado l’ingresso in campo di Sinigaglia (evanescente quanto il sostituito Masini) e la mezz’ora finale giocata con l’uomo in più per l’espulsione di Cabeccia.

Al resto pensava infatti il portiere ospite Capecchi, insuperabile sulle conclusioni a colpo sicuro di Amenta (due volte) e Zeytulaev.

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IL TABELLINO

VIRTUS LANCIANO: 1 -   SPAL: 3

  • VIRTUS LANCIANO (4-4-2): Aridità; Colombaretti (23’ st Improta), Antonioli, Moi, Mammarella; Vastola, Di Cecco, Amenta, Zeytulaev; Sansone, Masini (1’ st Senigaglia). A disposizione: Bellucci, Coppini, Oshadogan, Perfetti, Aquilanti. Allenatore: Pagliari.

  • SPAL (4-3-3): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Rossi (43’ st Bortel), Bedin, Migliorini; Meloni (18’ st Licata), Cipriani, Smit (37’ st Pedruzzi). A disposizione: Ioime, Pallara, Laurenti, Marongiu. Allenatore: Notaristefano.

    ARBITRO: Gavillucci di Latina.
    RETI: 14’ pt (rig.), Sansone, 33’ pt (rig.) Cipriani; 44’ pt Rossi, 22’ st Smit.
    NOTE: espulso al 17’ st Cabeccia per somma di ammonizioni; ammoniti Mammarella, Cipriani, Lorenzi, Mammarella, Capecchi.