Il Teramo fa l’impresa in Europa
Batte di 15 punti l’Apoel, cancella il tonfo dell’andata e si qualifica.
TERAMO. Pazzesco. Bellissmo. Incredibile. Di aggettivi, e di iperboli, se ne potrebbero usare a decine, ma quello che si è visto ieri sera al Palascapriano non è stata solo una bella partita di basket, ma un inno allo sport, all’agonismo alla voglia di crederci. E di esserci.
E il Teramo basket in Eurocup c’è. L’impresa che tutti si auguravano alla vigilia, magari anche senza crederci, è fatta. Bisognava vincere di 15 punti, e 15 sono stati: negli ultimi secondi, allo spasimo, in un palazzetto che ormai era una bolgia, davanti agli attoniti giocatori dell’Apoel Nicosia che non riuscivano quasi a credere che quegli indemoniati dei loro avversari stavano rimontando il distacco di 14 punti che loro, quasi comodamente, gli avevano inflitto nella partita di andata a Cipro. Non c’era il pienone nel palazzetto, affollato comunque da oltre duemila spettatori. Il dato serve solo a sottolineare che quelli che non c’erano se ne possono solo pentire, perché hanno perso uno spettacolo che non si vede tanto spesso sui parquet, una partita che dall’intervallo in poi è stata di una rara intensità agonistica ed emotiva.
Nel primo tempo c’è stato maggiore equilibrio. 19 pari nella prima frazione, e anche se nella seconda il Teramo - grazie soprattutto a Jones e Hoover - riusciva a prendere un piccolo vantaggio, non dava l’impressione di essere in grado di far girare decisamente verso di sé l’inerzia della gara, né di avere trovato il modo di difendersi adeguatamente dai velocissimi esterni dell’Apoel e da uno scatenato Sims che in 20 minuti aveva messo a segno 22 punti.
43-38 all’intervallo, un vantaggio buono per una partita “normale”, non per questa. E infatti il
Teramo cambia marcia. In difesa soprattutto - anche questa volta la chiave della vittoria - e nell’atteggiamento, che diventa molto più aggressivo con pressing a tutto campo. Poeta dà la spinta (penetrazioni, assist e canestri) e in 4 minuti il Teramo va a più 10 (51-41); poi con un paio di triple di Hoover si issa sul più 13 (57-44).
A quel punto il palazzetto comincia a crederci davvero, ma manca ancora tanto tempo. L’Apoel non è uno sparring partner e riduce il distacco a 61-54 al termine della frazione. L’intensità difensiva del Teramo aumenta e i ciprioti perdono diverse palle. Goccia a goccia il vantaggio cresce e a cinque minuti dalla fine Amoroso (un gladiatore) mette dentro la tripla del 70-58. Poi è Hoover mano calda a sparare la bomba del più 15: il cronometro dice che mancano tre minuti e 24 e tutto è ancora possibile. L’Apoel segna: 73-60 e il Teramo è virtualmente fuori. 1’20 alla fine: due liberi di Jones e si torna a più 15, ma c’è ancora Sims dalla lunetta e Teramo scende a +13 a 9 secondi dalla sirena. E’finita? No: Jones si procura un fallo, tira e segna i due liberi. E’ fatta, il palasport può scoppiare di gioia.
IL TABELLINO
TERAMO: 77 - APOEL: 62


E il Teramo basket in Eurocup c’è. L’impresa che tutti si auguravano alla vigilia, magari anche senza crederci, è fatta. Bisognava vincere di 15 punti, e 15 sono stati: negli ultimi secondi, allo spasimo, in un palazzetto che ormai era una bolgia, davanti agli attoniti giocatori dell’Apoel Nicosia che non riuscivano quasi a credere che quegli indemoniati dei loro avversari stavano rimontando il distacco di 14 punti che loro, quasi comodamente, gli avevano inflitto nella partita di andata a Cipro. Non c’era il pienone nel palazzetto, affollato comunque da oltre duemila spettatori. Il dato serve solo a sottolineare che quelli che non c’erano se ne possono solo pentire, perché hanno perso uno spettacolo che non si vede tanto spesso sui parquet, una partita che dall’intervallo in poi è stata di una rara intensità agonistica ed emotiva.
Nel primo tempo c’è stato maggiore equilibrio. 19 pari nella prima frazione, e anche se nella seconda il Teramo - grazie soprattutto a Jones e Hoover - riusciva a prendere un piccolo vantaggio, non dava l’impressione di essere in grado di far girare decisamente verso di sé l’inerzia della gara, né di avere trovato il modo di difendersi adeguatamente dai velocissimi esterni dell’Apoel e da uno scatenato Sims che in 20 minuti aveva messo a segno 22 punti.
43-38 all’intervallo, un vantaggio buono per una partita “normale”, non per questa. E infatti il
Teramo cambia marcia. In difesa soprattutto - anche questa volta la chiave della vittoria - e nell’atteggiamento, che diventa molto più aggressivo con pressing a tutto campo. Poeta dà la spinta (penetrazioni, assist e canestri) e in 4 minuti il Teramo va a più 10 (51-41); poi con un paio di triple di Hoover si issa sul più 13 (57-44).
A quel punto il palazzetto comincia a crederci davvero, ma manca ancora tanto tempo. L’Apoel non è uno sparring partner e riduce il distacco a 61-54 al termine della frazione. L’intensità difensiva del Teramo aumenta e i ciprioti perdono diverse palle. Goccia a goccia il vantaggio cresce e a cinque minuti dalla fine Amoroso (un gladiatore) mette dentro la tripla del 70-58. Poi è Hoover mano calda a sparare la bomba del più 15: il cronometro dice che mancano tre minuti e 24 e tutto è ancora possibile. L’Apoel segna: 73-60 e il Teramo è virtualmente fuori. 1’20 alla fine: due liberi di Jones e si torna a più 15, ma c’è ancora Sims dalla lunetta e Teramo scende a +13 a 9 secondi dalla sirena. E’finita? No: Jones si procura un fallo, tira e segna i due liberi. E’ fatta, il palasport può scoppiare di gioia.
IL TABELLINO
TERAMO: 77 - APOEL: 62
ARBITRI: Javor (Slo), Dmitriev (Bul), Mateus (Fra). NOTE: parziali 19-19; 42-38; 61-54. Tiri liberi: Teramo 13/20, Apoel 15-20. Tiri da 2: Teramo 17/38, Apoel 16/34. Tiri da tre: Teramo 10/33, Apoel 5/10. Rimbalzi: Teramo 39 (18 off., 21 dif.), Apoel 34 (7 off., 27 dif.). |