La serie B va a due marce tra follie e sostenibilità

L’analisi: la Samp cede Tutino all’Avellino deprezzandolo e pagando parte dell’ingaggio. Lo Spezia ha 18,4 milioni di stipendi, ma c’è chi si sforza di restare nei parametri
A leggere di certe cifre viene da pensare a una serie B a due marce. Chi punta alla sostenibilità economica, o quantomeno cerca di avvicinarcisi, e chi dritto al risultato. Il neopromosso Pescara rientra nel novero dei club che cerca di avvicinarsi al pareggio di bilancio. Non partecipa ad aste e cerca di restare in determinati parametri che si è dato. C’è, invece, chi non bada a spese: il Palermo, spinto da 14mila abbonamenti, è il grande favorito.
Ma oggi dovrebbe chiudersi un’operazione che la dice lunga sulla serie cadetta. Gennaro Tutino è destinato a passare dalla Sampdoria all’Avellino (ha prolungato fino al 2027 i contratti di Cancellotti e Rigione). Attaccante di 29 anni, nella passata stagione ha realizzato tre reti con la maglia blucerchiata. In quella precedente 20 a Cosenza. Insomma, un buon attaccante ma non sempre uno che fa la differenza nella cadetteria. Nella Sampdoria è ai margini. Dovrebbe andare in Irpinia in prestito con diritto di riscatto a 700mila euro dopo che la Sampdoria lo ha messo in bilancio per 3,577 milioni di euro. Tutino ad Avellino confermerebbe l’ingaggio di 800mila euro di cui, però, 500mila pagati dalla Sampdoria. Nei restanti due anni di contratto di Tutino, invece, l’ingaggio sarebbe interamente a carico dell’Avellino. La Sampdoria sta vendendo anche Meulenseen in Olanda per mezzo milione. Cifre che rendono l’idea della serie B a due marce e delle voci che vogliono il club blucerchiato come il più indebitato della B dopo la salvezza strappata ai play out, grazie alla penalizzazione del Brescia di Cellino. Detto ciò sembra che il tecnico doriano Massimo Donati abbia chiesto alla dirigenza di confermare Massimo Coda, attaccante da 800mila euro di ingaggio a stagione, prossimo ai 37 anni. In ritiro gli avrebbe fatto una buona impressione. A farla da padrone, ovviamente, sono gli ingaggi. Memorabile la battuta di Giovanni Galeone, ex allenatore del Pescara e del Perugia: «Vlahovic (centravanti della Juve, ndr) guadagna un milione di euro al mese e non sa nemmeno stoppare la palla».
Lo Spezia ha un monte ingaggi di 18,4 milioni per la stagione 2025-2026, lontano ovviamente dal tetto salariale che si è data la Lega di B, vale a dire nove milioni. E, quindi, c’è l’obbligo di presentare una fideiussione a garanzia del 40% dell’eccedenza. A tutto ciò va aggiunta la difficoltà nel “piazzare” il centravanti Gianluca Lapadula, 35 anni, arrivato nel corso del mercato di gennaio dal Cagliari, con un ingaggio netto di 800 mila euro. Un giocatore preso a gennaio che a giugno già non rientra nei piani tecnici. Ma che nel frattempo reclama il rispetto del contratto, a ragione.
Dalle follie calcistiche a una sorpresa: dopo la retrocessione a Venezia sono stati già sottoscritti 4.000 abbonamenti e sabato sera Giovanni Stroppa nell’amichevole ha schierato l’ex Pescara Alessandro Plizzari titolare, riservando a Stankovic il secondo tempo.
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