Lo sfogo di Stella: biancazzurri irriconoscenti

Il centrocampista oggi a Montesilvano (1ª categoria) racconta l'addio traumatico

 PESCARA. Pescara, Piacenza, Ascoli, poi ancora Piacenza, Avellino, il ritorno nella sua Pescara e per finire l'incubo dell'Igea Virtus, in Lega Pro. Una carriera spesa tra A e B. Adesso la beffa, la delusione, la rabbia. «Sto giocando in Prima categoria con il Montesilvano». A 30 anni, l'ex ragazzino prodigio del Pescara Marco Stella ha quasi detto addio alla parola professionista. «Mi sono stancato del mondo del calcio», racconta il centrocampista di Cappelle sul Tavo. «Volevo quasi smettere definitivamente, poi ho trovato i ragazzi del Montesilvano che mi hanno fatto ritrovare la voglia di divertirmi con il calcio. Adesso sto qui, ma aspetto qualcosa». Stella aspetta una chiamata dalla Lega Pro. «Magari, ma per i calciatori della mia età è sempre più difficile. Ormai in Lega Pro ci sono tanti ragazzini a causa della regola degli under che permettono di prendere anche i contributi per la valorizzazione. Queste regole hanno tagliato le gambe a tanti calciatori». In estate era stato in ritiro con l'Atessa Vds, però poi è successo qualcosa. «Ho fatto il ritiro con loro per 25 giorni, avevamo anche trovato l'accordo per tesserarmi, però alla seconda gara amichevole mi sono infortunato. Un problema tendineo risolvibile nel giro di poco tempo, invece l'Atessa Vds mi ha fatto capire che dovevo tornarmene a casa. Mi sono sentito tradito dalla società e dall'allenatore». Un calvario iniziato l anno prima quando dal Pescara si trasferì all'Igea Virtus, club che fallì alla fine del campionato. «Lì è stato un massacro. Ero andato via da Pescara per non creare problemi alla dirigenza che stava entrando dopo il fallimento. Così facendo mi sono tagliato le gambe da solo perché all'Igea siamo falliti a fine stagione. Dal Pescara mi sarebbe piaciuto altro trattamento, visto che io e Pomante (ora alla Nocerina, ndc) siamo stati gli unici a trainare il gruppo che non voleva scendere in campo durante il periodo del disimpegno dei Soglia. Io ero e sono attaccato ai colori biancazzurri e sinceramente mi sarebbe piaciuto ricevere un trattamento diverso. Vedo alcune partite del Pescara, ma a volte mi fa male ripensare al passato». Adesso una chance in questo mercato di gennaio. «Lo spero, perché ho solo voglia di tornare a divertirmi. Dei soldi non mi importa, perché andrei a giocare anche al minimo pur di rientrare nel calcio».

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