Il presidente onorario Vincenzo Marinelli con il patron biancazzurro, Daniele Sebastiani

CALCIO SERIE B

Marinelli: «Pescara, tieniti stretto Sebastiani» 

Il presidente onorario a ruota libera: «Senza Daniele il calcio in città non avrebbe futuro, ma su Zeman ha sbagliato»

PESCARA. È il grande saggio biancazzurro. Se si pensa al calcio pescarese ,è impossibile non parlare di Vincenzo Marinelli. Classe 1936 come il suo amato Pescara, di cui è presidente onorario. L’imprenditore nato a Carpineto della Nora, è stato vice presidente e presidente del Delfino dalla metà degli anni Sessanta fino al 1987. È stato consigliere di Lega e vice presidente di Lega Pro ed è dirigente accompagnatore della Nazionale under 21. Uomo di calcio a 360 gradi, che si è raccontato al Centro.
Vincenzo Marinelli, il prossimo anno si ripartirà da Bepi Pillon in panchina. È la scelta giusta, dopo la salvezza centrata nell’ultimo campionato?
«Credo di sì e penso che sia una scelta giusta. Pillon è stato individuato da Giorgio Repetto ed è stata una mossa azzeccata. È un tecnico preparato, una persona educata e, soprattutto, un gran lavoratore. Ne parlano tutti bene e sono contento che rimanga a Pescara».
Sebastiani rimarrà?
«Io lo spero, perché senza di lui il calcio pescarese non avrebbe futuro. Lo dice uno che è stato vice presidente e presidente della Pescara calcio dalla metà degli anni Sessanta fino al 1987, collezionando promozioni di cui 4 in serie A. Sebastiani è persona che ha dato tanto al calcio ed è persona capace. Purtroppo in queste ultime due stagioni i risultati non sono stati buoni, però non bisogna dimenticare i traguardi raggiunti negli anni precedenti».
Quindi, lei crede che la contestazione nei confronti del presidente sia esagerata?
«Dico che non è possibile stare sempre sotto tiro e ricevere ingiurie e minacce di tutti i tipi. Dico solo che non merita un simile trattamento. Le contestazioni fanno parte del gioco, anch’io ne ho subite tante, ma le offese personali sono inaccettabili. La gente non capisce che non ci sono più imprenditori italiani disposti ad impegnarsi nel calcio. Guardate Roma, Inter e Milan e tante altre società. Sono finite in mani straniere. Fuori da Pescara viene apprezzato, ma in città poi accade il contrario. Qui sono passati tanti giocatori che sono diventati campioni, come Verratti e Torreira, ma anche Politano, Biraghi, Caprari, Cristante e Quintero. In pochi, però, hanno apprezzato quello che ha fatto questa società e vi dico che l’alternativa a Sebastiani non c’è e bisogna tenerselo stretto, altrimenti il calcio sparirebbe. Anche se io gli rimproverò una cosa...»
Cosa, presidente?
«Personalmente non credo ai cavalli di ritorno e, per questo motivo, non avrei richiamato Zeman. Daniele (Sebastiani, ndr) in quel momento ha fatto quella scelta anche per accontentare la piazza e ha sbagliato. Zeman mi piace e lo reputo un grande tecnico, specie con i giovani, ma certe cose potevano essere evitate»
Quali?
«A livello tecnico non mi è piaciuto quello che successo con Ganz, che gli è stato acquistato come attaccante titolare, ma ha giocato pochissimo. Anche la scelta di schierarsi politicamente (con il Movimento 5 Stelle, ndr) in un momento così delicato del campionato io, sinceramente, l’ avrei evitata».
Come si spiega la crisi di quest’anno?
«Purtroppo il giocattolo si è rotto dopo i primi risultati negativi, la squadra non è riuscita a reagire e abbiamo avuto paura di finire nei play out».
I tifosi del Pescara che squadra devono aspettarsi per il prossimo campionato?
«Con Sebastiani al timone il progetto sarà ambizioso, ma senza fare follie economiche. Sono sicuro che si farà di tutto per puntare in alto».
Seguirà il Mondiale e per chi farà il tifo?
«Non credo che vedrò le partite in tv, fa troppo male seguire un Mondiale senza la nostra Nazionale. Le favorite? Argentina e Germania».
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