Milan, pronti Donadoni o Inzaghi

1 Maggio 2014

Con Seedorf fino a fine campionato, poi potrebbero decidere i legali

MILANO. Tre partite, poi sarà tempo di verdetti. Contro Inter, Atalanta e Sassuolo il Milan si gioca le ultime chance di raggiungere l'Europa League e a fine campionato si capirà chi lo guiderà l'anno prossimo, anche se la conferma di Clarence Seedorf sarebbe un clamoroso colpo di scena. Martedì Adriano Galliani ha visto l'allenatore nel suo ristorante e l'incontro, senza modificare drasticamente la soluzione, ha sancito una tregua temporanea per il bene comune. «Sono andato a prendere solo un aperitivo. Meglio che non parlo, sennò perdo la causa», ha sorriso Galliani, protagonista a Milanello di un breve siparietto scherzoso. L'idea in casa Milan è di restare sereni e uniti accantonando ogni discorso per tre settimane, con l'obiettivo di vincere il derby e centrare la qualificazione alla coppa, anche attraverso i preliminari. Poi si faranno i conti e, a quel punto, non è escluso che l'addio anticipato si consumi addirittura per vie legali. Farebbe comodo a entrambe le parti se il Galatasaray decidesse, come sembra, di puntare su Seedorf per il dopo Mancini. Il Milan dal canto suo dovrà decidere che strada prendere al bivio fra altri due ex rossoneri: l'ormai consacrato Roberto Donadoni, reduce da una stagione strepitosa a Parma, oppure una nuova suggestiva ma rischiosa scommessa, Pippo Inzaghi, che altrimenti potrebbe finire proprio sulla panchina emiliana.

Prima del possibile epilogo, Seedorf avrà la possibilità di esordire da tecnico nel derby con l’Inter, cruciale in chiave Europa League.