Naiadi, le piscine dei campioni

6 Maggio 2010

A un anno dai Giochi, la struttura mantiene il respiro internazionale

PESCARA. «E’ la credibilità ritrovata, il lascito più grande dei Giochi del Mediterraneo. E’ Federica Pellegrini che dice: “Le Naiadi, centro favoloso”. E’ Alberto Castagnetti, ct della nazionale di nuoto, che ha elogiato l’organizzazione impeccabile».
Dovesse fermare in tre attimi l’anno che sta per andare via, quello iniziato nel giugno scorso con il record mondiale nei 400 stile libero di Federica Pellegrini, Luciano Di Renzo, il direttore delle Naiadi, farebbe una carrellata di elogi ricevuti ricordando anche «l’affetto che i pescaresi hanno finalmente ritrovato per le Naiadi».

A quasi un anno dai Giochi ospitati in Abruzzo - iniziati il 26 giugno 2009 - il centro sportivo della riviera ha fatto tesoro del biglietto da visita offerto dalla manifestazione sportiva e si prepara a offrire una nuova stagione estiva di grande nuoto. Per la prima volta, infatti, il trofeo internazionale Sette Colli lascia la sua dimora fissa, il Foro Italico di Roma, e si trasferisce alla Naiadi dal 17 al 19 giugno dove sono attesi il plurimedagliato Michael Phelps, Federica Pellegrini, Alessia Filippi e Brenton Rickard. «E’ questo il regalo dei Giochi del Mediterraneo», prosegue Di Renzo, «l’aver restituito il respiro internazionale alle Naiadi».

Accanto al trofeo più prestigioso, il calendario del centro sportivo ospiterà anche i campionati italiani Csen, il trofeo Abruzzo, il campionato italiano disabili, quello a squadre di nuoto, di salvamento fino alle collegiali: sette nazionali - Finlandia, Inghilterra, Australia, Francia, Italia e Belgio - che hanno scelto il centro di Pescara per allenarsi.

«Determinanti»: così, Di Renzo, ex presidente della Simply Pescara, arrivato alla Naiadi nel 2006, definisce l’effetto che i Giochi hanno avuto su Pescara e sul centro che gestisce, ritornato una vetrina del nuoto. Quattro piscine, con il fiore all’occhiello di quella olimpica, rimesse in parte a nuovo con i finanziamenti arrivati sotto la manifestazione, circa 2 milioni di euro. «Ma ci avevano promesso 7 milioni e invece il finanziamento è stato tagliato», racconta Di Renzo. «Con quei 2 milioni siamo riusciti a porre le basi per il rilancio: sistemare la piscina olimpica, adeguare l’impianto di aerazione e quello antincendio.

Pochissimo, rispetto a quello che c’è ancora da fare». Di Renzo racconta che ancora oggi, nel momento in cui le Naiadi hanno superato il momento più critico, quello dei lavoratori incatenati, delle lotte sindacali e delle piscine con l’acqua fredda, la struttura è ancora un cantiere. «Ogni giorno c’è una magagna: una perdita, un tubo che si rompe. E’ l’eredità di un centro che per anni è rimasto abbandonato. Nel 2006, quando sono arrivato, lo scenario era impressionante: un disastro. E io, guidato più dall’affetto dell’ex atleta che da uno spirito imprenditoriale, perché sembrava una battaglia persa, ho cercato di rimettere in sesto la struttura. Ma è chiaro che le Naiadi non possono reggersi più soltanto sul nuoto ma, per funzionare bene, hanno bisogno di una pluralità di servizi».

Quest’anno, infatti, accanto al calendario sportivo, le Naiadi tornano, dopo tanti anni, a ospitare spettacoli: sono attesi Teo Teocoli (24 luglio), Corrado Guzzanti (7 agosto) e Pino Daniele (12 agosto).
A raccontare la storia delle Naiadi ci sono due bacheche di foto: quelle che ritraggono la stagione gloriosa della Sisley e quelle dedicate ai Giochi del Mediterraneo con i grandi campioni, da Massimiliano Rosolino a Filippo Magnini. Uno spaccato delle due epoche d’oro delle piscine di Pescara in cui Di Renzo si augura di aver aperto una terza via: «Il ritorno agli antichi splendori, ma con una qualità eccellente di servizi».

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