Oddo: voglio conquistare il pubblico con il bel gioco
«Pronto a querelare chi sostiene che mi ero accordato prima dei play out»
PESCARA. Infastidito (eufemismo) per le voci di un accordo pregresso con Daniele Sebastiani, determinato ed entusiasta per il nuovo corso. L’approccio di Massimo Oddo è velenoso, il neo allenatore del Pescara respinge le notizie su un contratto già stipulato molto prima dello spareggio play out, quando guidava il Perugia e i rumors su un possibile ritorno in riva all’Adriatico cominciavano a serpeggiare negli ambienti sportivi di mezza Italia. «Sono amareggiato, la trattativa con il presidente Sebastiani è iniziata cinque giorni fa», racconta Oddo nella sala conferenze dell’Ekk hotel, quartier generale del ritiro del Delfino, «non è vero che tra noi ci fosse già un accordo e ho le prove sul telefonino. Se leggerò ancora notizie di questo genere adirò le vie legali. Posso capire i tifosi, ma non accetto che tali fake news vengano diffuse dagli organi di stampa. Al Perugia ho dato tutto quello che avevo fino all’ultimo giorno e chi mi è stato accanto lo sa, a partire dai dirigenti. Per me l’argomento si chiude qui». Le strade di Oddo e il Pescara si separarono a febbraio 2017, quando la società decise di esonerarlo puntando sul ritorno di Zdenek Zeman che non riuscì ad evitare una retrocessione già scritta. Prima di quel pessimo torneo di A il 44enne ex difensore di Lazio e Milan aveva conquistato i tifosi portando il Delfino in finale play off nel 2015 (persa contro il Bologna) dopo aver preso il posto di Marco Baroni all’ultima giornata e, l’anno successivo, conquistando la serie A al termine dello spareggio promozione con il Trapani. Oddo sembrava pronto per la consacrazione, invece dalle successive esperienze di Udine, Crotone e Perugia sono arrivate solo delusioni, non sempre per colpa sua. Ad esempio, in Umbria, nel giorno in cui è stato sollevato dall’incarico la squadra era in piena zona play off. Ora la nuova chance nella sua città e in una società che in questi anni ha conservato intatta una enorme stima nei suoi confronti. «Ho accettato la proposta del Pescara perché i dirigenti mi conoscono bene e so che mi proteggeranno nei momenti di difficoltà che qualsiasi squadra deve affrontare nel corso di una stagione. È stata una scelta ponderata e avermi fatto firmare un contratto di due anni è un bell’attestato di fiducia. Ovviamente, per rendere efficace il nostro progetto sarà indispensabile che tutte le componenti siano in sintonia: squadra, società, allenatore e ambiente. L’esempio più calzante è lo Spezia che dopo cinque partite era in fondo alla classifica con un allenatore sulla graticola e alla fine è andato in A grazie all’unità di intenti». C’è una rosa da rifondare con poco tempo a disposizione, ma Sebastiani, presente al suo fianco, assicura che a breve arriveranno 5 o 6 elementi. Poi l’organico verrà completato e si potrà indicare un obiettivo. «Partiamo dai dati di fatto. Il Pescara si è salvato ai calci di rigore nei play out, sono andati via calciatori forti e in questa fase bisogna ricostruire l’ossatura. Al momento non si possono fissare obiettivi, l’unica richiesta che ho ricevuto dal presidente è quella di provare ad esprimere un calcio divertente». Tempo fa, sull’ipotesi di una chiamata del Pescara, Oddo disse che «i ritorni nascondono insidie, le aspettative sarebbero troppo alte. In ogni caso, nella vita mai dire mai». La sua voglia di riscatto, che poi è la stessa del Delfino, lo ha spinto a sposare il nuovo progetto. «Non ho mai avuto paura delle sfide, anzi, il rischio mi ha sempre dato una forte carica e sarà così anche stavolta. Spesso sono tacciato come presuntuoso, invece non lo sono affatto. Credo in me stesso, questo sì. La ricetta per riportare entusiasmo è il bel calcio, so che per i tifosi pescaresi il divertimento è al primo posto, forse anche più del risultato. Ho fiducia del presidente, di Repetto, con cui ho un grande feeling perché condividiamo la stessa filosofia calcistica, e di Bocchetti che ho conosciuto pochi giorni fa. Sono felice di essere tornato e non ho paura di affrontare questa stimolante avventura».
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