Punti e morale per la Tercas Teramo

Con il colpaccio a Caserta i biancorossi scacciano i fantasmi di Cantù

TERAMO. Il Teramo più bello quando non te l’aspetti. Nella serata in cui tutti erano pronti a soffrire, in trasferta contro la seconda in classifica, la Banca Tercas tira fuori l’orgoglio e soprattutto ritrova quella concentrazione e quella voglia di giocare che una settimana fa, in casa contro Cantù, aveva avuto solo a tratti. Sabato sera a Caserta, il Teramo ha pure avuto i suoi momenti di sofferenza.

Quando, a una paio di minuti dal termine, il temutissimo Jumaine Jones ha cominciato a intaccare il vantaggio dei biancorossi, il Teramo ha forse visto i fantasmi di Cantù, ma se lo ha fatto li ha scacciati subito. Questa volta non ci sono state quelle leggerezze difensive finali che avevano aperto ai lombardi la strada per vincere una partita che il Teramo, dopo un’incredibile rimonta, sembrava avere saldamente in mano. No, questa volta la difesa biancorossa è stata attenta per tutta la gara: di fronte aveva il miglior attacco del campionato e ha tenuto Caserta a 59 punti.

Certo, la Pepsi ci ha messo del suo - e di questo si è lamentato parecchio Sacripanti, sconcertato dalle percentuali insolitamente basse dei suoi giocatori - però il finale è sempre il risultato di due forze combinate: errori da una parte, di sicuro, ma dall’altra c’era una squadra che non ha permesso tanti tiri aperti. E che in attacco, oltre a registrare percentuali leggermente superiori dal campo, ha messo a referto un fantastico 100% nei tiri libri: 18 su 18.

«Non era una partita facile», ha dichiarato a caldo il coach biancorosso Andrea Capobianco, subito dopo aver sbancato il Palamaggiò, «ma abbiamo offerto una prestazione di grande forza mentale contro una squadra ai primi posti della classifica che gioca una buona pallacanestro e può contare sul sostegno di un pubblico sempre molto caldo. Abbiamo avuto grande attenzione nonostante i fantasmi di un campionato in cui abbiamo perso nove partite entro i cinque punti di scarto. Non è facile per noi, ma questa risposta è stata molto importante perché vuol dire che sappiamo capire gli errori che commettiamo».

Dal canto suo il tecnico canturino Pino Sacripanti si è soffermato sugli errori dei suoi uomini: «Non abbiamo segnato mai, giocando con poca fiducia e leggendo male le situazioni di gioco. E quando abbiamo lavorato bene abbiamo sbagliato conclusioni anche facili. Abbiamo tirato con il 44% da due, tirando ben 23 volte da 3 con appena il 22%».
Bocciatura su tutta la linea. Ci pensa allora il coach della Banca Tercas a ricordare i meriti di Caserta: «La Pepsi è stata brava in difesa e in alcune fasi della partita ci ha tolto la via del canestro», ma il Teramo «ha saputo sfruttare il gran sacrificio di Amoroso che si è saputo mettere al servizio dei compagni e saper uscire dalle difficoltà con l’ottima risposta fornita a Caserta, con un vittoria molto importante.

Siamo riusciti a rispettare il piano partita, contenendo alcuni giocatori di Caserta e mettendo tanta pressione su altri. In particolare siamo stati bravi in difesa su Ere e su quel campione che risponde al nome di Jumaine Jones».
Che se l’è cavata meglio, rispetto alla partita di andata, nel confronto diretto con il Jones biancorosso, che in quell’occasione l’aveva quasi annullato: si può dire che sabato sera il duello fra i numeri 3 è finito in parità (13 punti per Jumaine in 37 minuti sul parquet, 11 per Bobby in 20 minuti), mentre c’è stata la prevalenza di Giuseppe Poeta nell’altro scontro diretto che costituiva uno dei motivi di interesse della partita, quello fra playmaker azzurri con Fabio Di Bella.

Il biancorosso ha messo a referto 8 punti e due assist con 18 di valutazione; il play casertano, frenato un po’ dai falli che ne hanno condizionato il rendimento, ha segnato 4 punti e zero assist con una valutazione di meno 3. Ottimo l’apporto alla squadra di Drake Diener, peraltro top scorer del Teramo con 12 punti, soprattutto sotto la voce rimbalzi: 10.
La vittoria di Caserta è fondamentale soprattutto per il morale della truppa di Capobianco, che ritrova un successo in trasferta che mancava dal 13 dicembre 2009, quando si impose sulla Lottomatica Roma. E non fa solo morale, perché in vista della prossima difficilissima trasferta di Milano questi due punti sono ossigeno puro.

Una vittoria che non sposta molto la classifica, ma c’è da condsiderare il rovescio della medaglia: se non ci fosse stato il colpaccio a Caserta, il Teramo si sarebbe trovato in una posizione molto scomoda con il penultimo posto a sole quattro lunghezze.

© RIPRODUZIONE RISERVATA