Rosberg, la legge del più forte

23 Giugno 2014

La Mercedes torna alla vittoria, il pilota tedesco sempre più solo in vetta seguito da Hamilton

SPIELBERG. Scusate, avevamo scherzato. Dimenticata la vittoria di Daniel Ricciardo in Canada, appassita in fretta la pole di Felipe Massa, le Mercedes hanno ripreso a dominare, ieri, nel Gp d'Austria, ottava tappa del Mondiale, conquistando la settima vittoria stagionale del team con Nico Rosberg, sempre più leader in classifica con tre successi personali, e la sesta doppietta. Il motore che rende invincibili le Stelle d'Argento ha consentito alle Williams di garantire il primo podio in carriera a Valtteri Bottas, che ha tenuto dietro un Massa ancora una volta un po’ sfortunato. Fa progressi, anche se piccoli, la Ferrari, anzi la Ferrari guidata da Alonso, prima degli «altri» e più vicina in prestazioni ai dominatori della stagione, mentre sul circuito di casa la Red Bull ha deluso in toto, con Ricciardo solo ottavo e Vettel addirittura ritirato. Il rinnovato «Red Bull Ring» si è rivelato adattissimo alle caratteristiche dei propulsori con la Stella, che hanno occupato sette delle prime dieci posizioni.

La Mercedes ha sfruttato la sua superiorità generale e le virtù dei suoi piloti per portare a compimento una «anschluss» sportiva nei confronti del team austriaco che ha dominato per quattro anni ed ora si trova a combattere nelle retrovie. Se Ricciardo, tra podi e vittoria in Canada, ha dimostrato di esserci, in vera crisi appare Sebastian Vettel. Partito 12esimo, un problema tecnico lo ha sprofondato all'ultimo posto e sempre da ultimo si è ritirato, poco prima della metà di una gara che ha visto penare anche Kimi Raikkonen.

Come il campione del mondo, che potrebbe pensare di cambiare aria, il finlandese continua a non avere feeling con la Ferrari, con cui ha avuto ritorno di fiamma finora deludente. Lotta e si incaponisce invece Alonso, che trae sempre il meglio dalla sua F14T. Partito quarto, lo spagnolo è stato quasi subito superato dall'arrembante Lewis Hamilton, che era in quinta fila, ma poi ha tenuto un ritmo di gara costante, senza perdere troppo terreno da Mercedes e Williams.

«Qui ho fatto la miglior gara della stagione. A parte il quinto posto, sono arrivato a soli 18 secondi dalle Mercedes. Stiamo facendo progressi», ha commentato alla fine Alonso, quarto in classifica piloti a -4 da Ricciardo. «Il quinto posto era il massimo per noi, perché le altre erano più veloci». Trovatosi anche in testa prima dell'ultimo pit stop, l'asturiano ha seguito a distanza la lotta per il podio.

Felipe Massa ha tenuto la leadership fino al 14esimo giro, quando al rientro dai box si è trovato alle spalle di Rosberg. Con le gomme fredde, il brasiliano è stato superato anche da Bottas ed Hamilton, senza più riuscire ad emergere. «Non posso essere soddisfatto al 100% perché ero primo e dopo il pit stop in un giro ho perso tre posizioni. È stata la fortuna della mia gara», ha detto sconsolato, guardando la premiazione dal basso.

Sul podio, Rosberg sorrideva a 32 denti, conscio di aver salito un altro gradino della sua scalata al Mondiale. Ora ha 29 punti di vantaggio su Hamilton, che nella gara odierna non è riuscito mai a insidiarlo, e nella prossima gara a Silvertsone sembra intenzionato a doppiare il successo della scorsa stagione, in casa del compagno di squadra.

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