ROSETO. Hanno avuto conferma le anticipazioni sulla fine del rapporto lavorativo tra la Liofilchem Roseto e coach Alessandro Finelli: di ieri mattina il comunicato con cui il club lo ha sollevato dall’incarico dopo un'attenta valutazione della situazione sportiva e degli obiettivi stagionali, ringraziandolo per impegno e professionalità. Da ora dunque, la panchina biancazzurra è affidata all’ex vice Ferdinando “Nando” Francani che ieri pomeriggio al PalaMaggetti ha diretto il suo primo allenamento. Da notare che il club di comunicati in realtà ne ha emessi un paio, col secondo a togliere la parola “momentaneamente” dalla frase in cui si affidava la panchina a Francani: un piccolo giallo che in realtà non dovrebbe cambiare la sostanza delle cose, con Francani che pare destinato a fare da traghettatore mentre il club ricerca un nuovo allenatore.

Coach Nando Francani è un rosetano purosangue (fratello di Ernesto che già in passato guidò sia Roseto che la 20.20) che ha un passato da playmaker, arrivando a giocare l’attuale serie B Nazionale con quell’Atri allora guidata da Domenico Sorgentone. Uomo di indubitabili qualità tecniche e provata integrità morale Francani si è poi costruito una solida carriera di vice: fu a Roseto in A2 dietro a coach Di Paolantonio, tornandoci sempre da vice nel 2020 quando nacque la società attuale e rimanendoci fino ad oggi in un percorso giunto al suo sesto anno che ha condiviso con l’assistente Marco Gullotto. Francani, è all’esordio da capo allenatore anche se in realtà nella scorsa stagione aveva già diretto 3 gare sostituendo coach Gramenzi squalificato: «La società ha preso la sua decisione, ma penso che coach Finelli abbia fatto il massimo di quello che poteva: ci ha provato in tutti i modi, dedicandosi con tanto tempo per provare ad aggiustare le cose, va solo ringraziato per il lavoro svolto».

Pronto a rimboccarsi le maniche?

«Nel momento del bisogno tutti dobbiamo farlo. Io sono stato chiamato a portare il mio piccolo mattoncino, speriamo di riuscire a essere utili e che questo sforzo serva soprattutto ai giocatori per fare quel piccolo passo in avanti che forse serve per ricominciare a vincere qualche partita».

Guardando ai numeri buoni dell’attacco e a quelli meno buoni della difesa, l’impressione che questa sia una crisi di risultati. Cos’è mancato?

«In questa A2 dal livello molto alto occorre che tutto funzioni nel miglior modo possibile per provare a vincere. Qui ci si è provato fin dall’inizio, ma ogni gara è difficile e i risultati domenicali sono lì a dimostrare che la differenza tra sconfitta e vittoria passa attraverso piccoli dettagli, a noi invece in certe situazioni è mancato pure un pizzico di fortuna. Sono certo però che i giocatori sanno che rimanendo uniti si può centrare l’obiettivo della salvezza».

Subentrando in corsa e con poco tempo a disposizione su cosa si concentrerà?

«Finelli è allenatore di grande esperienza che conosce la pallacanestro per cui a livello tecnico non ci sono tante cose da fare. Naturalmente ho qualche idea che sono curioso di mettere in pratica, inutile avere la presunzione di cambiare tutto. Confido in una reazione emotiva positiva dei giocatori».

C’è il rischio che si potrebbe ritrovare da solo in panchina contro Rieti, poiché manca un vice allenatore, assenza che non permetterebbe anche all’assistente Gullotto si sedersi al suo fianco.

«Così sembrerebbe, ma credo che la società si stia già muovendo, in qualche giorno la risolveranno».

Come vede il futuro di questa stagione sportiva?

«Con fiducia: i tifosi possono stare sereni e tranquilli perché dietro abbiamo una società che farà tutto il possibile per mantenere questa categoria». Domenica con Rieti il suo sarà un esordio a porte chiuse. «Questo è un vero peccato, mi sarebbe piaciuto farlo davanti ai miei concittadini. Speriamo di dar loro una gioia».

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