Sebastiani e la rotta salvezza: io ci credo, ora guai a mollare 

Il patron del Pescara: «Grassadonia funziona. Il futuro? Resto qui, nulla è a rischio» 

PESCARA. Come gran parte dei tifosi biancazzurri, anche Daniele Sebastiani ha sofferto fino alla fine, martedì sera, quando grazie all’incornata di Odgaard il Pescara è tornato alla vittoria, battendo il Cittadella e rientrando in corsa per la salvezza. Sabato arriverà la Spal dell’ex Marino e il Delfino non vuole fermarsi, anzi punta a centrare il bis e a restare imbattuto da quando è arrivato Grassadonia.
Daniele Sebastiani, dopo la vittoria che mancava da due mesi, finalmente può tirare un sospiro di sollievo.
«Non direi. La strada per la salvezza è ancora lunga, fare festa ora non ha nessun senso. Sono stati tutti bravi, ma niente cali di concentrazione e cattiveria agonistica».
Parliamo di Jens Odgaard. Finalmente è arrivato il gol per il danese. Sarà l’arma in più per la salvezza?
«Odgaard è un giocatore forte, a prescindere dal gol che ha realizzato a Cittadella. È un giocatore che con l’aiuto della squadra sarà molto utile. Questa vittoria darà carica e serenità al gruppo e anche Odgaard potrà beneficiarne. Come abbiamo fatto per portarlo a Pescara? Lo volevamo prendere anche la scorsa estate, ma alla fine il suo entourage preferì mandarlo in serie A svizzera. L’aveva notato il nostro ds Bocchetti ai tempi della Primavera dell’Inter e, appena c’è stata l’occasione, l’abbiamo preso».
Cinque punti in tre gare e un solo gol subito. Cosa è cambiato con l’arrivo di Gianluca Grassadonia in panchina?
«Il mister è un martello e non lascia nulla al caso. Cura i dettagli e, sinceramente, credo che un grande aiuto gli sia arrivato dalla squadra. Ora pian piano tutti stanno tornando a disposizione e la qualità della rosa può aiutarlo parecchio. Comunque sta facendo un grande lavoro e la sua mano sul gruppo si vede».
Crede nella salvezza diretta o tramite i play out?
«Sicuramente l’impresa è difficile, però ci sono chance per puntare alla permanenza in serie B. Il nostro organico non merita i bassifondi della classifica. Con cattiveria e concentrazione possiamo giocarci la salvezza fino all’ultima partita».
Guardando al futuro, il prossimo anno ci sarà ancora lei al timone del Pescara?
«Sì, se non arriva qualcuno al mio posto. Io resto, al momento».
A prescindere se il Pescara sarà in B o in serie C?
«Ripeto: io ci sarò. Però una cosa voglio dirla con chiarezza».
Prego.
«In qualsiasi categoria militerà, questa società il prossimo anno non avrà nessun problema di iscrizione. Tuttavia, io penso al presente e non guardo al futuro. Dobbiamo dare l’anima per salvarci. Ci sono davanti ancora tante partite e non possiamo pensare al futuro, ma solo alla corsa salvezza».
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